Inoltre semmai il problema c'è con
questa legislazione che non consente ai laureati di poter
aprire una farmacia senza essere figli di qualcuno (ed
allora la laura inizialmente nemmeno ci vuole!).
Secondo me sono altri i motivi per i quali si vuole impedire
la libera concorrenza. Normale (ma non difendibile)che chi
ha dei privilegi cerchi di
mantenerli."""""
Quello
che dici Alex, non è corretto: per essere titolari di
farmacia non bisogna per forza essere figli di qualcuno. Nel
corso degli ultimi anni, sono state aperte nuove farmacie in
zone in cui c'era una carenza, secondo la pianta
organica, e queste sono state messe a concorso per tutti i
laureati in farmacia. I più meritevoli sono così diventati
da collaboratori a titolari di una farmacia propria; come
vedi ci sono anche fattori meritocratici oltre che di
ereditarietà. E riguardo agli eredi di farmacisti, la
laurea ci vuole sempre. E ricorda che le farmacie le
trovi ovunque ben distribuite sul territorio nazionale con
turni notturni (oltre 16.000) mentre i supermercati li trovi
solo dove ci sono grandi interessi. Il sistema farmacia
obiettivamente è stato e attualmente è uno dei sistemi
privati italiani che funziona nel modo migliore in
Italia, non vedo il motivo per andarlo a stravolgere.
7 luglio 2006 0:00 - Luigi
E' vero che da noi non c'è un giardino ma ogni
persona pensa alla propria aiuola. Da quando è stato
proposto da Storace il 20% di sconto sui farmaci da
banco io ho potuto vederlo molto poco (anzi quasi
nulla).Da noi le quantità di prodotto nelle confezioni di
medicinali sono in eccesso o in difetto(quindi
doppia confezione).Da qualche parte si deve comunque
iniziare e se non è dai farmacisti o dai tassisti o dagli
avvocati etc.ogni categoria ha le propie colpe ed i
propri bisogni al di là delle idee politiche.
7 luglio 2006 0:00 - Alex
Tommaso, ma perchè dici che poi il titolo di studio non
vale più niente?
"con una laurea in
farmacia, in questo modo, si va a fare compagnia
all'addetto al banco frigo, o alla panetteria, che
magari non hanno.... " Intanto credo che ognuno
abbia la propria dignità, che non credo venga infangata
occupandosi di farmaci in un reparto dedicato anche se poco
più in là c'è il panettiere, che ha tanta dignità di
esistere quanto un farmacista. D'altronde chi mi
garantisce che sopra la farmacia non ci sia un bordello?
Ci sono laureati che lavorano come operai, non credo che il
farmacista debba essere su di un piedistallo, se gli fa
tanto schifo stare in un supermercato prenderà un'altra
strada. Sicuramente ci saranno più possibilità rispetto ad
ora.
Inoltre semmai il problema c'è con
questa legislazione che non consente ai laureati di poter
aprire una farmacia senza essere figli di qualcuno (ed
allora la laura inizialmente nemmeno ci vuole!).
Secondo me sono altri i motivi per i quali si vuole impedire
la libera concorrenza. Normale (ma non difendibile)che chi
ha dei privilegi cerchi di mantenerli.
6 luglio 2006 0:00 - Tommaso
Scusate, non so se ci rendiamo conto!! Che guaio rappresenta
questo decreto per la società! Al diavolo il
"risparmio" al supermercato, quando pensiamo che
studenti di farmacia (5 anni, se bastano, trattati come
zerbini) una volta laureati, si ritrovano con un pezzo di
carta in mano che non vale più niente!!! Per essere assunti
dalla COOP, per dire, basta poco, molto poco; con una laurea
in farmacia, in questo modo, si va a fare compagnia
all'addetto al banco frigo, o alla panetteria, che
magari non hanno.... quello per cui abbiamo tanto lottato
per 5 lunghissimi anni(PS è ovvio che non ho niente contro
i suddeti)
6 luglio 2006 0:00 - giobbe
per samantha
Mi dispiace tanto per te... E come
per te, per tutti quanti i dipendenti di farmacia e i
farmacisti liberi che sono contenti ancora dell'operato
di questo governo. Nel programma dell'UNIONE c'era
tutto scritto... E voi l'avete votato, anzi avete detto:
bene dai che ci tutela... E invece tutela la COOP (di cui
utilizza i guadagni e con cui scambia i vertici) e le
multinazionali ( che hanno pagato la campagna
d'elezione)... Ma dai!!!! Popolo di allocchi... Ma
fannno bene loro, con la loro poltrona da 20000 Euro al mese
ben salda sotto al culo... Con i loro attici (anzi nostri,
perchè di proprietà dello Stato) a 1000 Euro al mese al
Parioli... Fanno bene finchè c'è gente che non vede al
di là del suo naso... E allora è giusto l'appellativo
di Berlusca... COGLIONI tutti quanti (e per certe cose mi ci
metto anche io)
6 luglio 2006 0:00 - samantha
Sono disgustata da questa proposta,i farmaci sop e otc non
vanno A INCIDERE FORTEMENTE SULLA SPESA DI UNA FAMIGLIA. se
uno compra un integratore per tirarsi su è segno che ha
soldi da buttar via...... acquistare il multicentrum,
essaven, cebion, sono soldi buttati via,,,,,,,,,,,,,,,,, se
una persona non arriva in fondo al mese non è certo a
casa dei sop e otc, ma degli altri medicinali in fascia
c. Il caro ministro nohn ha poi pensato achi come me
lavora in una farmacia privata e rischia in tal modo il
licenziamento....................................
