Tex, a)il fatto che la pillola del giorno dopo sia
un contraccettivo mi pareva fosse assodato, infatti mi pare
di aver capito che se l'embrione é giá impiantato
nell'utero la pillola non ha effetto. Viene usata PRIMA
dell'impianto dell'embrione, ergo, é un
contraccettivo.punto. b)l'obiezione di
cosienza, per ora, nel nostro ordinamento é permessa solo
nel caso di IVG. Deduzione logica successiva, non si puó,
ancora, fare obiezione agli anticoncezionali.(come la
pdgd)-e rifiutarsi di prescriverla nel bel mezzo della
notte, senza neppure prendersi la briga di registrare la
paziente, é interruzione di pubblico servizio(un reato, hai
presente?)- c)Poi, la distinzione tra embrione(fino
a tre mesi) feto (dopo i tre mesi) e bambino(quando nasce)
non sono dogmi creati da me, sono presi pari pari da un
vocabolario della lingua italiana(Zanichelli, nella
fattispecie) d)perché lapsus, scusa? Il fatto che
ci sia una legge come la 194 non viola la tua libertá di
non usufruirne. Se sei contrario, sei contrario, e tu, per
la tua integritá, non lo fai. Ma chi dovresti essere
tu(nell'acezzione di "tu uomo qualsiasi contrario
all'aborto, non tu, tex) per dire che le tue convinzioni
etiche siano quelle giuste per tutti? Cioé, nessuno
obbliga nessuno ad abortire. Intendo, uno che é
contrario, non abortirebbe mai, a prescindere dal fatto che
l'aborto sia legale o no. E visto che ognuno
dovrebbe preoccuparsi della propria integritá morale, non
di quella degli altri. Boh, spero di essere stata
chiara, a me non pare un lapsus.
Sergio, scusa,
ora capisco esattamente cosa volevi dire .
Lavinia
3 giugno 2008 0:00 - Sergio
Tex, riporti alcune frasi di Lavinia per dimostrare la sua
“logica imbattibile”, ma francamente non si comprende
cosa vorresti dimostrare; o pensi che le frasi riportate si
commentino da sole?
Prendiamo per esempio
“(TEX) Riguardo alla deontologia e alla professionalità
medica ovvero l’agire in scienza e coscienza del medico la
nostra dice: (LAVINIA) I medici non possono
arbitrariamente rifiutarsi di prescrivere un farmaco. Come
se un medico si rifiutasse di prescrivere la normale pillola
contraccettiva perché é contrario alle sue
credenze.”
Vedi Tex, richiamare deontologia e
professionalità e assimilarle “all’agire in scienza e
coscienza” è operazione incauta. Il Comitato
Nazionale per la Bioetica (CNB), per pronunciarsi a favore
della possibilità di non prescrivere la pillola del giorno
dopo, richiama esclusivamente l’art. 19 del Codice di
Deontologia Medica, per il quale il medico “può rifiutare
la propria opera” qualora “vengano richieste prestazioni
che contrastino con la sua coscienza o le sue convinzioni
cliniche”. Il CNB non risponde al quesito se la
pillola del giorno dopo “interferisca con lo sviluppo
embrionale”, ritenendo sufficiente accennare ad una
generica possibilità di effetti post-fertilizzazione. Non
trattandosi di aborto, il CNB non ha potuto richiamare la
legge 194/78, per la quale l’obiezione di coscienza può
essere invocata in caso di gravidanza diagnosticata.
Analogamente, non essendoci la certezza dell’embrione, il
CNB non può invocare la legge 40/2004, che riguarda
condizioni determinate dal medico, nelle quali l’embrione
è una presenza certa. Così, per pronunciarsi a favore
della possibilità di non prescrivere la pillola del giorno
dopo, il CNB richiama esclusivamente l’art. 19 del Codice
di Deontologia Medica, con una interpretazione così
estensiva che, se applicata con coerenza, rischia di
condurre alla paralisi. Il CNB fa riferimento alla
“coscienza”, come entità astratta insindacabile, e non
esclusivamente al “convincimento clinico”, che
implicherebbe una certa plausibilità, mentre per la
“clausola di coscienza” è sufficiente un dubbio
teorico. Il CNB confonde la non escludibilità teorica
che un evento possa accadere (prova diabolica), con la
probabilità, piccola o grande, ma dimostrabile, che
l’evento possa accadere realmente. Vedi Tex
“scienza e coscienza” è cosa molto diversa da
“scienza o coscienza”: il CNB ha scelto la seconda
formulazione: il medico può far prevalere a sua scelta la
scienza o la coscienza; le convinzioni cliniche o la
coscienza. Una “o” al posto di una “e” e cambia
tutto il senso di un ragionare.
3 giugno 2008 0:00 - Sergio
Vac, quel che hai portato (tuo intervento del 31
maggio) non è un "esempio" (come tu erroneamente
lo definisci) ma una concatenazione arbitraria di
eventi.
Io mi rfierivo al cosa si può fare per
limitare il ricorso all'aborto e quindi come ridurre le
gravidanza indesiderate.
Tu riprendi parte
iniziale del mio dscorso e affermi che si legalizza
l'aborto per evitare la clandestinità dell'aborto
stesso.
Diciamo che l'aver per tanto tempo
considerato reato penale l'aborto non ha evitato
l'ampio e diffuso ricorso all'aborto nella
clandestinità. Le autorità fingevano di non sapere e
non vedere come testimoniano i pochissimi processi svoltisi
in tanti decenni. Anche le autorità religiose poco si
curavano della piaga dell'aborto clandestino:
confrontate gli interventi della Chiesa negli anni '50
con quelli degli anni '90 (questo è un esempio, caro
Vac) per rendervene conto.
