I TUOI ESEMPI POTREBBERO ESSERE
VALIDI RAPPORTATI SULL'ASPIRINA, MA SUGLI ALTRI FARMACI
???? SONO STATO IN GERMANIA DI RECENTE ED IL CEBION (
VITAMINA C) LI' COSTA 0,56 CENTESIMI A CONFEZIONE, I
PROFILATTICI DUREX COSTANO 2 EURO IN CONFEZIONI DA 12, LE
PILLOLE GELATINOSE ALL'OMEGA 3 COSTANO 2,99 IN
CONFEZIONE DA 120 ( IN ITALIA IL SEACOR COSTA 20 EURO IN
CONFEZIONE DA 30) IL LATTE IN POLVERE COSTA 8 EURO PER 900
GR. ( HUMANA E HIPP), GLI OMOGENIZZATI COSTANO 1,20 IN DUE
CONFEZIONI DA 120 GR. DI CARNE ( IN ITALIA COSTANO 2.90)
VUOI CHE CONTINUO ANCORA ????? POSSO FARLO TRANQUILLAMENTE,
FINISCILA DI DIFENDERE UNA CASTA CHE SI è VERGOGNOSAMENTE
ARRICCHITA SULLE MALATTIE DELLA GENTE, L'UNICO
FARMACISTA DEL MIO PAESE, HA LA VILLA PIù GRANDE DELLA
CITTà, L'AUTO DA 120 MILA EURO, E APPENA BERSANI HA
PARLATO DI FARMACI NEI SUPERMERCATI HA APPESO UN CARTELLO
ALLA PORTA CHE DICEVA " QUESTO GOVERNO VUOLE
AFFAMARCI" MA CON QUALE FACCIA SCRIVE CIO' E
TU CON QUALE FACCIA DIFENDI L'INDIFENDIBILE???
19 dicembre 2006 0:00 - ettodp
credo che Max abbia ragione, credo che alla fine i numeri
non siano l'euro in più o in meno che possiamo pagare
alla coop per una confezione di aspirine, in fondo con
questo decreto c'è qualcuno che si sta arricchendo
sulle spalle del consumatore e del farmacista. niente di
nuovo penso, il processo e cominciato sul finire degli anni
80 per tutti i negozianti senza obbligo di laurea e ora
siamo arrivati ai farmacisti. ... globalizzazione credo
che si chiami ma azzarderei "nuova religione";
poco importa comunque, ciò che importa è che noi ci si fa
la solita guerra tra poveri ma alla fine chi se ne
avvantaggia sono le "grandi imprese", le
"società", le "multinazionali", le
"holding" a discapito di chi abita una nazione e
soprattutto a discapito di chi ha davvero bisogno di
medicinali che non servano per la semplice cura del
raffreddore. Non sto difendendo la categoria dei
farmacisti ma mi disgusta davvero pensare che una tale
catena di supermercati sia "figa" perchè il
farmaco ora lo trovo allo scaffale al 20% in meno! Questo è
il messaggio che viene trasmesso tra i consumatori. Certo è
ovvio che se posso scegliere prendo quello che mi costa meno
ma questo non è scegliere è andare al super e fare
qualcosa che qualcuno ha già deciso per me (oltre che il
resto della spesa). Qual è il prezzo da pagare? Siamo
appagati nel continuare a rimpinguare le tasche di persone
che non conosciamo, che vivono dall'altra parte del
mondo e che reggono le fila di società con i bilanci in
rosso? Siamo appagati nel vedere esercenti a cui abbiamo
dato fiducia per anni chiudere bottega su bottega?
Questa non credo sia concorrenza, la concorrenza c'è
solo se i presupposti e le garanzie per poter esercitare
possono essere sfruttati da tutti e non solo da chi ti vende
nel reparto accanto bistecche, elettrodomestici, libri,
scarpe, cosmetici e detersivi.
1 novembre 2006 0:00 - francesco
francesco sei solo una mardaccia
1 novembre 2006 0:00 - farmacista
Forse non hai capito bene Francesco o non mi sono spiegato
bene io. La Aspirina Bayer in Italia costa 3,95 mentre
il generico equivalente (sempre in Italia) di altra casa
farmaceutica peraltro molto nota costa 2,80 Tu hai la
possibilità di scegliere il brand o l'equivalente di
altra ditta.
1 novembre 2006 0:00 - Francesco
Per Farmacista.