E' solo uno specchietto per le
allodole.................... Caro Governo ti auguro di
cadere il prima possibile, anche se sono stata una di quelli
che ti ha votato
5 luglio 2006 0:00 - blaster
+1 per veronica, concordo a pieno
x Dora: si è
una cosa pazzesca, ma come al solito ci sono interessi
economici che interessano i "pezzi grossi"
(tralascio di che cosa per buon gusto). Liberalizzando la
apertura di farmacie però non risolvi il problema, anzi lo
amplifichi: le società che già purtroppo ci sono (vedi
SPEM a Milano, per esempio) attraverso prestanomi e
trucchetti vari potrebbero aprire intere catene di farmacie
dove vogliono, schiacciando di fatto tutte le piccole
farmacie e i possibili professionisti che vorrebbero aprirne
una. altro che concorrenza, sarebbe un monopolio!! La
cosa migliore è secondo me tenere una pianta organica,
magari aprendo nuove sedi in zone dove ci sono poche
farmacie; queste nuove sedi come già avviene andrebbero a
concorso e assegnate quindi ai più meritevoli. E
riguardo ai prezzi folli di alcuni farmaci (è giusto
ammetterlo), alcune pomate per esempio, il problema nasce
all'origine, non vedo perchè bisogna buttare la colpa
sempre su noi farmacisti e non sulle case farmaceutiche
5 luglio 2006 0:00 - Dora
Sono pienamente d'accordo per la liberalizzazione della
vendita di SOP e OTC ma sempre dietro consiglio del
farmacista ,l'unico vero professionista del farmaco,fino
a prova contraria. Sono disgustata invece per il
provvedimento che consente l'acquisizione della
titolarità di più farmacie addiritura a non
farmacisti.E' il colmo ! La vera concorrenza si
farebbe liberalizzando,una volta per tutte, l'apertura
delle farmacie,dando a tutti i professionisti la libertà di
scegliere.
3 luglio 2006 0:00 - veronica
Non capisco perchè tutti parlino dei farmaci al
supermercato e nessuno cita il fatto che questo decreto da
la possibilità di acquistare più farmacie in sedi
differenti, cosa che prima non era possibile. Il risultato?
Chi ha soldi avrà al possibilità di creare delle catene
che poi verranno inevitabilmente acquistate dai grossi
gruppi tedeschi e francesi (che non possono farlo a casa
loro e giustamente lo fanno da noi), i poveretti quelli per
intenderci delle farmacie rurali moriranno. Praticamente tra
breve esisteranno solo i dipendenti pubblici ( che non fanno
nulla e vengono pagati fior di quattrini vedi professori
universitari), chi davvero lavora come i liberi
professionisti faranno una brutta fine! Mi dispiace che la
gente caschi in questi trucchetti. E soprattutto mi chiedo
perchè non si sia pensato di toccare le multinazionali
produttrici dei farmaci.
