COMMENTI
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3 giugno 2008 0:00 - Lavinia
Tex,
a)il fatto che la pillola del giorno dopo sia un contraccettivo mi pareva fosse assodato, infatti mi pare di aver capito che se l'embrione é giá impiantato nell'utero la pillola non ha effetto. Viene usata PRIMA dell'impianto dell'embrione, ergo, é un contraccettivo.punto.
b)l'obiezione di cosienza, per ora, nel nostro ordinamento é permessa solo nel caso di IVG. Deduzione logica successiva, non si puó, ancora, fare obiezione agli anticoncezionali.(come la pdgd)-e rifiutarsi di prescriverla nel bel mezzo della notte, senza neppure prendersi la briga di registrare la paziente, é interruzione di pubblico servizio(un reato, hai presente?)-
c)Poi, la distinzione tra embrione(fino a tre mesi) feto (dopo i tre mesi) e bambino(quando nasce) non sono dogmi creati da me, sono presi pari pari da un vocabolario della lingua italiana(Zanichelli, nella fattispecie)
d)perché lapsus, scusa? Il fatto che ci sia una legge come la 194 non viola la tua libertá di non usufruirne. Se sei contrario, sei contrario, e tu, per la tua integritá, non lo fai. Ma chi dovresti essere tu(nell'acezzione di "tu uomo qualsiasi contrario all'aborto, non tu, tex) per dire che le tue convinzioni etiche siano quelle giuste per tutti?
Cioé, nessuno obbliga nessuno ad abortire.
Intendo, uno che é contrario, non abortirebbe mai, a prescindere dal fatto che l'aborto sia legale o no.
E visto che ognuno dovrebbe preoccuparsi della propria integritá morale, non di quella degli altri.
Boh, spero di essere stata chiara, a me non pare un lapsus.

Sergio, scusa, ora capisco esattamente cosa volevi dire .

Lavinia
3 giugno 2008 0:00 - Sergio
Tex, riporti alcune frasi di Lavinia per dimostrare la sua “logica imbattibile”, ma francamente non si comprende cosa vorresti dimostrare; o pensi che le frasi riportate si commentino da sole?

Prendiamo per esempio
“(TEX) Riguardo alla deontologia e alla professionalità medica ovvero l’agire in scienza e coscienza del medico la nostra dice:
(LAVINIA) I medici non possono arbitrariamente rifiutarsi di prescrivere un farmaco. Come se un medico si rifiutasse di prescrivere la normale pillola contraccettiva perché é contrario alle sue credenze.”

Vedi Tex, richiamare deontologia e professionalità e assimilarle “all’agire in scienza e coscienza” è operazione incauta.
Il Comitato Nazionale per la Bioetica (CNB), per pronunciarsi a favore della possibilità di non prescrivere la pillola del giorno dopo, richiama esclusivamente l’art. 19 del Codice di Deontologia Medica, per il quale il medico “può rifiutare la propria opera” qualora “vengano richieste prestazioni che contrastino con la sua coscienza o le sue convinzioni cliniche”.
Il CNB non risponde al quesito se la pillola del giorno dopo “interferisca con lo sviluppo embrionale”, ritenendo sufficiente accennare ad una generica possibilità di effetti post-fertilizzazione. Non trattandosi di aborto, il CNB non ha potuto richiamare la legge 194/78, per la quale l’obiezione di coscienza può essere invocata in caso di gravidanza diagnosticata. Analogamente, non essendoci la certezza dell’embrione, il CNB non può invocare la legge 40/2004, che riguarda condizioni determinate dal medico, nelle quali l’embrione è una presenza certa.
Così, per pronunciarsi a favore della possibilità di non prescrivere la pillola del giorno dopo, il CNB richiama esclusivamente l’art. 19 del Codice di Deontologia Medica, con una interpretazione così estensiva che, se applicata con coerenza, rischia di condurre alla paralisi. Il CNB fa riferimento alla “coscienza”, come entità astratta insindacabile, e non esclusivamente al “convincimento clinico”, che implicherebbe una certa plausibilità, mentre per la “clausola di coscienza” è sufficiente un dubbio teorico.
Il CNB confonde la non escludibilità teorica che un evento possa accadere (prova diabolica), con la probabilità, piccola o grande, ma dimostrabile, che l’evento possa accadere realmente.
Vedi Tex “scienza e coscienza” è cosa molto diversa da “scienza o coscienza”: il CNB ha scelto la seconda formulazione: il medico può far prevalere a sua scelta la scienza o la coscienza; le convinzioni cliniche o la coscienza.
Una “o” al posto di una “e” e cambia tutto il senso di un ragionare.
3 giugno 2008 0:00 - Sergio
Vac,
quel che hai portato (tuo intervento del 31 maggio) non è un "esempio" (come tu erroneamente lo definisci) ma una concatenazione arbitraria di eventi.

Io mi rfierivo al cosa si può fare per limitare il ricorso all'aborto e quindi come ridurre le gravidanza indesiderate.

Tu riprendi parte iniziale del mio dscorso e affermi che si legalizza l'aborto per evitare la clandestinità dell'aborto stesso.