A questo punto Vac
afferma, allora mettiamoci a distribuire pillole alla cieca
e somministriamo pillole abortive come fossero pillole
anticoncezionali.
Mi spieghi cosa c'entra
questo discorso con il tema da cui sei partito: limitare
l'aborto? Io facevo riferimento in modo chiaro e
inequivocabile a come si possono ridurre le gravidanze
indesiderate: con questo tema non c'entra nulla la
pillola abortiva (Ru486) che nulla ha in comune con la CE
(pillola del giorno dopo, contraccezione
d'emergenza).
Rispetto poi al considerare
diritto ciò che è "legale", non vedo cosa ci sia
da scandalizzarsi. Sorvoliamo che l'aborto non è un
diritto ma una facoltà concessa dalla legge in determinate
condizioni e circostanze, un comportamento non punibile,
dunque (e ne passa da ciò ad affermare che è un
"diritto"). Sorvoliamo, dicevo, ma se
vogliamo banalizzare è allora ovvio che ciò che è
previsto dalla legge è legale (diritto, banalizzando): e su
questo non ci piove. Che sia legale, non significa che sia
"giusto", valutazione etica che attiene al
singolo. Esempio: per un buon cattolico l'uso del
preservativo è peccato, cosa non lecita; per la legge è
lecito; ciò non significa che sia "giusto"
utilizzare il preservativo ma semplicemente che non
costituisce reato e quindi ciascuno è libero di fare quel
che vuole, secondo la propria coscienza. Chiaro il
concetto?
Caro Vac, mi sembra che il tuo modo di
dialogare sia poco rispettoso dei fatti, della logica e
degli interlocutori.
3 giugno 2008 0:00 - Sergio
Cara Lavinia, infatti ho scritto:
"La mia
etica mi conduce a considerare inaccettabile l’aborto
verso cui nutro la più radicale e intransigente avversione.
Ma, aggiungo, è la mia avversione, frutto della mia etica,
e mi adopererò per evitare di essere “complice” di un
aborto".
Ritengo superfluo ogni ulteriore
commento. Ho affermato, in modo inequivocabile mi pare,
la necessità di prevedere la possibilità di interrompere
volontariamente la gravidanza, come anche la necessità di
impegnarsi a fondo sul tema prevenzione e principio di
responsabilità.
Riguardo a una pioggia di altri
commenti, verifico che continua la incapacità di avere
attenzione per gli interlocutori: si eludono le domande, si
altera capziosamente quel che gli altri scrivono.
E allora la CE diviene abortiva, si confonde l'aspetto
etico con l'aspetto giuridico, si mescola la funzione di
pubblico servizio con la coscienza individuale, si considera
l'aborto un omicidio (etico o giuridico, boh!) ma non si
colgono le conseguenze di tale affermazione che lungi
dall'essere etica diviene propaganda a buon mercato per
boccaloni incapaci di sviluppare un ragionamento rispettoso
delle regole della logica e della comunicazione.
1 giugno 2008 0:00 - TEX
Ecco la logica imbattibile di lavinia per capire come
ragiona…
Riguardo alla deontologia e alla
professionalità medica ovvero l’agire in scienza e
coscienza del medico la nostra dice:
” I medici
non possono arbitrariamente rifiutarsi di prescrivere un
farmaco. Come se un medico si rifiutasse di prescrivere la
normale pillola contraccettiva perché é contrario alle sue
credenze.”
Riguardo al caso levonelle e
norlevo tuttora molto discusso in letteratura dall’alto
della sua cattedra:
“Ora si puó dibattere
quanto si vuole, ma per la legge la pillola del giorno dopo
non é un abortivo, ma un contraccettivo.”
E
ancora si erge a giudice sentenziando:
“Fare
obiezione ad anticoncezionale é comunque illegale.”
Riguardo all’aborto è un trionfo di verità
assolute e dogmatiche:
“E feto non é sinonimo
di bambino, feto diventa dopo il terzo mese di gravidanza,
quando l'aborto non é piú consentito” E
anche: “Guarda che prima dei novanta giorni non
c'é niente da "ammazzare" perché ancora non
si hanno le caratteristiche della specie umana. Quindi
i feti NON si ammazzano!!!”
Anche se poi ha
questo bel lapsus… “il fatto che ci sia una legge
che consente l'aborto non viola la libertá di chi é
contrario all'aborto. Chi é contrario tenga il bambino,
e basta”
Lavinia facciamo di tutto per
tenerceli questi BAMBINI!!
1 giugno 2008 0:00 - IVAN
Lavinia, non abboccare, credo che il simpatico Vac si stia
solo divertendo un po' fingendo di fraintendere quel che
uno scrive (o almeno spero). Nel dubbio, si applica la
legge delle “3 volte”, e poi buonanotte (ricordati della
“Lavinia” del Tito Andronico...)