3 luglio 2006 0:00 - blaster
i SOP e gli OTC nei banchi del supermercato sono solo uno
specchietto per le allodole, fatto dal governo
(probabilmente con qualche favore in cambio da parte dei
supermercati) per far credere alla gente di risparmiare....
il vero problema sono tutti i farmaci che il SSN (servizio
sanitario nazionale) non rimborsa e che quindi sono a carico
del cittadino. ci sono in effetti farmaci che costano
15-20-25 euro e anche di più. Credo che una scatola del
farmaco generico di Aspirina comprata in farmacia a 2,80euro
non arricchisca nè il farmacista, nè fa cadere in
depressione il povero paziente che apre il portafoglio.
e poi come verranno venduti questi farmaci nel
supermercato? qualcuno ha proposto il farmacista che può
consigliare nella Coop? bhe ma allora che differenza
c'è tra andare in farmacia e comprare al supermercato?
nessuna, con l'aggiunta che l'angolo "farmaci
da banco" con il farmacista diventerebbe una piccola
farmacia illegale considerando che ci sono leggi che vietano
l'apertura di farmacie dove cavolo si voglia.
La verità è che la Coop dopo aver visto che in media in
un anno c'è più gente che frequenta le farmacie dei
supermercati, ha pensato bene di accaparrarsi anche questa
fetta di mercato per aumentare i propri profitti, alla
faccia della salute del cittadino. Le motivazioni del
risparmio sono patetiche perchè i prezzi della grande
maggioranza degli OTC sono accessibili a tutti, il vero
motivo è il PROFITTO, l'unica legge che vale nella
grande distribuzione.
ah ultima cosa, i
supermercati faranno anche il turno di notte, garantendo un
servizio 24ore su 24, 7 giorni su 7, vero?!?
2 luglio 2006 0:00 - farmacista
la lattuga viene venduta in tutti i centri commerciali e nei
negozi, c'è il libero mercato Per i farmaci no.
Come possiamo confrontare due realtà diverse?
Applichiamo il vero liberismo e poi vedremo.
Gli
esempi della benzina sono fuori luogo, la benzina è gravata
da moltissime tasse ed il margine del gestore è
ridottissimo anche perchè le compagnie petrolifere sono
poche e fanno cartello; inoltre non c'è assolutamente
libertà di aprire nuovi punti di distribuzione. Non
c'è confronto.
2 luglio 2006 0:00 - Francescofra
Tanto per chiarire, alla COOP vendo le buste di lattuga
lavate e tagliate da loro da 7 a 13 euro al chilo, questo
perchè se la coop sei tu è giusto che paghi, poi, quando
si è liberalizato il prezzo della benzina è sceso vero? e
delle assicurazioni ? cosa ne vogliamo dire? voi pensate che
una catena commerciale, qualunque, una volta assunto un
farmacista non lo costringerà a segure le sue regole di
mercato, voi credete alla befana vero?
1 luglio 2006 0:00 - matteo
Sono pienamente d'accordo. Era ora. Ma vorrei anche
richiamare l'attenzione sui tantissimi giovani laureati
in farmacia, abilitati e iscritti negli albi professionali a
cui è impedito l'esercizio della libera professione per
favorire il perpetuarsi del privilegio dei soli attuali
titolari. Con l'auspicata riforma sui 50.000 farmacisti
esistenti i circa 30.000 giovani verrebbero sottratti dal
vergognoso giogo dei "notabili dei titolari delle
farmacie" e dall'associazione sindacale di questi,
mentre il mercato riceverebbe una ventata di
professionalità e di nuove e vigorose energie che mancano
in molti di quelli che hanno la certezza del "feudo
garantito".
1 luglio 2006 0:00 - nicola
Un' altra cosa. Questa proposta inoltre non tutela i
cittadini, ma secondo me è solo un un modo per la grande
distribuzione di conquistare un mercato di cui è essai
golosa... Ricordo che non ci sono solo gli otc e i
sop, ma anche i farmaci di fascia C, a totale carico dei
pazienti che non andranno al supermercato. Ci sono
pensionati che spendono centinaia di euro al mese per tali
farmaci non mutaubili, che hanno prezzi elevati (gonfiati e
+ cari che nel resto d' europa). Chi aiuta queste
persone? Per ora nessuno
1 luglio 2006 0:00 - nicola
nessuno pensa ai farmacisti dipendenti che vivono con
1100-1200 euro al mese che probabilmente saranno licenziati
dai loro titolari(che sono quelli, che fanno i soldi!!!): io
spero che tutti loro trovino lavoro nei supermercati.