"La classica Aspirina
contenente acido acetilsalicilico 500mg in Italia costa 3,95
per 30compresse;il generico costa 2,80euro sempre per 30
compresse.."
Significa che la nostra
aspirina costa più del 41% in più. Ma noi Italiani,
evidentemente, siamo più ricchi degli Americani e ci
possiamo permettere il lusso di pagarla una tale cifra per
dare più soldi a case farmaceutiche e farmacisti.
31 ottobre 2006 0:00 - farmacista
"Seduta numero 8 del 31/05/2006, camera dei deputati,
interviene On. D.Poretti, sottolineando che un' aspirina
in Italia costa 2700% in piu' che negli Stati Uniti, ove
il mercato dei farmaci gode una maggiore
liberalizzazione."
Totalmente inesatto come
del resto è inattendibile la pagina denominata
"farmaci liberi" nella homepage dell'aduc.
Mi viene il dubbio che quella pagina l'ha proprio
scritta la Poretti. Come si prendono in considerazione
i farmaci americani più economici,bisogna fare lo stesso
con quelli italiani. La classica Aspirina contenente
acido acetilsalicilico 500mg in Italia costa 3,95 per
30compresse;il generico costa 2,80euro sempre per 30
compresse.Questo vuol dire che una compressa costa meno di
10centesimi e non 45centesimi come scritto.E oltretutto
l'aspirina cvs è da 325mg anzichè da 500mg per cui ne
servono più compresse al giorno. Stesso discorso vale
per la tachipirina,esiste l'equivalente a 3,50euro per
30compresse. Per l'ibuprofene è poi illogico fare
un paragone tra una confezione da 12compresse e una da
750. Il farmaco indicato per l'allergia è invece
praticamente inutilizzato in Italia,per cui non esiste
confronto. Per lo stomaco il principio attivo si chiama
omeprazolo e non omeprazene,e oltretutto in Italia richiede
ricetta medica. Infine anche dell'imodium(con una
sola m)esiste il generico che costa molto meno e risulta di
prezzo praticamente identico a quello americano(30compresse
a 4,20euro).
Mi viene il dubbio che quella pagina
l'ha proprio scritta la Poretti. Alla libertà di
fare informazione,bisognerebbe aggiungere un poco di
professionalità,perchè quando i dati non sono attendibili
diventa cattiva informazione,se poi tali dati si portano in
parlamento senza documentarsi o esaminarli in precedenza,si
finisce per fare una figura di m.
31 ottobre 2006 0:00 - Alessandro Biagiotti
Seduta numero 8 del 31/05/2006, camera dei deputati,
interviene On. D.Poretti, sottolineando che un' aspirina
in Italia costa 2700% in piu' che negli Stati Uniti, ove
il mercato dei farmaci gode una maggiore liberalizzazione.
AB
31 ottobre 2006 0:00 - Francesco
Ottima iniziativa. Spero che trovi un ampio consenso e
che anche quelli che a parole si dichiarano liberali siano
pronti a dar seguito concreto alle loro idee senza
nascondere la testa sotto la sabbia.
31 ottobre 2006 0:00 - Paky
stanno lavorando a questa legge?
non si sente
più nulla in merito!
8 settembre 2006 0:00 - sabrina
Credo che questa riforma sia un "toccasana"!sono
laureatain CTF e non credo di ritenermi offesa se in un
futuro dispensassi accanto ai farmaci da banco, consigli
sulla salute in un supermercato accanto al panettiere. Resto
sempre e comunque laureata. Se questa riforma offre un'
opportunità di lavoro ai neo-laureati ben venga!!Almeno
così ci sarà più concorrenza ed il monopolio delle
farmacie private decadrà.