Diciamo che l'aver per tanto tempo considerato reato penale l'aborto non ha evitato l'ampio e diffuso ricorso all'aborto nella clandestinità.
Le autorità fingevano di non sapere e non vedere come testimoniano i pochissimi processi svoltisi in tanti decenni.
Anche le autorità religiose poco si curavano della piaga dell'aborto clandestino: confrontate gli interventi della Chiesa negli anni '50 con quelli degli anni '90 (questo è un esempio, caro Vac) per rendervene conto.

A questo punto Vac afferma, allora mettiamoci a distribuire pillole alla cieca e somministriamo pillole abortive come fossero pillole anticoncezionali.

Mi spieghi cosa c'entra questo discorso con il tema da cui sei partito: limitare l'aborto?
Io facevo riferimento in modo chiaro e inequivocabile a come si possono ridurre le gravidanze indesiderate: con questo tema non c'entra nulla la pillola abortiva (Ru486) che nulla ha in comune con la CE (pillola del giorno dopo, contraccezione d'emergenza).

Rispetto poi al considerare diritto ciò che è "legale", non vedo cosa ci sia da scandalizzarsi. Sorvoliamo che l'aborto non è un diritto ma una facoltà concessa dalla legge in determinate condizioni e circostanze, un comportamento non punibile, dunque (e ne passa da ciò ad affermare che è un "diritto").
Sorvoliamo, dicevo, ma se vogliamo banalizzare è allora ovvio che ciò che è previsto dalla legge è legale (diritto, banalizzando): e su questo non ci piove. Che sia legale, non significa che sia "giusto", valutazione etica che attiene al singolo.
Esempio: per un buon cattolico l'uso del preservativo è peccato, cosa non lecita; per la legge è lecito; ciò non significa che sia "giusto" utilizzare il preservativo ma semplicemente che non costituisce reato e quindi ciascuno è libero di fare quel che vuole, secondo la propria coscienza. Chiaro il concetto?

Caro Vac, mi sembra che il tuo modo di dialogare sia poco rispettoso dei fatti, della logica e degli interlocutori.
3 giugno 2008 0:00 - Sergio
Cara Lavinia, infatti ho scritto:

"La mia etica mi conduce a considerare inaccettabile l’aborto verso cui nutro la più radicale e intransigente avversione. Ma, aggiungo, è la mia avversione, frutto della mia etica, e mi adopererò per evitare di essere “complice” di un aborto".

Ritengo superfluo ogni ulteriore commento.
Ho affermato, in modo inequivocabile mi pare, la necessità di prevedere la possibilità di interrompere volontariamente la gravidanza, come anche la necessità di impegnarsi a fondo sul tema prevenzione e principio di responsabilità.

Riguardo a una pioggia di altri commenti, verifico che continua la incapacità di avere attenzione per gli interlocutori: si eludono le domande, si altera capziosamente quel che gli altri scrivono.

E allora la CE diviene abortiva, si confonde l'aspetto etico con l'aspetto giuridico, si mescola la funzione di pubblico servizio con la coscienza individuale, si considera l'aborto un omicidio (etico o giuridico, boh!) ma non si colgono le conseguenze di tale affermazione che lungi dall'essere etica diviene propaganda a buon mercato per boccaloni incapaci di sviluppare un ragionamento rispettoso delle regole della logica e della comunicazione.
1 giugno 2008 0:00 - TEX
Ecco la logica imbattibile di lavinia per capire come ragiona…


Riguardo alla deontologia e alla professionalità medica ovvero l’agire in scienza e coscienza del medico la nostra dice:

” I medici non possono arbitrariamente rifiutarsi di prescrivere un farmaco. Come se un medico si rifiutasse di prescrivere la normale pillola contraccettiva perché é contrario alle sue credenze.”


Riguardo al caso levonelle e norlevo tuttora molto discusso in letteratura dall’alto della sua cattedra:

“Ora si puó dibattere quanto si vuole, ma per la legge la pillola del giorno dopo non é un abortivo, ma un contraccettivo.”

E ancora si erge a giudice sentenziando:

“Fare obiezione ad anticoncezionale é comunque illegale.”

Riguardo all’aborto è un trionfo di verità assolute e dogmatiche:

“E feto non é sinonimo di bambino, feto diventa dopo il terzo mese di gravidanza, quando l'aborto non é piú consentito”
E anche:
“Guarda che prima dei novanta giorni non c'é niente da "ammazzare" perché ancora non si hanno le caratteristiche della specie umana.
Quindi i feti NON si ammazzano!!!”

Anche se poi ha questo bel lapsus…
“il fatto che ci sia una legge che consente l'aborto non viola la libertá di chi é contrario all'aborto. Chi é contrario tenga il bambino, e basta”

Lavinia facciamo di tutto per tenerceli questi BAMBINI!!
1 giugno 2008 0:00 - IVAN
Lavinia, non abboccare, credo che il simpatico Vac si stia solo divertendo un po' fingendo di fraintendere quel che uno scrive (o almeno spero).
Nel dubbio, si applica la legge delle “3 volte”, e poi buonanotte (ricordati della “Lavinia” del Tito Andronico...)

