Se approvano la legge sulla riapertura delle case di
tolleranza, come venivano chiamate all'ora; come
erogherebbero i servizi all'utente e consumatore?
Isaia
23 novembre 2006 0:00 - Frustrato
Io proporrei il non-riconoscimento del mestiere di
fidanzato.
Così nessuna potrebbe negarmela con
la solita scusa: "sei tanto carino... ma io sono già
impegnata!"
23 novembre 2006 0:00 - Lucio Musto
Esattamente questo volevo dire, Alex1
Diamo la
possibilità a chi vuole farlo di stare in regola (e pagare
anche le tasse). Proteggiamolo come un qualunque altro
lavoratore, e puniamolo se evade la legge.
Come
si dovrebbe fare anche per gli altri.
23 novembre 2006 0:00 - Alex1
"Anche il mio idraulico ed il mio dentista sono
abusivi, lavorano al nero e schiavizzano i loro assistenti,
ma una legge comunque c'è."
E con
questo cosa vuoi dire? Che grazie alla legge è sparito
l'abusivismo? Appunto no.. quindi non prendiamo questa
come motivazione, è solo un pretesto! E non lo dico
per te, ma con chi non ha l'onestà intellettuale di
ammettere come stanno le cose. Allora mettiamola così:
diamo la possibilità a chi vuole farlo di stare in regola..
ma sappiamo già da ora che per chi non vorrà/potrà farlo
non cambierà nulla. Ed allora se questo era il fine abbiamo
già fallito in partenza. Si potrebbe poi disquisire
sull'opportunità che questo "mestiere" venga
riconosciuto o meno.. ma siccome è una questione di punti
di vista ognuno resterebbe della propria opinione. Ma
non diciamo che legalizzando sparisce il problema dello
sfruttamento della prostituzione. Solo questo contesto.
23 novembre 2006 0:00 - Franco
Vorrei sottolineare che se qualcuno pensa che tutte le donne
da strada siano schiave, si sbaglia di grosso. In effetti
io, quando prercorro le vie battute dalle meretrici,
facilmente noto queste con un telefonino tra le mani e in
alcuni casi anche sedute sul cofano della loro autovettura.
Secondo voi, considerando che un cellulare, che ha la
tastiera bloccata od il traffico di chiamata limitato, può
essere sempre utilizzato per chiamare il 112 o 113, dareste
un simile strumento alla vostra schiava la quale se sta
sulla strada, difficilmente si può costantemente
controllare? Inoltre, le testimonianze che la
prostituzione coatta nel nostro Paese non supera il 20% dei
singoli soggetti che si prostituiscono è nel seguente sito:
http://jonathanx.altervista.org
23 novembre 2006 0:00 - Lucio Musto
No, Alex1, non sono d'accordo con te, su questo
punto.
Anche il mio idraulico ed il mio dentista
sono abusivi, lavorano al nero e schiavizzano i loro
assistenti, ma una legge comunque c'è.
La
prostituzione invece è senza regolamento serio, e per
esercitare dei essere necessariamente, al nero!
Quindi è molto differente!
23 novembre 2006 0:00 - er metico
Caro Lucio, ti spetto a pie' fermo! Saluti cari.
23 novembre 2006 0:00 - Alex1
Lucio io sul tuo pensiero posso anche essere d'accordo,
ma i primi ad essere confusi si questo tema sono proprio i
promotori. Ad esempio Lalla in realtà dice una cosa
che sa benissimo non essere vera: con la legalizzazione non
sparirà la prostituzione illegale nè tantomeno i papponi
nè lo sfruttamento della prostituzione, che non dipendono
dalla legge ma da una carenza di controlli e di
volontà. Allora tanto vale essere onesti e dire la
vera ragione.
Trombare a pagamento è un arte?
Mah! Diciamo un mestiere.
22 novembre 2006 0:00 - lalla
La prostituzione è vecchia quanto il mondo..c'è stata
e sempre ci sarà. legalizzandola sparirà la figura del
pappone e non è vero che tutte sono costrette. ci sono
persone che si prostituiscono per denaro e che si divertono
pure. E' un arte anche quella.
22 novembre 2006 0:00 - Lucio Musto
X alex1
La lettera della legge (dello spirito non
saprei), vuole solo garantire alla persona una nuova
libertà. Quella di dare in uso il proprio corpo per
fini sessuali. Come chi dà in uso il suo corpo per
effettuare lavori fisici, o la propria mente per impegni
concettuali o didattici, si tratta solo di baratto di
prestazioni in cambio di retribuzione economica.