Comunque se la vendita dei farmaci nei supermercati viene
svolta sotto controllo di un farmacista si aprono nuove
opportunità di lavoro per tale categoria. I prezzi dei
farmaci in italia sono già più elevati alla fonte rispetto
agli altri paesi (perchè?). Ricordo poi che i farmaci
non sono un giocattolo, non vorrei che per fare risparmiare
qualche euro all' anno ai cittadini, non si dovesse
aumentare la spesa sanitaria per curare i danni provocati da
un abuso o errato uso dei farmaci stessi. Un' altra
cosa: sembra che l' unico problema dell' italia
siano i farmaci e che risolto tale problema tutti i problemi
economici dei cittadini saranno risolti. Perchè non si
interviene ulle parcelle dei medici, dei dentisti, che
pesano molto molto molto di più sull' economia delle
famiglie italiane: ma si sà in italia i medici hanno un
potere enorme, sono come degli dei in terra.
1 luglio 2006 0:00 - Alex
Alessandra evidentente preferisce pagare di più i
medicinali e, se li vende, venderci lei direttamente quelli
cinesi, magari ai prezzi di oggi. La professionalità
non si capisce perchè non debba essere garantita con una
libera vendita, anzi dovrà contare ancora di più. Che
c'entra poi questa proposta con i prodotti cinesi?
Si tratta solo di aumentare la concorrenza.. cosa che
ovviamente spaventa chi vive di rendite di posizione.
30 giugno 2006 0:00 - ALESSANDRA
IO SONO ASSOLUTAMENTE CONTRARIA ALLA VENDITA DEI FARMACI AL
SUPERMERCATO! DISTRUGGIAMO LE PROFESSIONI!!!! BRAVI!!!! TRA
QUALCHE ANNO SARANNO I CINESI A VENDERCELE...COME
GIA'ACCADE IN ALTRI SETTORI!!!!
30 giugno 2006 0:00 - stefano
Ora che le farmacie vendono anche i "vibratori",
oltre ai preservativi e vari oggetti del genere (vedi il
servizio di LE IENE), e vendono saponette, dentifrici,
pannoloni, scarpe, pasta, pane, etc.. sarebbe anche ora che
i supermercati vendessero le medicine da banco, alla
presenza di un laureato in farmacia. Lo sapete che in
America i francobolli si vendono in farmacia e non perché
le farmacie possono vendere tutto (anche le prese elettriche
etc.), ma perché lì le farmacie sno semplici supermercati?
Allora viva i farmaci in supermercato, basta con le rendite
di posizione e con i privilegi ottocenteschi! Cominciamo con
le farmacie, poi passiamo ai notai (neppure questi esistono
in america). Ma é possibile che dai paesi più evoluti
copiamo solamente le cose peggiori e mai le migliori? Ciao
25 giugno 2006 0:00 - Giusi
Magari si decidessero. Ora hanno anche chiuso la
possibilità di comprare su internet anche farmaci semplici
come colliri a base di erbe e cose del genere. Altro
che democrazia, libero mercato e liberalizzazione. Ecco
perché in Italia si fa di tutto per impedire Internet
2 luglio 2006 0:00 - Alberto
Questo decreto è una cambiale che paga il governo alle
cooperative. Siete tanto no-global poi fate leggi a favore
della grande distribuzione.I consumatori sono solo una
maschera dietro cui si celano i poteri forti che con questo
decreto hanno allargato il loro mercato...Poveri scemi!! Cmq
GLI ANTITUMORALI LI AVREMO SEMPRE E SOLTANTO NOI!! SIETE
L'ITALIA CHE INVIDIA E CHE ODIA
23 giugno 2006 0:00 - antonio
Attualmente le farmacie sono un vero e proprio
ipermercato:prodotti di bellezza,scarpe e indumenti,erbette
varie per dimagrire in un lampo,detergenti d'ogni tipo e
giochini per bambini etc.. etc. A prescindere dal fatto che
la maggior parte degli "integratori" sono una vera
presa in giro che il Dott. Farmacista "laureato"
fa a scapito del suo "paziente" cliente..Credo che
la levata di scudi per un "servizio" che servizio
non è, visto che nelle festività, di sabato,domenica e in
estate non si trova una farmacia a volte per km e km.. sia
solo l'allarme per un possibile ridimenzionamento dei
guadagni di una categoria protetta da troppi vincoli
pretestuosi e superati: dove sono oggi le farmacie
laboratorio galenico? Tutto viene proposto e a caro prezzo
dall'industria dell' " HAI sempre qualcosa da
curarti, POLLO!" Perchè non lasciare allopra che il
"POLLO" possa spendere di meno con una sana
concorrenza?
16 giugno 2006 0:00 - paolo
sarebbe veramente ora...adesso BASTA con i privilegi delle
varie corporazioni a scapito dei cittadini. fate
prestooooo....