31 maggio 2008 0:00 - Lavinia
ALLORA, vac, si vede che non capisci UN EMERITO NIENTE!!!!!chi CAVOLO HA DETTO CHE É COLPA DELLA CHIESA????MA LO CAPISCI L'ITALIANO O FAI SOLO FINTA?????seconda cosa, nessuno ha mai detto che bisogna dare la pillola abortiva RU486 senza neanche guardare in faccia chi la chiede, anzi, se avessi anche solo cercato di leggere collegando il cervello agli occhi, avresti visto che ho detto che la RU486 va presa sotto stretta sorveglianza del medico. La pillola per la quale si propone di togliere l'obbligo di ricetta é la pillola del giorno dopo il norlevo CHE NON É UN ABORTIVO MA UN CONTRACCETTIVO!!!!!!
Da dove tu abbia dedotto che io volessi somministrare pillole abortive come normali anticoncezionali lo sai solo tu, IO HO DETTO CHE LA RU486 VA SOMMINISTRATA SOTTO CONTROLLO DEL MEDICO, MENTRE IL NORLEVO(ANTICONCEZIONALE!!!!!!!) DOVREBBE ESSERE PIÚ FACILMENTE ACCESSIBILE.
ora pensi di aver capito? la smettiamo di rispondere roma per toma? E "bestia" te lo puoi anche tenere per te, visto che non mi pare di averti mai insultato.
E sempre tra paentesi, il nome é LAVINIA non Lavina. O é troppo difficile per te? Arriva dall'Eneide, chissá, magari ne hai sentito parlare .
Quando avrai intenzione di interagire seriamente, senza parlare per luoghi comuni
e senza ribattere su affermazioni che nessuno ha mai fatto.
E poi cosa diamine vuol dire l'ultima frase? cosa cavolo me ne dovrebbe fregare, al punto attuale, dell'indulto?
E smettila, davvero, di dire che sto dando addosso alla chiesa, perché in questa discussione proprio non lo sto facendo.
L'unica cosa che ho detto é che la dottrina ufficiale della chiesa rifiuta l'utilizzo dei contraccettivi, e questo lo puoi pure verificare sul forum di "cattoliciromani" che seguono alla lettera la dottrina della santa chiesa apostolica romana. NON HO DETTO CHE É COLPA DELLA CHIESA!!!Poi di cosa dovrei dare la colpa alla chiesa in questo caso?
e lo ribadisco ora, dopo averlo giá detto minimo due volte!!!!!
se dovessi avere qualcosa di di sensato da dire, se volessi aprire una discussione decente, senza insultare, io sono aperta al confronto.
Gli altri del forum scusino i toni accalorati, ma questo mi sta veramente irritando. Non capisco se fa cosí perché in realtá é un troll o se davvero non capisce cosa scrivo.Qaulcun altro ha problemi a capire cosa intendo?
Lavinia

31 maggio 2008 0:00 - vac
Sergio dice
...Come si possa limitare o eliminare (aspettativa vana, a mio giudizio)

Facciamo un esempio:
Per evitare aborti clandestino si legalizzano.
Siccome non si possono limitare diamo le pillole a senza nemmeno guardare in faccia a chi ce le chiede.

Risultato: la prima Lavina che passa pretende di dire che abortire è un suo diritto un quanto "legale" e da la colpa alla Chiesa se qualcuno cerca di farla ragionare.

Certamente non possiamo e non voglio impedire a donne (bestie) come Lavina di uccidere il proprio figlio, ma non possiamo nemmeno restare indifferenti e somministrare pillole abortive come normali anticoncezionali.