31 maggio 2008 0:00 - Lavinia
ALLORA, vac, si vede che non capisci UN EMERITO
NIENTE!!!!!chi CAVOLO HA DETTO CHE É COLPA DELLA
CHIESA????MA LO CAPISCI L'ITALIANO O FAI SOLO
FINTA?????seconda cosa, nessuno ha mai detto che bisogna
dare la pillola abortiva RU486 senza neanche guardare in
faccia chi la chiede, anzi, se avessi anche solo cercato
di leggere collegando il cervello agli occhi, avresti visto
che ho detto che la RU486 va presa sotto stretta
sorveglianza del medico. La pillola per la quale si propone
di togliere l'obbligo di ricetta é la pillola del
giorno dopo il norlevo CHE NON É UN ABORTIVO MA UN
CONTRACCETTIVO!!!!!! Da dove tu abbia dedotto che io
volessi somministrare pillole abortive come normali
anticoncezionali lo sai solo tu, IO HO DETTO CHE LA RU486 VA
SOMMINISTRATA SOTTO CONTROLLO DEL MEDICO, MENTRE IL
NORLEVO(ANTICONCEZIONALE!!!!!!!) DOVREBBE ESSERE PIÚ
FACILMENTE ACCESSIBILE. ora pensi di aver capito? la
smettiamo di rispondere roma per toma? E "bestia"
te lo puoi anche tenere per te, visto che non mi pare di
averti mai insultato. E sempre tra paentesi, il nome é
LAVINIA non Lavina. O é troppo difficile per te? Arriva
dall'Eneide, chissá, magari ne hai sentito parlare
. Quando avrai intenzione di interagire seriamente,
senza parlare per luoghi comuni e senza ribattere su
affermazioni che nessuno ha mai fatto. E poi cosa
diamine vuol dire l'ultima frase? cosa cavolo me ne
dovrebbe fregare, al punto attuale, dell'indulto? E
smettila, davvero, di dire che sto dando addosso alla
chiesa, perché in questa discussione proprio non lo sto
facendo. L'unica cosa che ho detto é che la
dottrina ufficiale della chiesa rifiuta l'utilizzo dei
contraccettivi, e questo lo puoi pure verificare sul forum
di "cattoliciromani" che seguono alla lettera la
dottrina della santa chiesa apostolica romana. NON HO DETTO
CHE É COLPA DELLA CHIESA!!!Poi di cosa dovrei dare la colpa
alla chiesa in questo caso? e lo ribadisco ora, dopo
averlo giá detto minimo due volte!!!!! se dovessi
avere qualcosa di di sensato da dire, se volessi aprire una
discussione decente, senza insultare, io sono aperta al
confronto. Gli altri del forum scusino i toni
accalorati, ma questo mi sta veramente irritando. Non
capisco se fa cosí perché in realtá é un troll o se
davvero non capisce cosa scrivo.Qaulcun altro ha problemi a
capire cosa intendo? Lavinia
31 maggio 2008 0:00 - vac
Sergio dice ...Come si possa limitare o eliminare
(aspettativa vana, a mio giudizio)
Facciamo un
esempio: Per evitare aborti clandestino si
legalizzano. Siccome non si possono limitare diamo le
pillole a senza nemmeno guardare in faccia a chi ce le
chiede.
Risultato: la prima Lavina che passa
pretende di dire che abortire è un suo diritto un quanto
"legale" e da la colpa alla Chiesa se qualcuno
cerca di farla ragionare.
Certamente non possiamo
e non voglio impedire a donne (bestie) come Lavina di
uccidere il proprio figlio, ma non possiamo nemmeno restare
indifferenti e somministrare pillole abortive come normali
anticoncezionali.
x Lavina: Molti criminali hanno
gotuto dell'indulto ed ora sono "legalemte" il
liberta'
31 maggio 2008 0:00 - Lavinia
Allora, scusate se rispondo solo ora, non sono stata al
computer. Sergio, l'unica cosa su cui non sono
d'accordo é proprio il fatto che sei totalmente avverso
all'aborto, mentre io non lo sono, anche se tengo a
precisare che non sono favorevole all'aborto, ma alla
possibilitá della donna ad abortire, che é diverso.
Per prima cosa, sono convinta che in alcuni casi
l'aborto sia necessario. Esperienza personale: essendo
orfana, ho vissuto per anni in varie comunitá per minori.
In una delle comunitá é arrivata una ragazzina, dodici
anni, incinta di suo padre. Le educatrici (suore) per LORO
convinzione religiosa, le hanno fatto tenere il bambino,
spostandola, dopo la nascita in una comunitá per ragazze
madri. Inutile dire che la ragazzina somigliava piú ad uno
spettro, che ad una persona. Ora, omcidio o non
omicidio, questa é stata una crudeltá gratuita verso un
essere umano. Chi erano, queste donne, per decidere
della vita di un'altra persona? Se tu sei contrario,
bene, tu non lo fare, ma chi sei tu per arrogarti il diritto
di decidere della mia vita, del mio corpo? Insomma,
come ho forse giá detto in qualche altro topic di questo
stesso forum, il fatto che ci sia una legge che consente
l'aborto non viola la libertá di chi é contrario
all'aborto. Chi é contrario tenga il bambino, e basta.
Nessuno obbliga nessuno ad abortire. Nel caso
dell'abolizione della 194, invece, coloro che sono
contrari all'aborto violerebbero la libertá di chi é
favorevole, perché gli impedirebbero di farlo.(O lo
costringerebbero ad andare clandestinamente...magari
lasciandoci anche la pelle) Dopodiché, bisogna dire
che l'aborto, in qualsiasi caso, é un evento
traumatico, nella vita di una donna, e che di conseguenza,
tacciarla di "assassina", farla sentire una
criminale, non é la cosa piú umana che si possa fare.
Nessuna donna va incontro ad un aborto a cuor leggero,
nessuna non ci pensa per mesi, dopo. Quindi, colpevolizzare
le donne, organizzare i funerali dei feti, far rintoccare le
campane ogni settimana di venerdí " a morto" per
ricordare i feti é solo un mettere il dito nella piaga.