16 agosto 2006 0:00 - cosimo lecciso
la vera concorrenza ci sarebbe se non ci fosse il numero
stabilo per legge delle farmacie, lasciando libertà di
esercizio alla professione di tutti i farmacisti
14 agosto 2006 0:00 - Max
Ma possibile che non abbiate capito? O non avete letto il
dcreto? Dei farmaci in supermercato o altrove i farmacisti
se ne fregano: sono solo una piccola parte del fatturato di
una farmacia. Il problema è che il decreto cancella norme
fondamentali a garanzia del cittadino, farmacia o non
farmacia. L'obbligo per un grossista di detenere il 90%
dei farmaci in commercio non tutela il farmacista, ma i
cittadini, la forma societaria del gruppo che gestisce la
farmacia tutela il cittadino, la presenza di un numero
adeguato di farmacisti in relazione al numero di clienti
tutela i cittadini!! Come fate a non vedere che vi
abbindolano con lo specchietto dei farmaci in supermercato
per spianare la strada a interessi commerciali di parte ben
diversi da quelli dei cittadini. Andatevi a guardare i
bilanci della Coop o di qualche altro guppo della GDO, in
crisi nera, e vi renderete conto di chi ha il suo vantaggio
ad avere i farmaci fuori dalla farmacia. Chiedo al gestore
del forum di sostituire la proposta di legge, peraltro mai
approvata, con gli articoli contenuti in proposito nel
decreto Bersani ora in vigore in modo che ognuno possa
rendersi conto personalmente di come stanno le cose. Questi
sono i punti sui quali i farmacisti hanno protestato, ma i
media non hanno dato (come mai?) alcun risalto ai veri
motivi della protesta!
13 agosto 2006 0:00 - nadio
io sono bello, ma spero che tu non somigli a me!! per
leggere non mi servono gli occhiali, e ricordo molto
bene. probabilmente lei non ricorda cosa scrive.
io mi faccio bello sulle spalle degli altri??? primo:
cosa vuol dire?!?!?! secondo: c'è proprio poco da
farsi belli sulle sue spalle terzo: sulla base di cosa
ha elaborato questa curiosa teoria?
12 agosto 2006 0:00 - nadia
A nadio (che carino al maschile!)
Non sono una
dipendente statale... forse, nel leggere, non aveva gli
occchiali.
Chi fa' ridere è piuttosto lei e
quelli come lei che si fanno belli sulle spalle degli altri.
12 agosto 2006 0:00 - rise
W le coop, W le coop, W le coop, W le coop, W le coop, W le
coop, W le coop, W le coop............................
12 agosto 2006 0:00 - thor
Come mai, cari farmacisti, nelle coop autorizzate, a partire
da oggi, i farmnci da banco sono venduti al 30% in meno? Non
si risparmia liberalizzandone la vendita? Ma chi dice queste
stronzate? La ganga dei farmacisti papponi che vanno così
perdendo la loro clientela?
12 agosto 2006 0:00 - fabio
Ammazza come ve brucia a tutti voi farmacisti del cazzo e
simpatizzanti a carico che bazzicate 'sto forum!!
Dovete schiattà voi e tutti quelli come a voi che vi siete
arricchiti alle spalle dei malati.Siete na' manica di
stronzi succhiasangue, privilegiati come i re e nobili di
una volta, e come loro dovreste finire ala ghigliottina
ve brucia, ah ah ah ah, ma dovete brucià ancora de più
fino a diventà cenere W l'acquisto gratis dei
farmaci!
11 agosto 2006 0:00 - farmacista
ma chi cacchio dice che le farmacie sono chiuse al
sabato?? la mia è aperta al sabato e chiusa il
lunedì.. oppure qualcuno pensa che noi siamo degli automi
che dobbiamo lavorare 24/24? facile parlare tanto
quando si sta seduti comodi su una poltroncina.. perchè chi
conosce la realtà delle farmacie se ne starebbe zitto
piuttosto che dire una fesseria del genere. ma scusate
un secondo, una farmacia aperta al sabato fa calare i prezzi
dei farmaci? buona questa!
11 agosto 2006 0:00 - nadio
Questa nadia altrove aveva dichiarato di essere in forza
alla pubblica amministrazione. In questo caso avrebbe ben
pochi titoli per parlare di liberalizzazioni visto che i
dipendenti statali sono il doppio rispetto al resto
dell'europa ed hanno una produttività bassissima. Il
perchè? .... il reclutamento è uno dei motivi!!!per cui
che uno statale venga qui a parlare dei privilegi altrui fa
davvero scappare da ridere
10 agosto 2006 0:00 - Max
Poveri Italia, vi hanno buggerato tutti! Non c'è
liberalizzazione e non c'è riguardo ne per i pazienti
ne per i consumatori, che sono e restano carne da
cannone.