x Lavina: Molti criminali hanno gotuto dell'indulto ed ora sono "legalemte" il liberta'
31 maggio 2008 0:00 - Lavinia
Allora, scusate se rispondo solo ora, non sono stata al computer.
Sergio, l'unica cosa su cui non sono d'accordo é proprio il fatto che sei totalmente avverso all'aborto, mentre io non lo sono, anche se tengo a precisare che non sono favorevole all'aborto, ma alla possibilitá della donna ad abortire, che é diverso.
Per prima cosa, sono convinta che in alcuni casi l'aborto sia necessario. Esperienza personale: essendo orfana, ho vissuto per anni in varie comunitá per minori. In una delle comunitá é arrivata una ragazzina, dodici anni, incinta di suo padre. Le educatrici (suore) per LORO convinzione religiosa, le hanno fatto tenere il bambino, spostandola, dopo la nascita in una comunitá per ragazze madri. Inutile dire che la ragazzina somigliava piú ad uno spettro, che ad una persona.
Ora, omcidio o non omicidio, questa é stata una crudeltá gratuita verso un essere umano.
Chi erano, queste donne, per decidere della vita di un'altra persona? Se tu sei contrario, bene, tu non lo fare, ma chi sei tu per arrogarti il diritto di decidere della mia vita, del mio corpo?
Insomma, come ho forse giá detto in qualche altro topic di questo stesso forum, il fatto che ci sia una legge che consente l'aborto non viola la libertá di chi é contrario all'aborto. Chi é contrario tenga il bambino, e basta. Nessuno obbliga nessuno ad abortire. Nel caso dell'abolizione della 194, invece, coloro che sono contrari all'aborto violerebbero la libertá di chi é favorevole, perché gli impedirebbero di farlo.(O lo costringerebbero ad andare clandestinamente...magari lasciandoci anche la pelle)
Dopodiché, bisogna dire che l'aborto, in qualsiasi caso, é un evento traumatico, nella vita di una donna, e che di conseguenza, tacciarla di "assassina", farla sentire una criminale, non é la cosa piú umana che si possa fare. Nessuna donna va incontro ad un aborto a cuor leggero, nessuna non ci pensa per mesi, dopo. Quindi, colpevolizzare le donne, organizzare i funerali dei feti, far rintoccare le campane ogni settimana di venerdí " a morto" per ricordare i feti é solo un mettere il dito nella piaga.
Come ridurre il piú possibile il numero degli aborti? Prima di tutto, con delle politiche sociali decenti. Non il bonus bebe, che fa ridere i polli, ma con vere riduzioni delle tasse, vere agevolazioni per la lavoratrice madre, come fanno, per esempio, in francia(ho un'amica che vive lí, ha ventun anni e un bambino, vive da sola(senza quindi aiuti economici dai genitori)studia e lavora e ce la fa benissimo. Non nuota nell'oro, certo, ma vive decorosamente. Qui sarebbe possibile una cosa del genere??no, giá una ragazza da sola non ce la fa a vivere e studiare totalmente da sola)
C'é naturalmente la possibilitá di dare alla luce il bimbo e darlo in adozione, ma di nuovo, per una che vive da sola é fattibile? no, perché se giá fai fatica a trovare uno straccio di lavoro se hai 20 anni sei bella e parli tre lingue diverse figurati una incinta!!!Aiuti da parte dello stato? ma vi pare?
Io sono convinta che un sacco di donne, se ci fossero veri aiuti da parte dello stato, preferirebbero tenere un bambino, invece che abortire.
Poi, un'altra cosa che si dovrebbe fare, é l'educazione sessuale. Vera peró, non le stupidaggini che fanno in certe scuole(il mio ragazzo, per esempio, il massimo che ha fatto come educazione sessuale, é stato: "il sesso deve essere la massima espressione dell'amore, e come tale pronto a recepire la vita" e altre balle del genere che, detto tra noi, sono cagate, perché da che mondo é mondo la gente fa sesso!!!
Ora(parlo sempre per esperienza personale, scusate) nella mia scuola invece, la nostra insegnante di scienze delle medie, per esempio ha provato a fare un corso di educazione sessuale. Ha chiamato il medico del paese, ha avvertito i genitori e il risultato é stato che su venti che eravamo in classe abbiamo seguito il corso in quattro. Gli altri genitori hanno tenuto a casa i figli e hanno dimostrato contro l'insegnante in questione, perché queste non erano questioni da ragazzini, e il problema é che ragazzini incompetenti in fatto di contraccettivi, diventeranno adulti incompetenti in fatto di contraccettivi, che a loro volta non sapranno spiegarlo ai loro figli!!!E'un circolo vizioso!!!!E ora, voi capite, che la situazione nel nostro paese é assurda. Da una parte, tutti contrari all'aborto, dall'altra, tutti contrari alla all'educazione sessuale!!!
A mio parere é un clima ipocrita che porta alla condanna del sesso, non si parla quasi, in modo serio ne di sesso ne di contraccezione.
Poi c'é il problema dei medici obiettori: nessuno impedisce a nessuno di avere delle convinzioni etiche e morali, il fatto é: c'é una legge dello stato? allora lo stato dovrebbe essere obbligato, in qualsiasi momento ed in qualsiasi luogo a garantire la possibilitá di ricorrere a quella legge. Soprattutto negli ospedali statali (ma anche negli ospedali privati che ricevono fondi dallo stato, secondo me). Quindi, non dico assumete solo medici non obiettori ma: in qualsiasi momento, in qualsiasi ospedale di qualsiasi regione, deve esserci MINIMO un medico NON OBIETTORE.
Non che una deve girare sette ore per trovare uno straccio di medico che le prescriva la pillola del giorno dopo!!!!(sempre esp. personale)
Visto che evidentemente in Italia non é possibile, allora aboliamo la ricetta della pillola del giorno dopo, di modo da facilitare alle donne l'accesso a questo medicinale.(anche perché una pdgd presa tempestivamente puó evitare una gravidanza indesiderata e, indirettamente, un aborto.
Per quanto riguarda la RU486, ripeto, non credo che negli altri paesi siano incapaci o se ne freghino delle donne, a quanto ho capito(correggetemi se sbaglio, mi devo ancora documentare approfonditamente,) doverbbe essere un farmaco creato prorpio per facilitare un evento come l'aborto(non nel senso di renderlo una cosa da nulla, ma nel senso di renderlo meno traumatico per una donna)e dare la possibilitá, alle donne che lo desiderano di prenderla nella loro casa, in un ambiente familiare e tranquillo. Allora, dalle informazioni che ho trovato(un sito fatto molto bene, di tono assolutamente neutrale, se volete vi posto il link, calcolate che peró é in tedesco...)é un metodo abbastanza sicuro, le donne che decidono di optare per la pillola abortiva vengono informate di come funziona, e, anche se non vengono ricoverate, devono passare in ospedale per prendere la seconda pillola e poi di nuovo per il controllo. Sembra anche che la maggior parte delle donne, messe di fronte alla possibilitá di scelta, abbiano preferito la pillola, piuttosto che l'operazione(85%, e di queste il 90% sono soddisfatte della scelta)
Per quanto riguarda i 12 casi di morte portati alla nostra attenzione da tex, ho cercato nella rete e sembra che in realtá solo due siano direttamente collegabili alla pillola(sanguinamenti eccessivi non trattati).
Personalmente sarei favorevole all'entrata in vigore di una legge che autorizzasse la scelta tra aborto chirurgico e farmaceutico(che comunque puó essere effettuato solo entro la 7 settimana, giusto?)
Allora, so di essere passata tutto il tempo di palo in frasca, ma spero che abbiate capito lo stesso cosa intendo dire e mi scuso anticipatamente se non sono stata chiara nell'esporre il tutto, ma abbiate pietá, é l'una di notte.Generalmente scrivo con piú calma e separo gli argomenti...ma adesso non ce la faccio