Come ridurre il piú possibile il numero degli aborti?
Prima di tutto, con delle politiche sociali decenti. Non il
bonus bebe, che fa ridere i polli, ma con vere riduzioni
delle tasse, vere agevolazioni per la lavoratrice madre,
come fanno, per esempio, in francia(ho un'amica che vive
lí, ha ventun anni e un bambino, vive da sola(senza quindi
aiuti economici dai genitori)studia e lavora e ce la fa
benissimo. Non nuota nell'oro, certo, ma vive
decorosamente. Qui sarebbe possibile una cosa del
genere??no, giá una ragazza da sola non ce la fa a vivere e
studiare totalmente da sola) C'é naturalmente la
possibilitá di dare alla luce il bimbo e darlo in adozione,
ma di nuovo, per una che vive da sola é fattibile? no,
perché se giá fai fatica a trovare uno straccio di lavoro
se hai 20 anni sei bella e parli tre lingue diverse figurati
una incinta!!!Aiuti da parte dello stato? ma vi pare?
Io sono convinta che un sacco di donne, se ci fossero veri
aiuti da parte dello stato, preferirebbero tenere un
bambino, invece che abortire. Poi, un'altra cosa
che si dovrebbe fare, é l'educazione sessuale. Vera
peró, non le stupidaggini che fanno in certe scuole(il mio
ragazzo, per esempio, il massimo che ha fatto come
educazione sessuale, é stato: "il sesso deve essere la
massima espressione dell'amore, e come tale pronto a
recepire la vita" e altre balle del genere che, detto
tra noi, sono cagate, perché da che mondo é mondo la gente
fa sesso!!! Ora(parlo sempre per esperienza personale,
scusate) nella mia scuola invece, la nostra insegnante di
scienze delle medie, per esempio ha provato a fare un corso
di educazione sessuale. Ha chiamato il medico del paese, ha
avvertito i genitori e il risultato é stato che su venti
che eravamo in classe abbiamo seguito il corso in quattro.
Gli altri genitori hanno tenuto a casa i figli e hanno
dimostrato contro l'insegnante in questione, perché
queste non erano questioni da ragazzini, e il problema é
che ragazzini incompetenti in fatto di contraccettivi,
diventeranno adulti incompetenti in fatto di contraccettivi,
che a loro volta non sapranno spiegarlo ai loro
figli!!!E'un circolo vizioso!!!!E ora, voi capite, che
la situazione nel nostro paese é assurda. Da una parte,
tutti contrari all'aborto, dall'altra, tutti
contrari alla all'educazione sessuale!!! A mio
parere é un clima ipocrita che porta alla condanna del
sesso, non si parla quasi, in modo serio ne di sesso ne di
contraccezione. Poi c'é il problema dei medici
obiettori: nessuno impedisce a nessuno di avere delle
convinzioni etiche e morali, il fatto é: c'é una legge
dello stato? allora lo stato dovrebbe essere obbligato, in
qualsiasi momento ed in qualsiasi luogo a garantire la
possibilitá di ricorrere a quella legge. Soprattutto negli
ospedali statali (ma anche negli ospedali privati che
ricevono fondi dallo stato, secondo me). Quindi, non dico
assumete solo medici non obiettori ma: in qualsiasi momento,
in qualsiasi ospedale di qualsiasi regione, deve esserci
MINIMO un medico NON OBIETTORE. Non che una deve girare
sette ore per trovare uno straccio di medico che le
prescriva la pillola del giorno dopo!!!!(sempre esp.
personale) Visto che evidentemente in Italia non é
possibile, allora aboliamo la ricetta della pillola del
giorno dopo, di modo da facilitare alle donne l'accesso
a questo medicinale.(anche perché una pdgd presa
tempestivamente puó evitare una gravidanza indesiderata e,
indirettamente, un aborto. Per quanto riguarda la
RU486, ripeto, non credo che negli altri paesi siano
incapaci o se ne freghino delle donne, a quanto ho
capito(correggetemi se sbaglio, mi devo ancora documentare
approfonditamente,) doverbbe essere un farmaco creato
prorpio per facilitare un evento come l'aborto(non nel
senso di renderlo una cosa da nulla, ma nel senso di
renderlo meno traumatico per una donna)e dare la
possibilitá, alle donne che lo desiderano di prenderla
nella loro casa, in un ambiente familiare e tranquillo.
Allora, dalle informazioni che ho trovato(un sito fatto
molto bene, di tono assolutamente neutrale, se volete vi
posto il link, calcolate che peró é in tedesco...)é un
metodo abbastanza sicuro, le donne che decidono di optare
per la pillola abortiva vengono informate di come funziona,
e, anche se non vengono ricoverate, devono passare in
ospedale per prendere la seconda pillola e poi di nuovo per
il controllo. Sembra anche che la maggior parte delle donne,
messe di fronte alla possibilitá di scelta, abbiano
preferito la pillola, piuttosto che l'operazione(85%, e
di queste il 90% sono soddisfatte della scelta) Per
quanto riguarda i 12 casi di morte portati alla nostra
attenzione da tex, ho cercato nella rete e sembra che in
realtá solo due siano direttamente collegabili alla
pillola(sanguinamenti eccessivi non trattati).
