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CHI DEVE PAGARE IL CANONE/TASSA RAI. POSSESSORI DI COSA? E I TURISTI?
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Iniziativa 
11 ottobre 2007 0:00
 
Interrogazione ai ministeri di Economia e Finanze e delle Comunicazioni da parte dell'on. Donatella Poretti, Bruno Mellano, Sergio D'Elia, Angelo Piazza (Rnp) e Gianluca Pini (Leganord)


PREMESSO CHE:
- il r.d.l. 21 febbraio 1938, n. 246 prevede all'articolo 1 quanto segue: "Chiunque detenga uno o piu' apparecchi atti od adattabili alla ricezione delle radioaudizioni e' obbligato al pagamento del canone di abbonamento, giusta le norme di cui al presente decreto."
- in data 7 marzo, l'Aduc (Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori) ha condotto una indagine interpellando gli organi competenti per sapere nello specifico quali apparecchi sono soggetti al canone/tassa oltre il televisore: gli operatori di "Risponde-Rai" (numero a pagamento 199.123.000), il ministero delle Finanze, la Guardia di Finanza, l'Agenzia delle Entrate. Le risposte sono state varie e contraddittorie. Secondo alcuni operatori "Rispondi Rai", sono apparecchi "atti o adattabili" il televisore o un computer. Per altri, rientrano nella legge anche i seguenti apparecchi: televisione, videoregistratore, registratore dvd, computer (indipendentemente dalla presenza di una scheda tv o di una connessione Internet), videofonino, tvfonino, monitor di qualsiasi tipo anche in assenza di un computer, decoder, monitor del citofono, modem, navigatore satellitare, videocamera, macchina fotografica digitale. L'Agenzia delle Entrate non ha risposto alla domanda, invitando l'Aduc a rivolgersi agli operatori Rispondi-Rai gia' interpellati. Il ministero delle Finanze, Ufficio legislativo-finanze, non e' stato in grado di rispondere, cosi' come numerosi uffici e comandi della Guardia di Finanza, l'organo di polizia predisposto al controllo sul territorio. Su questo, e' stata depositata il 4 aprile 2007 una interrogazione ai ministeri di Economia e Finanze e delle Comunicazioni, a cui non e' stata ancora data risposta e su cui l'Aduc, per ottenere risposta, ha comunicato di essere prossima ad intraprendere uno sciopero della fame.
- l'articolo 14 del suddetto r.d.l. prevede anche che "i turisti e i viaggiatori residenti all'estero che vengono a soggiornare temporaneamente nel territorio dello Stato, portando seco un apparecchio portatile, od un apparecchio sistemato su autovettura" debbano pagare una sorta di canone temporaneo nella forma di una "licenza di temporanea importazione."
- in data 28 settembre, l'Aduc (Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori) ha condotto una ulteriore indagine per capire quali apparecchi e le modalita' di pagamento della licenza temporanea di importazione per i turisti che giungono in Italia provvisti di videofonini, pc o apparecchi tv. Ancora una volta, le risposte delle autorita' competenti si sono rivelate di poco aiuto. Il servizio "Rispondi Rai" ha fornito risposte contraddittorie: per alcuni operatori, il turista con tv sull'auto o con videofonino in arrivo all'aeroporto deve pagare il canone per l'intero anno in cui e' effettuata la visita, anche se breve. Per altri, i turisti stranieri non devono pagare nulla. Per altri, se il canone e' gia' pagato da coloro che ospitano il turista (amici, albergo, etc.) non sara' necessario pagare, altrimenti si'. Infine, un operatore ha chiesto di chiamare "domani mattina".
L'Aduc ha anche contattato l'Agenzia delle Entrate, l'Ufficio del direttore dell'Agenzia delle Dogane, il direttore dell'Area gestione tributi e rapporto con gli utenti, ma nessuna risposta e' stata fornita, con l'invito a richiamare in futuro. Anche gli uffici doganali periferici di Pontechiasso (Como) e Roma Fiumicino, deputati alla riscossione di tale tributo, non hanno saputo rispondere alla domanda.

E CONSIDERATO CHE
- ogni anno visitano l'Italia oltre 35 milioni di turisti stranieri, molti di loro provvisti di videocamere, macchine fotografiche digitali, computer, videofonini, apparecchi dvd montati sulle proprie auto;
- l'evidente contraddittorieta' delle risposte che emerge dalle indagini dell'Aduc e' causata in gran parte dall'espressione "apparecchi atti o adattabili", coniata nel 1938 quando non esisteva ancora il televisore. Come dimostrano migliaia di segnalazioni giunte all'Aduc, questa incertezza si riflette sul cittadino e sul turista straniero, spesso incapace di sapere con certezza se pagare o meno il canone di abbonamento Rai o la licenza di importazione per altri beni potenzialmente "adattabili" alla ricezione tv in suo possesso.

PER SAPERE
- quali degli apparecchi sottoelencati e non presuppongono il pagamento della licenza di importazione ex articolo 14 del r.d.l. 21 febbraio 1938, n. 246: videoregistratore, registratore dvd, computer senza scheda tv con connessione ad Internet, computer senza scheda tv e senza connessione Internet, videofonino, tvfonino, ipod e apparecchi mp3-mp4 provvisti di schermo, monitor a se stante (senza computer annesso), monitor del citofono, modem, decoder, videocamera, macchina fotografica digitale;
- quanti turisti e viaggiatori residenti all'estero hanno pagato nel 2006 la licenza temporanea di importazione di cui all'articolo 14 del r.d.l. 21 febbraio 1938, n. 246;
- se tale licenza temporanea di importazione non sia in contrasto con le norme comunitarie che prevedono la libera circolazione dei cittadini dell'Unione Europea.
 
 
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS