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CENSURA FORUM ADUC. INVIARE ISPETTORI AL TRIBUNALE DI CATANIA CHE SENTENZIA IN NOME DEL POPOLO VATICANO
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Iniziativa 
8 novembre 2007 0:00
 

Interrogazione al ministro della Giustizia presentata dai deputati radicali della Rosa nel Pugno Donatella Poretti, Marco Beltrandi, Sergio D'elia, Bruno Mellano e Maurizio Turco

PREMESSO CHE:

- nel novembre 2006 la Procura della Repubblica di Catania, su sollecitazione dell'associazione Meter onlus di don Fortunato Di Noto, ha sequestrato e censurato integralmente i due forum "Di' la tua" dal nome "GESU E" e "LUCIO MUSTO, CASCIOLI, ALEX, ECCETERA", pubblicati sul portale Internet dell'Aduc (Associazione per i diritti degli utenti e consumatori), ritenendo sussistente il reato di vilipendio di una confessione religiosa.

- nell'ottobre 2007 il Pubblico Ministero ha notificato a tre utenti dei due forum altrettanti avvisi di garanzia, individuando in nove frasi -fra le migliaia contenute nel materiale sequestrato- il reato di vilipendio alla confessione religiosa cattolica, ex. artt. 403 c.p..

- di seguito, i legali dell'Aduc hanno presentato al PM della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catania, dott. Lombardo, istanza di dissequestro dei due forum ad eccezione delle frasi incriminate.

- in data 25 ottobre 2007, il Gip di Catania ha rigettato l'istanza di dissequestro con questa motivazione: "ritenuto che il sito web in sequestro contiene espressioni gravi che costituiscono pubblica offesa alla confessione religiosa cattolica ed integrano il delitto di cui all'art. 403 c.p., cio' perche' anche se tale reato risale ad un tempo in cui diverso era il contesto sociale e politico, puo' bene affermarsi che lo Stato accorda ancora alla religione della stragrande maggioranza degli italiani quella protezione che ex art. 406 c.p. tutt'ora accorda agli altri culti ammessi, di minore diffusione."

- i due forum contengono migliaia di frasi ritenute non delittuose dallo stesso Pubblico Ministero, e che quindi sono legittime espressioni di pensiero;

- la liberta' di espressione, qualora non costituisca reato, e' un diritto protetto dalla Costituzione ed in particolare dall'articolo 21.

- l'articolo 406 c.p. e' stato abrogato,

- all'articolo 403 c.p. non si fa alcuna distinzione fra culti, benchemeno della "religione della stragrande maggioranza degli italiani" e che l'articolo 402 c.p. ("vilipendio della religione di Stato") e' stato dichiarato costituzionalmente illegittimo con sentenza Corte costituzionale 20 novembre 2000, n. 508.

CONSIDERATO CHE:

- a prescindere dalle valutazioni sulle nove frasi sotto processo e' gravissimo che due magistrati abbiano mantenuto l'oscuramento su libere espressioni del pensiero non ritenute reato dal PM stesso senza fornire alcuna spiegazione su quella che, ora piu' che mai, appare come vera e propria censura di espressioni legittime che criticano la religione cattolica romana.

- e' quindi da dedurre che i due magistrati hanno deliberato nel nome della religione cattolica (ovvero "religione della stragrande maggioranza degli italiani"), e non certo nel nome del popolo italiano, le cui leggi proteggono il diritto alla libera manifestazione del pensiero ove non vi sia reato.

PER SAPERE:

se e quali iniziative intenda assumere il Governo ed in particolare il ministro della Giustizia, anche tramite l'invio di ispettori, considerato che le decisioni dei magistrati di Catania richiamate in premessa, a giudizio degli interroganti non rispondono al quadro costituzionale posto a tutela dei diritti fondamentali.
 
 
 
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