Personalmente sarei favorevole all'entrata in vigore di
una legge che autorizzasse la scelta tra aborto chirurgico e
farmaceutico(che comunque puó essere effettuato solo entro
la 7 settimana, giusto?) Allora, so di essere passata
tutto il tempo di palo in frasca, ma spero che abbiate
capito lo stesso cosa intendo dire e mi scuso
anticipatamente se non sono stata chiara nell'esporre il
tutto, ma abbiate pietá, é l'una di notte.Generalmente
scrivo con piú calma e separo gli argomenti...ma adesso non
ce la faccio
AH! giá ho trovato un errore:il
sito, ho scoperto che é anche in italiano, quindi ve lo
posto: http://www.svss-uspda.ch/it/mifegyne.htm
non avevo notato che era svizzero, perché il mio pc é
impostato di modo da trovare i risultati in
tedesco...(comunque a mio parere la versione in tedesco é
fatta meglio, é piú approfondita...) Va bene, ora ho
davvero finito. Saluti a tutti Lavinia
30 maggio 2008 0:00 - Sergio
Caro Vac, la valutazione etica di un comportamento
attiene alla sfera individuale. E' un tuo diritto,
pertanto, valutare l'aborto un assassinio e,
conseguentemente, assassina la donna che abortisce e
complici di omicidio tutti coloro che vi prendono parte.
Nessuno contesta ciò.
Il problema si pone nel
momento in cui dalla valutazione etica personale si passa
all'ipotesi di estendere tale valutazione a tutti
"ope legis", per il dettato della legge, quella
giuridica, non quella etica.
In questa ipotesi,
occorre fare un passo avanti e chiedersi cosa succederebbe
nel nostro ordinamento se l'aborto fosse non solo
proibito, come avveniva in passato, ma equiparato a un
omicidio. Mi sembra questo un passaggio
ineludibile. Diversamente il confronto termina
prendendo atto che per qualcuno l'aborto è eticamente
un omicidio e per altri no. E non c'è altro da
aggiungere: ciascuno si comporterà secondo i propri
convincimenti o valutazioni di necessità, reali o
presunte.
Se poi da un livello di
categorizzazione dei comportamenti (omicidio sì, omicidio
no), poiché nessuno afferma che l'aborto sia una inezia
e un gioco, vogliamo confrontarci su come si possa limitare
o eliminare (aspettativa vana, a mio giudizio) l'aborto,
allora sarà necessario confrontarsi con la realtà e
rimuovere da un lato le cause delle gravidanze indesiderate
e dall'altro individuare quali concrete iniziative
possano essere assunte perché la difesa della vita sin dal
concepimento non si riduca a una semplice enunciazione di
principio.
30 maggio 2008 0:00 - IVAN
Caro Vac, niente di tutto questo...anzi, nemmeno mezza
parola! (che post hai letto?) Permettimi un sorriso, ma
sei ricascato nel fraintendere ciò che uno scrive
chiaramente. Perché devi per forza scovare un motivo
di obiezione nelle mie parole? Non c'era proprio.
Rileggi il tutto con animo più sereno, non ho altro da
dire. Ciao.
29 maggio 2008 0:00 - vac
Io ho letto tutti i post (e penso anche gli altri) Se
Lavina continua a ripetere le stesse cose è per cercare di
convincere se stessa (non certo noi) che quello che sta
facendo non è omicidio.
x IVAN: Insomma non sei
d'accordo con il fatto che noi non siamo d'accordo e
quindi vorresti dire che il discorso etico non centri.
In pratica tu vorresti dire che se lo stato autorizza
il massacro dei feti tutto il resto è etica e non
centra.
Quindi, seguendo la tua logica, qualche
anno fa era legale e giusto imbracciare un fucile ed andare
a sparare ai vicini di casa? Oppure era giusto
sterminare gli ebrei? (potrei fare altri 1000 esempi
storici)
Dall'altra parte chi non studia la
storia è condannato a ripeterne gli errori. ...E non
c'è peggior sordo/cieco di chi non vuole
sentire/vedere
Riassumendo: 1. Lo stato puo
fare la legge che vuole. 2. Tu puoi uccidere tutti i
feti che vuoi anche senza ragione (=puro egoismo) 3.
Noi continueremo sempre (indipendentemente dalla legge) a
considerarti un assassino 4. Tu continuerai ad
irritarti perché in fondo sai che abbiamo ragione ma non lo
vuoi ammettere quindi continuerai a nasconderti dietro una
legge che per tener conto dei casi limite, (e x
menefreghismo) di fatto autorizza l'aborto.
29 maggio 2008 0:00 - IVAN
Tex, Piopio, Vac...prendetevi il disturbo di leggere i post
con maggior cura, se volete obiettarli con ragion di
causa. Anch'io non sono del tutto d'accordo con
Lavinia, ma almeno non ho dubbi su quanto ha scritto.
La poveretta deve continuare a fare precisazioni su ciò che
ha detto in precedenza...eppure mi pareva già chiaro.
Ragazzi, di questo passo non ci si schioda più!
Se vogliamo venire a capo di qualcosa, inviterei a
differenziare il tema in questione in due punti di
vista: 1) Etico 2) Giuridico-Legale
Inutile dire che il punto di vista etico è soggettivo, e
lasciato alla propria sensibilità individuale (ricordando
comunque che l'etica di un “esterno” non deve
gravare sulle scelte di chi invece è coinvolto IN PRIMA
PERSONA dall'argomento trattato).
Il punto di
vista giuridico è quello e basta. Se si vuole citarlo,
bisogna farlo con precisione. Certo, anche qui alcune
leggi sono interpretabili, altre discutibili e altre da
riformare... In ogni caso, separiamo quelle che sono le
opinioni dei lettori da quelle che sono le normative
ufficiali.