AH! giá ho trovato un errore:il sito, ho scoperto che é anche in italiano, quindi ve lo posto:
http://www.svss-uspda.ch/it/mifegyne.htm
non avevo notato che era svizzero, perché il mio pc é impostato di modo da trovare i risultati in tedesco...(comunque a mio parere la versione in tedesco é fatta meglio, é piú approfondita...)
Va bene, ora ho davvero finito. Saluti a tutti
Lavinia
30 maggio 2008 0:00 - Sergio
Caro Vac,
la valutazione etica di un comportamento attiene alla sfera individuale.
E' un tuo diritto, pertanto, valutare l'aborto un assassinio e, conseguentemente, assassina la donna che abortisce e complici di omicidio tutti coloro che vi prendono parte.
Nessuno contesta ciò.

Il problema si pone nel momento in cui dalla valutazione etica personale si passa all'ipotesi di estendere tale valutazione a tutti "ope legis", per il dettato della legge, quella giuridica, non quella etica.

In questa ipotesi, occorre fare un passo avanti e chiedersi cosa succederebbe nel nostro ordinamento se l'aborto fosse non solo proibito, come avveniva in passato, ma equiparato a un omicidio.
Mi sembra questo un passaggio ineludibile.
Diversamente il confronto termina prendendo atto che per qualcuno l'aborto è eticamente un omicidio e per altri no.
E non c'è altro da aggiungere: ciascuno si comporterà secondo i propri convincimenti o valutazioni di necessità, reali o presunte.

Se poi da un livello di categorizzazione dei comportamenti (omicidio sì, omicidio no), poiché nessuno afferma che l'aborto sia una inezia e un gioco, vogliamo confrontarci su come si possa limitare o eliminare (aspettativa vana, a mio giudizio) l'aborto, allora sarà necessario confrontarsi con la realtà e rimuovere da un lato le cause delle gravidanze indesiderate e dall'altro individuare quali concrete iniziative possano essere assunte perché la difesa della vita sin dal concepimento non si riduca a una semplice enunciazione di principio.
30 maggio 2008 0:00 - IVAN
Caro Vac, niente di tutto questo...anzi, nemmeno mezza parola! (che post hai letto?)
Permettimi un sorriso, ma sei ricascato nel fraintendere ciò che uno scrive chiaramente.
Perché devi per forza scovare un motivo di obiezione nelle mie parole? Non c'era proprio.
Rileggi il tutto con animo più sereno, non ho altro da dire. Ciao.

29 maggio 2008 0:00 - vac
Io ho letto tutti i post (e penso anche gli altri)
Se Lavina continua a ripetere le stesse cose è per cercare di convincere se stessa (non certo noi) che quello che sta facendo non è omicidio.

x IVAN: Insomma non sei d'accordo con il fatto che noi non siamo d'accordo e quindi vorresti dire che il discorso etico non centri.

In pratica tu vorresti dire che se lo stato autorizza il massacro dei feti tutto il resto è etica e non centra.

Quindi, seguendo la tua logica, qualche anno fa era legale e giusto imbracciare un fucile ed andare a sparare ai vicini di casa?
Oppure era giusto sterminare gli ebrei?
(potrei fare altri 1000 esempi storici)

Dall'altra parte chi non studia la storia è condannato a ripeterne gli errori.
...E non c'è peggior sordo/cieco di chi non vuole sentire/vedere

Riassumendo:
1. Lo stato puo fare la legge che vuole.
2. Tu puoi uccidere tutti i feti che vuoi anche senza ragione (=puro egoismo)
3. Noi continueremo sempre (indipendentemente dalla legge) a considerarti un assassino
4. Tu continuerai ad irritarti perché in fondo sai che abbiamo ragione ma non lo vuoi ammettere quindi continuerai a nasconderti dietro una legge che per tener conto dei casi limite, (e x menefreghismo) di fatto autorizza l'aborto.



29 maggio 2008 0:00 - IVAN
Tex, Piopio, Vac...prendetevi il disturbo di leggere i post con maggior cura, se volete obiettarli con ragion di causa.
Anch'io non sono del tutto d'accordo con Lavinia, ma almeno non ho dubbi su quanto ha scritto.
La poveretta deve continuare a fare precisazioni su ciò che ha detto in precedenza...eppure mi pareva già chiaro. Ragazzi, di questo passo non ci si schioda più!

Se vogliamo venire a capo di qualcosa, inviterei a differenziare il tema in questione in due punti di vista:
1) Etico
2) Giuridico-Legale

Inutile dire che il punto di vista etico è soggettivo, e lasciato alla propria sensibilità individuale (ricordando comunque che l'etica di un “esterno” non deve gravare sulle scelte di chi invece è coinvolto IN PRIMA PERSONA dall'argomento trattato).

Il punto di vista giuridico è quello e basta. Se si vuole citarlo, bisogna farlo con precisione.
Certo, anche qui alcune leggi sono interpretabili, altre discutibili e altre da riformare...
In ogni caso, separiamo quelle che sono le opinioni dei lettori da quelle che sono le normative ufficiali.

29 maggio 2008 0:00 - Sergio
Lavinia, su cosa non sei d'accordo?
Giusto per rendere più interessante il confronto mi piacerebbe conoscere gli aspetti su cui dissenti e le relative ragioni.
Grazie.
28 maggio 2008 0:00 - Lavinia
Grazie Sergio ho letto con molto piacere il tuo post, nonostante non sia completamente d'accordo con te.

Solo un appunto al "gentile" Vac: Da dove lei abbia dedotto che io stessi dando la colpa al vaticano dei movimenti contro l'aborto, lo sa solo lei. Provi a tornare a "scquola" prima di cimentarsi nella stesura di testi in una lingua con la quale ha degli evidenti problemi.
28 maggio 2008 0:00 - Sergio
Basta leggere le tabelle allegate alla relazione annuale del Ministero della Sanità sulla IVG per verificare che circa il 46% degli aborti è praticato da donne coniugate; e separate\divorziate e vedove rappresentano un altro 7% delle IVG totali.
Riguardo all’età sono più numerosi gli aborti tra le over 40 rispetto alle minori di anni 19 (9% contro 8,2%); il 64% delle IVG riguarda donne in età compresa tra i 25 e i 39 anni.
Se poi analizziamo titolo di studio e attività, ci rendiamo conto che attribuire il fenomeno alle donne abbandonate e alle ragazzine senza cervello è un grossolano errore.

Altrettanto sbagliato affermare che la maggioranza delle persone fa sesso con le dovute precauzioni.
Intendiamoci, anche il coito interrotto è una precauzione… ma i metodi anticoncezionali vanno valutati in base alla loro efficacia e alla disponibilità di affrontare una gravidanza. Se per una coppia non sarebbe un problema una gravidanza, allora può affidarsi anche a metodi con scarsa efficacia; diversamente, farebbe bene a ricorrere a metodi sicuri.
E qui nasce il problema. Il fatto stesso che l’aborto è diffuso tra le quarantenni in misura frazionalmente superiore alle adolescenti dimostra che se è una questione di cervello allora questo manca anche alle donne mature e ai loro partner; oppure è una questione di cultura della responsabilità, nella quale svolge un ruolo fondamentale l’informazione, la prevenzione, le politiche che si sviluppano per incentivare il ricorso alla contraccezione sicura (in Italia queste politiche sono prossime allo zero).
I rilevamenti statistici sull’uso della pillola, per esempio, dimostrano che in Italia questo metodo è ancora poco diffuso rispetto alla media dei paesi europei.

L’unico modo per combattere la diffusione dell’aborto è impegnarsi per affermare il principio di responsabilità; ovvero, affermare che ogni libertà, quella sessuale compresa, deve essere accompagnata da informazione e cultura per poterla gestire.
Le politiche repressive, dalle quali anche l’Italia proviene, non hanno mai evitato il ricorso all’aborto nella clandestinità. La legalizzazione dell’interuzione volontaria della gravidanza ha consentito la gestione sociale del problema, favorendone la diminuzione costante e soprattutto la riduzione della recidività.

La discussione proposta pone l’attenzione su applicazione della 194, contraccezione d’emergenza, aborto farmacologico.

La 194, paradossalmente, è inapplicata proprio nella parte dedicata alla prevenzione. I consultori sono in numero inferiore rispetto a quanto previsto per legge, la scuola è ancora in fortissimo ritardo, la TV pubblica (e anche privata) non dedica alcuno spazio al tema della sessualità e della prevenzione sia per i giovani sia per gli adulti.
La famiglia è il più delle volte impreparata nel gestire con i figli le tematiche della sessualità.

La contraccezione d’emergenza trova molti ostacoli e tra rifiuto di prescriverla e obbligo della ricetta spesso diviene un’odissea procurarsela. Per non parlare dell’ostracismo che incontra fino a sollevare temi di obiezione di coscienza, assimilando la CE alle metodiche abortive. Per quanto sia favorevole alla più ampia e insindacabile facoltà di appellarsi alla propria coscienza, va notato che un servizio pubblico deve essere in ogni caso garantito, a prescindere dalle scelte individuali degli operatori. O nel servizio pubblico si assume solo personale non obiettore o si garantisce sempre la presenza di personale che non obietta o si abolisce l’obbligo della ricetta.
Non credo si possa rispondere a una coppia che, per esempio, si ritrova con un preservativo che si è rotto… prendilo come un segnale divino e affidati alla sua volontà.

La RU486 consente l’aborto farmacologico in alternativa a quello chirurgico. Non c’è alcuna ragione di opporsi a questa metodica. Rientra pienamente nelle previsioni della legge 194; trattandosi di un farmaco già autorizzato da molti paesi comunitari, per mutuo riconoscimento arriverà presto anche in Italia. Ci saranno probabilmente tentativi per ostacolarne la diffusione e sarà quindi necesario vigilare perché se una donna decide di abortire spetta a lei e al suo medico individuare la tecnica più adeguata.