Vi lascio alcuni spunti di riflessione
sul recente decreto Bersani:
Viene liberalizzata
la vendita di farmaci da banco e senza ricetta con la
presenza di un farmacista. Una farmacia che ha in media 300
clienti al giorno impiega 5-6 farmacisti, un ipermercato da
5000 presenze al giorno impiegherà 17 farmacisti? E costoro
assisteranno i clienti o prezzeranno e sistemeranno la merce
negli scaffali? E la loro etica professionale sara più
forte delle indicazioni dei vari Coop, Auchan, Bennet?
Fino ad oggi l’unica forma societaria per gestire
una farmacia era la società di persone in cui i soci
rispondevano dei loro atti in giudizio illimitatamente con
tutti i loro beni. Questa era una garanzia per i cittadini.
Il Governo ha introdotto anche la forma delle cooperative a
responsabilità limitata. Questa formula societaria permette
di limitare al capitale sociale il rischio dei soci nel caso
un cittadino dovesse eventualmente ricorrere in giudizio,
per esempio per danni,…e bastano 10.000 euro per formare
una cooperativa: perché?
Fino ad oggi i
grossisti di medicinali, che approvvigionano giornalmente le
farmacie, erano obbligati a detenere il 90% dei farmaci in
commercio. Recentemente in questa norma erano stati inseriti
anche i farmaci omeopatici. Il decreto Bersani cancella
questa norma, garanzia per il cittadino di trovare anche il
farmaco da banco meno richiesto o più particolare, dando
via libera a grossisti monopolisti monomarca finalizzati
alla distribuzione di un unico marchio. Con la scusa di
togliere un monopolio se ne crea un altro: perché?
Recentemente era stata ribadita l’incompatibilità
tra l’attività di distribuzione all’ingrosso e al
dettaglio, a garanzia della salute dei cittadini. Ricordo
che potenzialmente tutti i distributori possono essere
controllati dai produttori (leggi multinazionali).
L’abolimento di questa norma permetterà ai distributori
di possedere catene di farmacie in tutta Italia, provocando
un evidente conflitto di interesse con il mantenimento della
salute dei cittadini: perché?
In Italia si
presume che i farmaci da banco nei supermercati potrebbero
arrivare ad un assortimento massimo di 150 confezioni,
300-400 negli ipermercati, e non più di 50 nei piccoli
supermercati. Saranno invece non più di un migliaio gli
esercizi che per estensione e fatturato potranno assumere un
farmacista e quindi avere un reparto di farmaci da
banco.(Prof. S.Vicari, Università Bocconi, Milano). I
cittadini che non avranno l’ipermercato sotto casa saranno
quindi discriminati: perché?
Perché solo in
sette paesi europei (Regno Unito, Irlanda, Germania,
Norvegia, Olanda, Danimarca e Svizzera) su 46 i farmaci sono
presenti anche al di fuori delle farmacie? L’Unione
Europea in merito ha attivato una procedura sanzionatoria
nei confronti solo dell’Italia: perché?
Nella
Comunità Europea l’Ente che si occupa di concedere le
autorizzazioni per l’immissione in commercio dei farmaci,
valide in tutta la comunità, dipende dalla Direzione
Generale dell’Industria e non da quella della Salute ed è
finanziato dai contributi delle Aziende Farmaceutiche:
perché (cfr. in merito
http://www.scienzaesperienza.it/news/new.php?id=0017 ):
perché?
I prezzi dei farmaci da banco e senza
ricetta sono fissati autonomamente dai produttori. Il
mercato di questi farmaci in Italia non è soddisfacente
come nel resto d’Europa (Cfr. in merito
http://www.farmacista33.it/cont/getnl.asp?path=%2Fcont%2F010
new%2F0510%2F2700%2F&num=64&anno=1&d=28+ottobre+2005 ).
L’aumento del mercato dei farmaci da banco e senza ricetta
è una formula provata per ridurre la spesa per il farmaco
rimborsato dal SSN trasferendo la spesa dallo Stato ai
cittadini. Evidentemente, a parità di prezzo del farmaco,
l’esborso peserà maggiormente sui redditi più bassi
(cfr. in merito
file:///C:/Documents%20and%20Settings/Pap%E0/Impostazioni%20
locali/Temporary%20Internet%20Files/Content.IE5/ED8F6XE5/135
9,1,Diapositiva 1 ).
Non fate confronti con altri
Paesi dove le situazioni generali del sistema sanitario sono
completamente diverse: i farmaci da banco costano tanto
perchè nel 1995 il loro prezzo, allora controllato dallo
stato, è stato liberalizzato in cambio della riduzione del
prezzo dei farmaci che lo stato rimborsa. Da anni questo
meccanismo mantiene l'utile delle aziende farmaceutiche
nonstante il ribasso dei farmaci rimborsati dal Sistema
Sanitario Nazionale che, guardacaso sono tra i più bassi
d'Europa.
Amici miei è dal 1995 che lo stato
vi fa pagare i risparmi che attua sulla spesa farmaceutica
attraverso il libero rincaro dei farmaci da banco....e voi
ve la prendete con i farmacisti??
La Grande
Distribuzione Organizzata in crisi, dopo i libri, mette le
mani sui farmaci e in futuro sui carburanti: è una lobby
più grande e pericolosa quella che preme rullando la classe
media, le piccole attività e le piccole produzioni (cfr.
http://www.ilconsapevole.it/articolo.php?id=4047).
Riflettete che per gustare frutta e verdura maturata dal
sole e non dai gas chimici in atmosfere controllate (come
spesso quella dei supermercati) ormai andiamo negli
agriturismi e paghiamo cifre sconvenienti per dire: che
buono appena colto dall'albero!
Tra qualche
anno, dopo cure di farmaci prodotti in Paesi del Terzo
Mondo, diremo: mmmh come fa bene l'aspirina della
Bayer!
Informarsi bene prima di parlare e buone
medicine a tutti.
10 agosto 2006 0:00 - alfredo
Alla Sig Nadia I suoi commenti non sono fuorvianti ma
carichi di livore sociale e basta. Probabilmente la
giovane età porta anche q uesto. Non è l'unica
ricercatrice plurititolata in italia. Di lauree
scientifiche ne ho messe in cantina tre e la voglia di fare
ricerca mi è passata dopo 2 anni da fame. Siccome
siamo liberi ( ... si fa per dire ) di continuare o meno
" su una certa strada" o cambiare strada ho smesso
di lagnarmi e mi sono rimboccato le maniche. Se ad un
certo punto della vita le cose non girano nel verso giusto
è inutile incazzarsi col fornaio e godere delle poresunte
disgrazie altrui senza nemmeno capire , o voler prima
cercare di capire, il succo della question. Lei è
daccordo come la maggior parte " dei consumatori"
altri lo sono di meno o forse per niente. Ne prendiamo
atto. Fine delle trasmissioni e le auguro miglior
fortuna per il futuro.
10 agosto 2006 0:00 - lettore
ma vi rendete conto di qual è l'argomento in
discussione? forse no, allora lo riporto:
Liberalizzazione della vendita dei farmaci senza obbligo di
prescrizione medica (SOP) e da banco (OTC)
Stiamo
parlando solo di questo, che avrà un impatto, comunque
limitato, solo su questi farmaci. Non è in discussione
la vendita dei farmaci altrove, così come gli orari e la
liberalizzazione delle licenze, oppure gli accordi diversi
con le case farmaceutiche. Non confondiamo un
provvedimento con ciò che non c'entra niente.
10 agosto 2006 0:00 - idea
Per Idea
Consiglio, prima di emettere
affermazioni inadeguate, di informarsi.
---------------------------- Ecco la saccentona!!!!
evidentemente nadia con i calcoli è una schiappa!!!!
proprio non sa di cosa si parla!
una cosa che
costa il 200% in meno vuol dire che ha un prezzo
negativo!!!! ma ti rendi conto?!?! come può essere???
ecco, tu prendi per oro colato ciò che senti, senza un
minimo di obiettività e di spirito critico. praticamente ti
dicono che all'estero ti pagano per comprare i farmaci e
tu ci credi?!?!
ps: costare il 200% in più non
vuol dire, all'opposto, costare il 200% in meno.
elementare, ma non per tutti.
10 agosto 2006 0:00 - aiuto farmacista
"la sua reazione " Non è una reazione, è
una risposta, un mio punto di vista. O accetta solo il suo
punto di vista?
"Patior in quanto omnia
fero?" Ma parli come mangia, senza venire qui a
tirarsela troppo! E occhio che il fero fa ruggine! Ho
semplicemente detto, senza fare pseudofilosofia come lei,
che sarebbe opportuno che le critiche al sistemna, con la
parallela proposta dei correttivi adatti, le facessero
coloro che ne sanno qualcosa dell'argomento. Pensare che
vendere ai supermercati i soli farmaci da banco sia la
soluzione per l'abbassamento dei prezzi di tutti i
farmaci è davvero infantile, semplicistico.
Il
latte in polvere? bene, lo compri dove costa meno. Peccato
che i farmaci siano prodotti di tutt'altro genere.
Vorrebbe vendere dal macellaio i farmaci? Gliel'ho
già detto, se lei pensa di aver risolto il problema
risparmiando (forse) il 20% sul 10% della spesa è molto
lontana dall'obiettivo. Tra l'altro i
farmacisti hanno accettato la vendita di questi farmaci al
supermercato, quindi sta parlando della scoperta
dell'acqua calda.
Non è vero che le farmacie
non sono aperte il sabato, tant'è che esistono delle
turnazioni specifiche. E quelle di turno ci sono anche di
notte, a differenza dei suoi cari centri commerciali dove
vorrebbe far vendere anche i farmaci anticancro, magari
dall'addetto alle saponette!! E tenga conto che le
farmacie sono spesso a gestione familiare.. secondo le un
farmacista dovrebbe lavorare 24 ore al giorno per 7 giorni
la settimana? Il lavoro del farmacista inoltre, in quanto
libero professionista, non consiste solo nello stare al
bancone. Sarebbe bello sapere che lavoro fa lei che si
permette di giudicare il lavoro altrui. Non so perchè ma
scommetto che fa parte di una di quelle categorie
privilegiate garantite dallo stato che poi si riempie la
bocca di liberismo... certo, finchè riguarda gli altri!
Quando avrà fatto delle domande serie, forse
otterrà risposte serie.
Le risposte precise alle
due donande, che hanno ben poca portata, gliel'ho già
data. Lei continua a minimizzare il problema pensando
che con gli orari di apertura e facendo vendere i farmaci
all'ortolano si sistemi tutto. Per questo che le
dico che lei è ignorante, ignora la vera portata del
problema e delle soluzioni. Essere ignorante non è un
insulto.
ps: comunque lei non mi ha risposto
circa la sua professione... vorrei parlare anche un po'
dei suoi di privilegi, chissà perchè di certe categorie
non si parla mai...
10 agosto 2006 0:00 - nadia
Ai miei interlocutori
premesso che mi sembra
legittimo partecipare ad un dibattito su un tema di
interesse generale e che ogni dibattito genera o, almeno,
dovrebbe generare una "civile" discussione fra due
fronti di opposta opinione, non mi pare di essere
accusatrice di qualcuno solo perché esprimo un punto di
vista non condiviso da chi dibatte.
Né mi pare
di essermi arrogata il ruolo di portavoce di tutti gli
italiani: come ho già detto (ma qualcuno si ostina a
non voler capire), esprimo semplicemente la mia opinione ma,
a quanto pare, è una libertà poco gradita quella di
esprimere un punto di vista diverso (povero
Voltaire...).
D'altra parte è comodo
"personalizzare" il dibattito: si evita bellamente
di affrontare i temi della discussione in modo reale e
concreto.
A proposito di concreto, cortese
Osservatore, mi pare di aver posto alcune questioni
concretissime, come per es. quella dell'apertura del
sabato delle farmacie, ma a quanto pare per lei
"concreto" ha un significato diverso. Vorrei
che me lo spiegasse, mentre ribatto alla definizione di
"pseudofilosofiche" che lei ha dato alle mie
osservazioni. Mi permetta il tono da "maestrina
dalla penna rossa": pseudo signica falso, o anche
velletario....beh, l'analisi che ho tracciato sul
"modus cogitandi" di certe lobbies nostrane non mi
pare falso e/o velletario ma, ahimé, descrive ciò che è
sotto gli occhi di tutti.
Mi scuso invece con
l'Aiuto Farmacista, che pensavo si identificasse con
Alfredo: ho capito che lei non è un farmacista ma (mi
scusi, ma qui devo insistere) non ha ancora risposto alle
mie domande, in particolare perché, assodato che sia come
dice lei, i farmacisti non si battono contro il
caro-farmaco.
Che in Italia, infatti, i farmaci
siano tra i più cari d'Europa è un dato di fatto
(questa non è una mia illazione, basta oltrepassare il
confine..), perciò chiedo quale sia la sua posizione al
riguardo, o, meglio, come pensa si possa giungere ad una
soluzione favorevole al cittadino.
La mia
professione? Sono una ricercatrice universitaria PRECARIA,
plurititolata, malissimo pagata, dal futuro
incertissimo..basta per avere voce in capitolo????