29 maggio 2008 0:00 - Sergio
Lavinia, su cosa non sei d'accordo? Giusto per
rendere più interessante il confronto mi piacerebbe
conoscere gli aspetti su cui dissenti e le relative
ragioni. Grazie.
28 maggio 2008 0:00 - Lavinia
Grazie Sergio ho letto con molto piacere il tuo post,
nonostante non sia completamente d'accordo con te.
Solo un appunto al "gentile" Vac: Da dove
lei abbia dedotto che io stessi dando la colpa al vaticano
dei movimenti contro l'aborto, lo sa solo lei. Provi a
tornare a "scquola" prima di cimentarsi nella
stesura di testi in una lingua con la quale ha degli
evidenti problemi.
28 maggio 2008 0:00 - Sergio
Basta leggere le tabelle allegate alla relazione annuale del
Ministero della Sanità sulla IVG per verificare che circa
il 46% degli aborti è praticato da donne coniugate; e
separate\divorziate e vedove rappresentano un altro 7% delle
IVG totali. Riguardo all’età sono più numerosi gli
aborti tra le over 40 rispetto alle minori di anni 19 (9%
contro 8,2%); il 64% delle IVG riguarda donne in età
compresa tra i 25 e i 39 anni. Se poi analizziamo
titolo di studio e attività, ci rendiamo conto che
attribuire il fenomeno alle donne abbandonate e alle
ragazzine senza cervello è un grossolano errore.
Altrettanto sbagliato affermare che la maggioranza delle
persone fa sesso con le dovute precauzioni.
Intendiamoci, anche il coito interrotto è una
precauzione… ma i metodi anticoncezionali vanno valutati
in base alla loro efficacia e alla disponibilità di
affrontare una gravidanza. Se per una coppia non sarebbe un
problema una gravidanza, allora può affidarsi anche a
metodi con scarsa efficacia; diversamente, farebbe bene a
ricorrere a metodi sicuri. E qui nasce il problema. Il
fatto stesso che l’aborto è diffuso tra le quarantenni in
misura frazionalmente superiore alle adolescenti dimostra
che se è una questione di cervello allora questo manca
anche alle donne mature e ai loro partner; oppure è una
questione di cultura della responsabilità, nella quale
svolge un ruolo fondamentale l’informazione, la
prevenzione, le politiche che si sviluppano per incentivare
il ricorso alla contraccezione sicura (in Italia queste
politiche sono prossime allo zero). I rilevamenti
statistici sull’uso della pillola, per esempio, dimostrano
che in Italia questo metodo è ancora poco diffuso rispetto
alla media dei paesi europei.
L’unico
modo per combattere la diffusione dell’aborto è
impegnarsi per affermare il principio di responsabilità;
ovvero, affermare che ogni libertà, quella sessuale
compresa, deve essere accompagnata da informazione e cultura
per poterla gestire. Le politiche repressive, dalle
quali anche l’Italia proviene, non hanno mai evitato il
ricorso all’aborto nella clandestinità. La legalizzazione
dell’interuzione volontaria della gravidanza ha consentito
la gestione sociale del problema, favorendone la diminuzione
costante e soprattutto la riduzione della recidività.
La discussione proposta pone l’attenzione su
applicazione della 194, contraccezione d’emergenza, aborto
farmacologico.
La 194, paradossalmente, è
inapplicata proprio nella parte dedicata alla prevenzione. I
consultori sono in numero inferiore rispetto a quanto
previsto per legge, la scuola è ancora in fortissimo
ritardo, la TV pubblica (e anche privata) non dedica alcuno
spazio al tema della sessualità e della prevenzione sia per
i giovani sia per gli adulti. La famiglia è il più
delle volte impreparata nel gestire con i figli le tematiche
della sessualità.
La contraccezione
d’emergenza trova molti ostacoli e tra rifiuto di
prescriverla e obbligo della ricetta spesso diviene
un’odissea procurarsela. Per non parlare dell’ostracismo
che incontra fino a sollevare temi di obiezione di
coscienza, assimilando la CE alle metodiche abortive. Per
quanto sia favorevole alla più ampia e insindacabile
facoltà di appellarsi alla propria coscienza, va notato che
un servizio pubblico deve essere in ogni caso garantito, a
prescindere dalle scelte individuali degli operatori. O nel
servizio pubblico si assume solo personale non obiettore o
si garantisce sempre la presenza di personale che non
obietta o si abolisce l’obbligo della ricetta. Non
credo si possa rispondere a una coppia che, per esempio, si
ritrova con un preservativo che si è rotto… prendilo come
un segnale divino e affidati alla sua volontà.
La RU486 consente l’aborto farmacologico in alternativa a
quello chirurgico. Non c’è alcuna ragione di opporsi a
questa metodica. Rientra pienamente nelle previsioni della
legge 194; trattandosi di un farmaco già autorizzato da
molti paesi comunitari, per mutuo riconoscimento arriverà
presto anche in Italia. Ci saranno probabilmente tentativi
per ostacolarne la diffusione e sarà quindi necesario
vigilare perché se una donna decide di abortire spetta a
lei e al suo medico individuare la tecnica più
adeguata.
Rispetto ai temi etici sollevati o
lanciati come pietre, non c’è alcun dubbio che l’aborto
solleva molteplici interrogativi delicati e profondi.