15 giugno 2006 0:00 - .g.e.o.
Aggiungo alla discussione alcune mie riflessioni. 1) Mi
sembra ci si stia dimenticando il principale argomento a
favore della liberalizzazone (della vendita di farmaci OTC e
SP): la libertà individuale. Io come cittadino di uno Stato
di diritto PRETENDO di poter comprare dove mi torna meglio.
Non c'è bisogno di costruire esempi più o meno
estremi, tipo "sto guidando in autostrada e mi viene
mal di testa": se il farmacista di paese o di quartiere
mi sta antipatico, PRETENDO di poter trovare i prodotti che
cerco al negozio accanto al suo; PRETENDO la libertà di
scelta. Tutto il resto, tutte le discussioni
sull'opportunità economica o sul pericolo, viene dopo
il diritto, mio e dell'imprenditore che vuole vendere
OTC/SP, di cittadini di uno Stato libero. NON DOVREBBE
SERVIRE ALTRO. 2) I farmacisti ed i
produttori/distributori di farmaci non hanno alcuna voce in
capitolo. L'interesse da tutelare è quello PUBBLICO,
non certo quello di, ordini corporazioni, associazioni o
altro. È stupefacente vedere come i soggetti suindicati
vengano invece sistematicamente coinvolti dalle autorità di
governo in questo dibattito. Occorre prendere la decisione
che tutela maggiormente l'interesse generale, A
PRESCINDERE da eventuali conseguenze su categorie
identificate che hanno ovviamente interessi particolari.
Tali interessi particolari dovrebbero restare subordinati a
quello generale. Portatori dell'interesse generale sono
i cittadini comuni, non certo i rappresentanti o gli
appartenenti a categorie identificate.
13 giugno 2006 0:00 - Alex
E chi ama i clienti? Telecom? I notai? l'Aci? I
Farmacisti? I promotori finanziari?
Non facciamo
proposte demagogiche, si va avanti vendendo e facendo
utili. Ma c'è modo e modo di farlo, ad esempio
facendo risparmiare i clienti grazie ad un libero
mercato. In un libero mercato chi non tutela i propri
clienti viene punito.
Di quello che fanno le
ipercoop (ma ci sono tante altre catene, sembra quasi che la
legge riguardi solo le coop!) non mi interessa se operano in
un regime di libero mercato. Sarà il mercato a dire che
fine dovranno fare.
13 giugno 2006 0:00 - Luca
Io di categorie che pensano al bene dei cittadini conosco
solo quelle dove si considera il cliente come DATORE di
lavoro nel vero senso della parola. Non facciamoci
impressionare.. le ipercoop venderanno farmaci per fare il
loro capitalistico interesse, mica perche' amano i
clienti.... e la sua liberta'...
13 giugno 2006 0:00 - Alex
Siamo d'accordo, gli ordini professionali vanno rivisti
completamente. Il mondo va avanti, non possiamo
rimanere ancora con situazioni previste da regi decreti!!!
13 giugno 2006 0:00 - giovanni
La dott . Poretti e' meglio che faccia la calza, con
questa proposta cosi' assurda evidenzia che non capisce
niente di farmaci e farmacie o ha tutto il vantaggio a fare
un'altra legge devastante
13 giugno 2006 0:00 - renza
ALEX scusi se non ho letto bene, pero' vorrei dirle che
non e' con il farmacista al supermercato che si ottiene
qualcosa ma con la liberta' ai singoli individui, quindi
e' liberta' di professione che so che anche Lei
auspica, io a quasi 50 anni sono cosi' arrabbiata di
questo sistema di oppressori che forse non riesco piu' a
leggere
12 giugno 2006 0:00 - Alex
Renza evidentemente lei non ha letto con attenzione quello
che ho scritto, infatti ho espresso l'esatto opposto di
quello che lei mi attribuisce. Praticamente stiamo
dicendo la stessa cosa!! Inoltre io con le farmacie
c'entro come i cavoli a merenda. Davvero a volte
non capisco perchè non leggiate con la dovuta attenzione
gli interventi altrui prima di replicare.
12 giugno 2006 0:00 - renza
Al sig. Alex vorrei dire che noi DIPENDENTI di farmacia di
privilegi non ne asbbiamo avuti non so lei visto che
sara' titolare......quindi la legge e' dalla sua
come si puo' vedere e visto che le tasse le pago
anch'io, vorrei almeno la legge uguale per tutti quindi
viva la liberalizzazione e vinca il migliore e non il
piu' furbo