La legge, vorrebbe garantirne la liceità, regolamentarne
l’esercizio, evitarne abusi e malversazioni.
Tutto qui. Le considerazioni di natura etica, di morale
pubblica o privata, di ideologia, sono al di fuori del
contesto. E così come ad esempio certi
rappresentanti di commercio concettualmente rigettano la
prospettiva di un lavoro di ufficio perché “simile alla
carcerazione fra quattro mura” e sono nel proprio pieno
diritto, così chi non intende fare o subire meretricio deve
essere rispettato e difeso nelle sue convinzioni,
esattamente come chi invece intende chiudersi in banca otto
ore al giorno o prostituirsi.
Questo il mio
semplice pensiero.
21 novembre 2006 0:00 - Alex1
Cerchiamo di fare le cose con la giusta motivazione, non
inventandocene delle altre. Se l'obiettivo è
togliere la prostituzione dalle strade non serve aprire le
case chiuse. Infatti in questo caso ci sarebbe comunque chi
ha interesse a vivere al di fuori della legge (ad esempio
per sfruttare chi non potrebbe fare quel
"mestiere") e per avere costi minori e meno
controlli. Ripeto che il problema sono i controlli, e
con quelli che si fanno in Italia, possiamo apprezzarlo in
ogni ambito, questo seppur "nobile" intento
inevitabilmente non verrebbe mai raggiunto. Allora
preferirei che venisse fuori la reale motivazione, forse
ideologica. Almeno si parlerebbe onestamente senza fare
battaglie di parte con argomenti volutamente modificati.
Pane al pane, vino al vino.
21 novembre 2006 0:00 - Lucio Musto
er metico,
la prossima volta che ci vediamo,
ricordati di questo, perché non sono d'accordo con te e
voglio discuterne a quattr'occhi, e magari bisticciarci
su!
A presto!
21 novembre 2006 0:00 - er metico
Sì, Lalla, peccato che chi si prostituisce non lo fa mai
per libera scelta e piacere personale; vallo a verificare da
quelle signore, che te lo dicono loro! Per caso, su
queste pagine, qualcuna ha paura di rimanere senza
lavoro? Sarebbe comprensibile, con i tempi che
corrono! Bye.
20 novembre 2006 0:00 - Lucio Musto
Per una volta sono completamente d'accordo con
"lalla".
Mi piacerebbe solo di vedere
delle regole chiare e trasparenti, comprensibili a tutti...
ma ho poca fiducia!
20 novembre 2006 0:00 - lalla
io sono assolutamente favorevole alla riapertura delle case
chiuse, non ci trovo nulla di male nello SCEGLIERE di
prostituirsi.
20 novembre 2006 0:00 - Alex1
Ma siamo in Italia, dove nessuna legge viene fatta
rispettare. Non toglieremmo la prostituzione dalle
strade. In Italia il problema non è fare leggi, ma
farle rispettare. Senza di questo non esiste alcuna
soluzione legislativa.
20 novembre 2006 0:00 - Napoli
Forse il sindaco non lo sa che a Venezia ci sono più case
chiuse che in tutta la Germania. Ci sono più di 8000
puttane e qualche frocio che si prostituiscono a
Venezia. Diciamo che è famosa per quella cosa li più
di tutto. Padova è al secondo posto. Un business
da 10 miliardi di euro all'anno.
20 novembre 2006 0:00 - Pierino
io vado subito a vatarla.
Ecco i soldi per
mettere a posto l'Italia
si potrebbe
incassare più di cinquanta miliardi di euro di tasse
all'anno
20 novembre 2006 0:00 - isaia Kwick
Consiglio una sbirciatina su questo sito:
http://www.puttanopoly.com/legge.htm Isaia
20 novembre 2006 0:00 - Giuliano Barbieri
Ipocresia!! Speciale tg 1 19/11/2006 ore 23,30
Sindaco di Venezia:chi vuole riapertura case chiuse sono
solo persona squallide. Il Sindaco forse non sa cosa
vuol dire avere davanti casa tutte le notti un via e vai
dovuta alla prostituzione.Impariamo da paesi più moderni di
sicuro non sono cittadini squallidi, come in Germania