La mia etica mi conduce a considerare inaccettabile
l’aborto verso cui nutro la più radicale e intransigente
avversione. Ma, aggiungo, è la mia avversione, frutto della
mia etica, e mi adopererò per evitare di essere
“complice” di un aborto. Trasferire la mia etica a
livello nazionale o planetario mi sembra impossibile.
Possiamo solo adoperarci perché cresca la consapevolezza
dell’atrocità dell’aborto e la cultura della
responsabilità e della prevenzione per evitare gravidanze
indesiderate. C’è chi troverà nella fede
l’indicazione per la retta via, chi troverà le stesse
indicazioni nel pensiero laico, ma non avremo mai
un’umanità unanime nei comportamenti. Non è
rassegnazione ma consapevolezza dei limiti della natura
umana. Prendo atto che le leggi che vietavano (e
vietano) l’aborto non hanno impedito che l’aborto fosse
abbondantemente praticato con due conseguenze: dell’aborto
non se ne parlava e quindi non c’era una diffusa
consapevolezza dell’atrocità; si generavano drammi
incredibili sul piano umano e sociale. L’etica non
si afferma con la Legge o con i Carabinieri ma con
l’informazione, la cultura, il radicamento del principio
di responsabilità, l’evangelizzazione per chi ha fede o
è illuminato dalla fede. Trasformare il peccato in
reato è una logica che non può appartenere allo Stato
laico. La funzione della legge non può essere quella
d’imporre un comportamento etico: l’etica presuppone
libertà. L’uomo è libero perché può scegliere il
bene e il male. La legge deve tener conto della realtà
. Regolare l’aborto non significa accettarlo,
giustificarlo sul piano morale, ma semplicemente dotarsi di
strumenti per gestire un problema sociale, arginarlo e non
relegarlo nella clandestinità. Ciò ha consentito la
riduzione del ricorso all’aborto e una migliore diffusione
delle pratiche per prevenire gravidanze indesiderate; su
quest’ultimo punto si potrebbe fare molto di più. Il
nostro giudizio morale può essere severo, ma questo non
cambia la realtà: come possiamo intervenire nei casi di
gravidanze indesiderate? Come si tutela il nascituro?
27 maggio 2008 0:00 - vac
x Lavinia Forse sei tu a non avere le caratteristiche
della specie umana!!
Guardati questa foto!
http://www.cosechenonvanno.com/wp-content/uploads/image/Abor
to-4-settimane.jpg
E comunque ha un DNA umano
unico ed irripetibili dal momento del concepimento.
Parlo troppo complicato!?
I casi in cui
l'aborto è motivato da motivi si salute della moglie
sono una percentuale esigua<1%
Nella magior parte
dei casi la donna decide di abortire perché abbadonata
dall'uomo (o dalla bestia) che l'ha fecondata.
Io alla scquola media ho "subito"
l'educazione sessuale.
Diverse ragazze sono
rimaste incinta prima dei 20 anni. Questo significa che
quando il cervello non ragiona non c'è niente da
fare.
P.S. Ho fatto una ricerca su siti stranieri
(dove non c'è il Vaticano) ed indovina un po' ?
Anche all'estero ci sono foti campagne contro
l'aborto!
27 maggio 2008 0:00 - Lavinia
Guarda che prima dei novanta giorni non c'é niente da
"ammazzare" perché ancora non si hanno le
caratteristiche della specie umana. Quindi i feti NON
si ammazzano!!! secondariamente il padre non viene
minimamente cagato? vorrei anche ben vedere! giá immagino
ragionamenti del tipo"lasciate pure schiattare mia
moglie che io voglio il bambino ed é pure omicidio
abortire" ed é la donna che deve decidere se vuole
accollarsi sulla sua pelle una malattia (grave perché non
si paventa un aborto terapeutico per malattie non gravi)
Poi bisogna anche vedere quanto sia effettivamente umano
far nascere bambini-vegetali, bambini che non avranno mai
una vita. L'unico modo davvero efficace per evitare
aborti sarebbe fare una corretta educazione sessuale(sia in
famiglia, che a scuola), vietare l'aborto otterrebbe
solo l'effetto contrario, cioé il ritorno alle
mammane(o la scappatella all'estero, per le piú
abbienti) E comunque tranquillo, tex, allo stato
attuale delle cose neppure io sono felicissima...
27 maggio 2008 0:00 - tex
"feto diventa dopo il terzo mese di gravidanza, quando
l'aborto non é piú consentito(salvo che in casi gravi
dove si pregiudichi la vita della madre)"
rabbrividiscoooo di preciso a che ora del novantesimo
giorno 'diventa feto'?? a che ora si può far
fuori il bambino? pardon bambino diventa un secondo dopo la
nascita... ricapitolando: pre-embrione, embrione e feto
si posson ammazzare prima dei 90 giorni a piacimento, il
feto si può far fuori dopo i 90 per il rischio di malattia
fisica o psichica della donna (la gravità della possibile
malattia è totalmente arbitraria e il padre in tutto questo
non viene minimamente cagato...)oooooh mi sembra che torni
tutto! eppure non mi sento felicissimo...
27 maggio 2008 0:00 - Lavinia
Infatti, caro il mio piopio, non mi pare di aver detto che
la RU486 sia un anticoncezionale. La pillola del giorno dopo
é un anticoncezionale.La RU486 é un abortivo. Non so
da dove tu abbia supposto che io sostenessi che la RU486
fosse un contraccettivo e contare i giorni non é troppo
difficile, ma troppo poco sicuro. E risparmiati i
paragoni con gli ebrei, per favore, perché evidentemente
non sai fare paragoni decenti. E feto non é sinonimo
di bambino, feto diventa dopo il terzo mese di gravidanza,
quando l'aborto non é piú consentito(salvo che in casi
gravi dove si pregiudichi la vita della madre)(fonte
vocabolario della lingua italiana e testo della legge
194/78.)