Rispetto ai temi etici sollevati o lanciati come pietre, non c’è alcun dubbio che l’aborto solleva molteplici interrogativi delicati e profondi.
La mia etica mi conduce a considerare inaccettabile l’aborto verso cui nutro la più radicale e intransigente avversione. Ma, aggiungo, è la mia avversione, frutto della mia etica, e mi adopererò per evitare di essere “complice” di un aborto. Trasferire la mia etica a livello nazionale o planetario mi sembra impossibile.
Possiamo solo adoperarci perché cresca la consapevolezza dell’atrocità dell’aborto e la cultura della responsabilità e della prevenzione per evitare gravidanze indesiderate.
C’è chi troverà nella fede l’indicazione per la retta via, chi troverà le stesse indicazioni nel pensiero laico, ma non avremo mai un’umanità unanime nei comportamenti.
Non è rassegnazione ma consapevolezza dei limiti della natura umana.
Prendo atto che le leggi che vietavano (e vietano) l’aborto non hanno impedito che l’aborto fosse abbondantemente praticato con due conseguenze: dell’aborto non se ne parlava e quindi non c’era una diffusa consapevolezza dell’atrocità; si generavano drammi incredibili sul piano umano e sociale.
L’etica non si afferma con la Legge o con i Carabinieri ma con l’informazione, la cultura, il radicamento del principio di responsabilità, l’evangelizzazione per chi ha fede o è illuminato dalla fede.
Trasformare il peccato in reato è una logica che non può appartenere allo Stato laico.
La funzione della legge non può essere quella d’imporre un comportamento etico: l’etica presuppone libertà.
L’uomo è libero perché può scegliere il bene e il male. La legge deve tener conto della realtà .
Regolare l’aborto non significa accettarlo, giustificarlo sul piano morale, ma semplicemente dotarsi di strumenti per gestire un problema sociale, arginarlo e non relegarlo nella clandestinità. Ciò ha consentito la riduzione del ricorso all’aborto e una migliore diffusione delle pratiche per prevenire gravidanze indesiderate; su quest’ultimo punto si potrebbe fare molto di più.
Il nostro giudizio morale può essere severo, ma questo non cambia la realtà: come possiamo intervenire nei casi di gravidanze indesiderate? Come si tutela il nascituro?
27 maggio 2008 0:00 - vac
x Lavinia
Forse sei tu a non avere le caratteristiche della specie umana!!

Guardati questa foto!
http://www.cosechenonvanno.com/wp-content/uploads/image/Abor to-4-settimane.jpg

E comunque ha un DNA umano unico ed irripetibili dal momento del concepimento.

Parlo troppo complicato!?

I casi in cui l'aborto è motivato da motivi si salute della moglie sono una percentuale esigua<1%

Nella magior parte dei casi la donna decide di abortire perché abbadonata dall'uomo (o dalla bestia) che l'ha fecondata.

Io alla scquola media ho "subito" l'educazione sessuale.

Diverse ragazze sono rimaste incinta prima dei 20 anni.
Questo significa che quando il cervello non ragiona non c'è niente da fare.

P.S. Ho fatto una ricerca su siti stranieri (dove non c'è il Vaticano) ed indovina un po' ?
Anche all'estero ci sono foti campagne contro l'aborto!


27 maggio 2008 0:00 - Lavinia
Guarda che prima dei novanta giorni non c'é niente da "ammazzare" perché ancora non si hanno le caratteristiche della specie umana.
Quindi i feti NON si ammazzano!!!
secondariamente il padre non viene minimamente cagato? vorrei anche ben vedere! giá immagino ragionamenti del tipo"lasciate pure schiattare mia moglie che io voglio il bambino ed é pure omicidio abortire" ed é la donna che deve decidere se vuole accollarsi sulla sua pelle una malattia (grave perché non si paventa un aborto terapeutico per malattie non gravi)
Poi bisogna anche vedere quanto sia effettivamente umano far nascere bambini-vegetali, bambini che non avranno mai una vita.
L'unico modo davvero efficace per evitare aborti sarebbe fare una corretta educazione sessuale(sia in famiglia, che a scuola), vietare l'aborto otterrebbe solo l'effetto contrario, cioé il ritorno alle mammane(o la scappatella all'estero, per le piú abbienti)
E comunque tranquillo, tex, allo stato attuale delle cose neppure io sono felicissima...
27 maggio 2008 0:00 - tex
"feto diventa dopo il terzo mese di gravidanza, quando l'aborto non é piú consentito(salvo che in casi gravi dove si pregiudichi la vita della madre)"

rabbrividiscoooo
di preciso a che ora del novantesimo giorno 'diventa feto'??
a che ora si può far fuori il bambino? pardon bambino diventa un secondo dopo la nascita...
ricapitolando: pre-embrione, embrione e feto si posson ammazzare prima dei 90 giorni a piacimento, il feto si può far fuori dopo i 90 per il rischio di malattia fisica o psichica della donna (la gravità della possibile malattia è totalmente arbitraria e il padre in tutto questo non viene minimamente cagato...)oooooh mi sembra che torni tutto! eppure non mi sento felicissimo...
27 maggio 2008 0:00 - Lavinia
Infatti, caro il mio piopio, non mi pare di aver detto che la RU486 sia un anticoncezionale. La pillola del giorno dopo é un anticoncezionale.La RU486 é un abortivo.
Non so da dove tu abbia supposto che io sostenessi che la RU486 fosse un contraccettivo e contare i giorni non é troppo difficile, ma troppo poco sicuro.
E risparmiati i paragoni con gli ebrei, per favore, perché evidentemente non sai fare paragoni decenti.
E feto non é sinonimo di bambino, feto diventa dopo il terzo mese di gravidanza, quando l'aborto non é piú consentito(salvo che in casi gravi dove si pregiudichi la vita della madre)(fonte vocabolario della lingua italiana e testo della legge 194/78.)