Ah, dimenticavo....quelli come me è meglio che se ne vanno
all'estero!!!!
10 agosto 2006 0:00 - osservatore
"non mi pare di essere accusatrice di qualcuno solo
perché esprimo un punto di vista non condiviso da chi
dibatte." Ecco, invece di insegnarlo e basta lo
applichi anche lei per prima questo principio.
Dovrebbe essere lei per prima a passare al concreto, visto
che porta avanti delle accuse. Bene, lei dice
"apriamo le farmacie al sabato".. ma che
c'entra?? allora anche la notte! Comunque, ci sono già
quelle di turno, quindi si tratta di un falso problema. In
questo modo come potrebbero diminuire i prezzi? E poi i
supermercati dovrebbero fare le turnazioni per garantire la
vendita dei farmaci in ogni momento? e con quelli che non
sono di libera vendita come facciamo? Troppo comodo voler
trasferire solo i vantaggi alla grande distribuzione
lasciando gli oneri solo alle farmacie. Poi dice..
siccome le farmacie vendono altri oggetti, allora anche
altri negozi devono vendere farmaci: bene, faremo trovare i
farmaci tra i bulloni e le rondelle della ferramenta!!! Ma
si rende conto di cosa dice? Questa secondo lei è una
proposta seria e concreta? No, è stupida e
improponibile.
Lei dice "i farmacisti non si
battono contro il caro-farmaco"... neh scusa i benzinai
combattono il caro-benzina? No, chi è l'ultimo anello
della catena non ha voce in capitolo, tanto più nel campo
dei farmaci che non sono beni di largo consumo.
Va bene combattere il caro-farmaco, ma non dicendo cose che
non stanno in piedi e promuovendo proposte che non risolvono
il problema, anzi non lo scalfiscono nemmeno. Questa è
concretezza?
L'unica cosa che condivido è il
significato che ha voluto attribuire al termine
pseudofilosofica: proprio quello intendevo!!
10 agosto 2006 0:00 - nadia
A Lettore
sono assolutamente d'accordo con il
provvedimento in questione
Non aggiungo altro
commento: sarebbe ancora una volta fuorviante e fonte di un
celiare fuori luogo.
Grazie
10 agosto 2006 0:00 - alfredo
suvvia sig.ra nadia non si sconforti per cosi' poco,il
feudalesimo è finito da alcuni secoli anche se non ci
crede. Del resto se ci si ostina a ragionare " per
caste italiche" è inutile ogni altra
considerazione. A dialogare in questo modo non si va da
nessuna parte, non c'è cristo che tenga. In ogni
professione c'è chi " detiene " la
conoscenza, siamo tutti professori in ogni cpmpo. Lei
per prima lo è ... anche in cose che non conosce e le sta
sulle scatole chi ne sa qualcosina in più. A
dimenticavo ...l'italia brulica di professori in ogni
settore della vita civile. In quanto a farci del male
da soli siamo veramente maestri, glielo assicuro ..in ogni
cosa. E a me non me ne frega una mazza, ogniuno fa di
se quello che vuole e che crede, salute compresa. E
questo non è feudalesimo. Sul piagnisteo scaricabarile
lei per prima ne fa abbondante uso con le sue lamentele.
Non veda sempre e solo questo atteggiamento negli altri per
favore. Sulle responsabilità da assumersi non mi
faccia ripetere, me ne assumo anche troppe e mi sono rotto i
coglioni di spiegare all'infinito che gratis non muove
la coda neanche un cane. Neanche quelli che prendono
(... e lo sa quanto prendono ? ) stipendi ( emolumenti...)
da capogiro per sparare cazzate a raffica e per curare (
quello si ) i loro schifosi interessi ...amici e parenti
compresi. E parlo di rossi , verdi , neri , bianchi e
pure quelli dei colori dell'arcobaleno. Affanculo a
tutti i parassiti ( quelli si sono parassiti) che ci
governano ...come si governano gli asini nella stalla.
E gli asini siamo noi, tutti quanti...lei compresa miss.