26 maggio 2008 0:00 - piopio
Lavinia (e altri) Voi non siete atei, voi siete solo
egoisti. Se voi pensaste per un attimo alla differenza che
c'è tra un anticoncezionale ed un abortivo non sareste
su questo forum (che parla di aborto)
Voi con i
feti (=bambini) vi comportate come Hitler con gli Ebrei.
P.S. Per quel che mi riguarda puoi usare il
contraccettivo che vuoi (contare i giorni è troppo
complicato per te)
26 maggio 2008 0:00 - tex
"la demoniaca pillola ru486" come la chiami te ha
fatto 12 vittime accertate e se l'aifa non l'ha
ancora registrata anche con prodi al governo...
26 maggio 2008 0:00 - Lavinia
guarda che l'appunto finale, tex, non era per avvalorare
le mie posizioni, era per correggere la tua affermazione
"a quale religione si riferisce, ai mormoni?"
la prima parte del messaggio era diretto allo stato,
non mi pare di aver detto "é colpa della chiesa
se..."ho detto in altri stati l'introduzione della
rU486 é accompagnata da determinate politiche sociali.
Quindi erano due differenti argomenti, ma giá,
probabilmente per quelli come te fa comodo dire che tanto
siamo tutti contro la chiesa. (ho staccato le due
proposizioni proprio con l' intento di far capire che
erano due concetti separati)
26 maggio 2008 0:00 - tex
dai lavinia,
penso che tu ce la possa fare, anche
se mi rendo conto che è durissima..., dai....dai...ce la
farai (e come te anche molti altri) a ragionare di aborto,
ru486, pillole varie, ecc,ecc,ecc, SENZA TIRAR FUORI SEMPRE
E COMUNQUE STA CHIESA, STO VATICANO, STO RUINI,ecc,ecc,,ma
siete davvero ossessionati dai preti!!!! CE LA FARETE A
RAGIONARE CON LA TESTA VOSTRA??? W LA LAICITA' DI
PENSIERO!!!
26 maggio 2008 0:00 - Lavinia
Sicché l'italia sarebbe l'unico paese di illuminati
che vede il pericolo della demoniaca RU486 mentre in tutti
gli altri paesi, dove la si usa liberamente, sono dei paesi
dove le donne vengono trattate da ultime ruote del
carro. Dare un'occhiata alle politiche sociali di
francia, spagna e germania per credere.
E
comunque é vero, la dottrina ufficiale della chiesa di
fatto vieta ogni metodo di contraccezione. Anche se si
tratta di mandare preservativi in africa, una terra
dilaniata dall'AIDS. (ah, certo, voi contate anche
il metodo "calcolo dei giorni", che stupida!per
fortuna che la chiesa é cosí avanti...ma per piacere!!!)
25 maggio 2008 0:00 - Pippo
E ridai con sta balla che la Chiesa dice...
Non gliene frega niente a nessuno (quasi) di quello che dice
il Vaticano.
La maggior parte della gente fa
sesso con le dovute precauzioni; alcuni imbecilli non stanno
attenti, lei resta incinta lui la pianta e lei decide di
UCCIDERE il bambino.
Lo stato, stanco di pagare
centinaia di costosi aborti ogni settimana si inventa una
pillola molto economica che oltre ad uccidere il bimpo mette
a rischio la vita della madre.
Ma voi di ADUC non
dovreste difendere i consumatori?
P.S. Quoto al
100% quanto detto da "Tex"
23 maggio 2008 0:00 - tex
"Sarebbe davvero un insulto alla ragionevolezza ed una
limitazione della liberta' della donna imporre, come
alcuni esponenti del Governo hanno suggerito, un ricovero
coatto di tre giorni per l'assunzione di due
pastiglie"
a questo non avevo pensato...ma
si mandiamole a calci in culo a casa queste donne,
facciamole abortire nel silenzio della loro camera, se poi
hanno le complicazioni che si leggono sul foglietto del
farmaco, sanguinamenti, nausea, svenimenti,ecc,ecc, sono
cazzi loro,così i medici se ne lavano le mani e la donna è
LIBERA anche di crepare come sono morte 12 (dodici) donne ad
oggi per l'assunzione di ru486!!!! ...cosa vuoi che
sia...per due pastiglie....
"Soprattutto,
sul fronte della prevenzione all'aborto, vi e'
ancora oggi un atteggiamento refrattario, dettato da dogmi
religiosi che non ammettono il sesso se non per procreare e
all'interno del matrimonio. Con questa logica, la
contraccezione di emergenza (pillola del giorno dopo) e'
ancora oggi sottoposta all'obbligo di ricetta, un
ostacolo enorme a cui si aggiunge una sempre piu'
stravagante disobbedienza civile di medici
arcireligiosi."
il sesso solo per procreare
non è scritto da nessuna parte non so a che religione si
riferisce, forse ai mormoni....sui medici arcireligiosi ci
credo poco e anzi a pisa c'è stato un manifesto firmato
da 150 primari e medici OBBIETTORI E NON contro
l'obbligo di prescrizione del norlevo, poi capisco che
vi piace pensare che siano tutti a tirare le toghe ai
preti...è più comodo...