26 maggio 2008 0:00 - piopio
Lavinia (e altri)
Voi non siete atei, voi siete solo egoisti. Se voi pensaste per un attimo alla differenza che c'è tra un anticoncezionale ed un abortivo non sareste su questo forum (che parla di aborto)

Voi con i feti (=bambini) vi comportate come Hitler con gli Ebrei.

P.S. Per quel che mi riguarda puoi usare il contraccettivo che vuoi (contare i giorni è troppo complicato per te)
26 maggio 2008 0:00 - tex
"la demoniaca pillola ru486" come la chiami te ha fatto 12 vittime accertate e se l'aifa non l'ha ancora registrata anche con prodi al governo...
26 maggio 2008 0:00 - Lavinia
guarda che l'appunto finale, tex, non era per avvalorare le mie posizioni, era per correggere la tua affermazione "a quale religione si riferisce, ai mormoni?"

la prima parte del messaggio era diretto allo stato, non mi pare di aver detto "é colpa della chiesa se..."ho detto in altri stati l'introduzione della rU486 é accompagnata da determinate politiche sociali.
Quindi erano due differenti argomenti, ma giá, probabilmente per quelli come te fa comodo dire che tanto siamo tutti contro la chiesa.
(ho staccato le due proposizioni proprio con l' intento di far capire che erano due concetti separati)
26 maggio 2008 0:00 - tex
dai lavinia,

penso che tu ce la possa fare, anche se mi rendo conto che è durissima..., dai....dai...ce la farai (e come te anche molti altri) a ragionare di aborto, ru486, pillole varie, ecc,ecc,ecc, SENZA TIRAR FUORI SEMPRE E COMUNQUE STA CHIESA, STO VATICANO, STO RUINI,ecc,ecc,,ma siete davvero ossessionati dai preti!!!! CE LA FARETE A RAGIONARE CON LA TESTA VOSTRA??? W LA LAICITA' DI PENSIERO!!!
26 maggio 2008 0:00 - Lavinia
Sicché l'italia sarebbe l'unico paese di illuminati che vede il pericolo della demoniaca RU486 mentre in tutti gli altri paesi, dove la si usa liberamente, sono dei paesi dove le donne vengono trattate da ultime ruote del carro.
Dare un'occhiata alle politiche sociali di francia, spagna e germania per credere.

E comunque é vero, la dottrina ufficiale della chiesa di fatto vieta ogni metodo di contraccezione. Anche se si tratta di mandare preservativi in africa, una terra dilaniata dall'AIDS.
(ah, certo, voi contate anche il metodo "calcolo dei giorni", che stupida!per fortuna che la chiesa é cosí avanti...ma per piacere!!!)
25 maggio 2008 0:00 - Pippo

E ridai con sta balla che la Chiesa dice...

Non gliene frega niente a nessuno (quasi) di quello che dice il Vaticano.

La maggior parte della gente fa sesso con le dovute precauzioni; alcuni imbecilli non stanno attenti, lei resta incinta lui la pianta e lei decide di UCCIDERE il bambino.

Lo stato, stanco di pagare centinaia di costosi aborti ogni settimana si inventa una pillola molto economica che oltre ad uccidere il bimpo mette a rischio la vita della madre.

Ma voi di ADUC non dovreste difendere i consumatori?

P.S. Quoto al 100% quanto detto da "Tex"
23 maggio 2008 0:00 - tex
"Sarebbe davvero un insulto alla ragionevolezza ed una limitazione della liberta' della donna imporre, come alcuni esponenti del Governo hanno suggerito, un ricovero coatto di tre giorni per l'assunzione di due pastiglie"

a questo non avevo pensato...ma si mandiamole a calci in culo a casa queste donne, facciamole abortire nel silenzio della loro camera, se poi hanno le complicazioni che si leggono sul foglietto del farmaco, sanguinamenti, nausea, svenimenti,ecc,ecc, sono cazzi loro,così i medici se ne lavano le mani e la donna è LIBERA anche di crepare come sono morte 12 (dodici) donne ad oggi per l'assunzione di ru486!!!! ...cosa vuoi che sia...per due pastiglie....

"Soprattutto, sul fronte della prevenzione all'aborto, vi e' ancora oggi un atteggiamento refrattario, dettato da dogmi religiosi che non ammettono il sesso se non per procreare e all'interno del matrimonio. Con questa logica, la contraccezione di emergenza (pillola del giorno dopo) e' ancora oggi sottoposta all'obbligo di ricetta, un ostacolo enorme a cui si aggiunge una sempre piu' stravagante disobbedienza civile di medici arcireligiosi."

il sesso solo per procreare non è scritto da nessuna parte non so a che religione si riferisce, forse ai mormoni....sui medici arcireligiosi ci credo poco e anzi a pisa c'è stato un manifesto firmato da 150 primari e medici OBBIETTORI E NON contro l'obbligo di prescrizione del norlevo, poi capisco che vi piace pensare che siano tutti a tirare le toghe ai preti...è più comodo...
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