Tornando a bomba, sul contradittorio ...lo chieda a quel
cretino di bersani e turco ( che conta meno di niente) che
per primi negano ogni contradittorio . Per sua
informazione, il cittadino\a medio sappia che da molti
decenni le farmacie sono aperte anche il sabato , a meno che
uno scelga di chiudere il sabato essendo la chiusura
settimanale per un giorno o mezza giornata obbligo di
legge. Se uno o due chiudono il sabato vi è
sicuramente un'altro che apre volentieri proprio il
sabato . Dia un'occhiata ...un po' più in la
della sua via. Senza contare che a tutti tocca di
aprire anche la domenica in base ai turni , che poi durano
una settimana giorno e notte. E gratis
praticamente... E quelle notti stanno aperti ...anche
per darle quel merdoso pannolino del cazzo che molti vanno a
chiedere dal momento che il supermercato è chiuso. E
con nausea indescrivibile glielo danno , spesso senza
fiatare , e non è per prendere 2 lire , ma per il fatto che
il loro fegato è spappolato dal momento che ...tanto ti
hanno già tirato giù dalla poltrona per la decina volta
per delle cagate mostruose. Ora chiudo la discussione (
sono feudale ricorda? ) rassicurandola che non sono di casta
, non ho ereditato nulla , mi sono fatto un mazzo infinito e
mi sono rotto le balle delle farmacie , dell'industria ,
dei politici, e delle associazione dei consumatori...che di
questo passo è meglio se si chiamano associazioni degli
spaccamaroni. Pure quelli che non rompono i coglioni
sono consumatori e se non rompono i coglioni non è detto
che siano tutti fessi ( cittadino\a medi ) ma che non
prestano il loro cuore ai pezzi di merda sopra citati per i
loro ( questo si è vangelo) interessi .
E non
sono aiuto farmacista. Quello sa badare a se stesso da
solo...in tutti i sensi. Quando troverà ....quei
negozi dove "la roba" te la danno gratis faccia un
cenno che vengo di corsa. Cordialmente ...il suo
vavassore di turno.
10 agosto 2006 0:00 - osservatore
nadia dice agli altri di essere più concreti e poi lei
stessa fa analisi solo pseudofilosofiche sulle motivazioni
altrui. bell'esempio. visto che è lei a fare
l'accusatrice, sia lei concreta e sensata.
10 agosto 2006 0:00 - aiuto farmacista
non ci siamo Nadia, sbaglia e continua a farlo.
Innanzitutto non ho detto che i cittadini sono ignoranti ma
che LEI ignora ciò di cui parla. Il che mi pare ben
diverso.
Inoltre se la prende con la categoria
sbagliata (i farmacisti, che io non rappresento, ma lei
ormai ha deciso così) che non possono certo imporre i
prezzi alle case farmaceutiche. Certo per lei è più comodo
prendersela col primo che vede, ma è davvero molto
semplicistico come comportamento e dimostra la sua totale
ignoranza in materia. E non ho parlato di vittime, se lo sta
inventando lei.
La liberalizzazione dei farmaci
da banco è giusta ma avrà un impatto limitatissimo, oppure
lei crede che risparmiare (forse!!!) il 20% sul 10% della
spesa sia una rivoluzione? Lei continua a ripetere le
stesse cose ma ancora non si è resa conto che io non mi
sono mai espresso contro la vendita dei farmaci da banco nei
supermercati. Almeno stia più attenta, così oltre alle
accuse faziose almeno evita quelle inventate!
Tra
l'altro lei è molto scorretta perchè mi attribuisce
affermazioni che non ho fatto e pretende, con assoluta
arroganza, di interpretare le mie frasi. Ma quello che dico
se permette lo so meglio io.
Quando avrà finito
di manipolare le mie frasi, di riportare dati falsi (costare
il 200% in meno, cioè negativo!!!) ed iniziato ad
informarsi sulle reali cause dei prezzi, ecco che forse
avrà ottenuto un briciolo di credibilità. Lei si
crede paladina degli italiani, ma non sa nemmeno di cosa
parla.
Aiuto farmacista sono io, Alfredo è
un'altra persona. Ecco l'ennesimo tentativo di
giocarsela con le illazioni invece delle questioni
concrete. E lei sarebbe stata concreta e seria? In
cosa? Nell'inventarsi i dati o nel parlare di cose che
non sa? Ma mi faccia il piacere, come diceva Totò.
Sarebbe bello sapere di cosa si occupa lei, se è una
mantenuta dello stato, lavora come dipendente oppure lotta
tutti i giorni sul mercato e senza certezze? Perchè se
fosse nella prima categoria, allora è ancora più evidente
che a volte è pù apprezzabile il silenzio.