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7 luglio 2006 0:00 - blaster
"""""da: Alex
Data: 7 Luglio 2006

Inoltre semmai il problema c'è con questa legislazione che non consente ai laureati di poter aprire una farmacia senza essere figli di qualcuno (ed allora la laura inizialmente nemmeno ci vuole!).

Secondo me sono altri i motivi per i quali si vuole impedire la libera concorrenza. Normale (ma non difendibile)che chi ha dei privilegi cerchi di mantenerli."""""

Quello che dici Alex, non è corretto: per essere titolari di farmacia non bisogna per forza essere figli di qualcuno. Nel corso degli ultimi anni, sono state aperte nuove farmacie in zone in cui c'era una carenza, secondo la pianta organica, e queste sono state messe a concorso per tutti i laureati in farmacia. I più meritevoli sono così diventati da collaboratori a titolari di una farmacia propria; come vedi ci sono anche fattori meritocratici oltre che di ereditarietà. E riguardo agli eredi di farmacisti, la laurea ci vuole sempre.
E ricorda che le farmacie le trovi ovunque ben distribuite sul territorio nazionale con turni notturni (oltre 16.000) mentre i supermercati li trovi solo dove ci sono grandi interessi. Il sistema farmacia obiettivamente è stato e attualmente è uno dei sistemi privati italiani che funziona nel modo migliore in
Italia, non vedo il motivo per andarlo a stravolgere.
7 luglio 2006 0:00 - Luigi
E' vero che da noi non c'è un giardino ma
ogni persona pensa alla propria aiuola.
Da quando è stato proposto da Storace il
20% di sconto sui farmaci da banco io ho
potuto vederlo molto poco (anzi quasi nulla).Da noi le quantità di prodotto nelle confezioni di medicinali
sono in eccesso o in difetto(quindi doppia
confezione).Da qualche parte si deve comunque iniziare e se non è dai farmacisti o dai tassisti o dagli avvocati
etc.ogni categoria ha le propie colpe ed i
propri bisogni al di là delle idee politiche.
7 luglio 2006 0:00 - Alex
Tommaso, ma perchè dici che poi il titolo di studio non vale più niente?

"con una laurea in farmacia, in questo modo, si va a fare compagnia all'addetto al banco frigo, o alla panetteria, che magari non hanno.... "
Intanto credo che ognuno abbia la propria dignità, che non credo venga infangata occupandosi di farmaci in un reparto dedicato anche se poco più in là c'è il panettiere, che ha tanta dignità di esistere quanto un farmacista. D'altronde chi mi garantisce che sopra la farmacia non ci sia un bordello?
Ci sono laureati che lavorano come operai, non credo che il farmacista debba essere su di un piedistallo, se gli fa tanto schifo stare in un supermercato prenderà un'altra strada. Sicuramente ci saranno più possibilità rispetto ad ora.

Inoltre semmai il problema c'è con questa legislazione che non consente ai laureati di poter aprire una farmacia senza essere figli di qualcuno (ed allora la laura inizialmente nemmeno ci vuole!).

Secondo me sono altri i motivi per i quali si vuole impedire la libera concorrenza. Normale (ma non difendibile)che chi ha dei privilegi cerchi di mantenerli.
6 luglio 2006 0:00 - Tommaso
Scusate, non so se ci rendiamo conto!! Che guaio rappresenta questo decreto per la società! Al diavolo il "risparmio" al supermercato, quando pensiamo che studenti di farmacia (5 anni, se bastano, trattati come zerbini) una volta laureati, si ritrovano con un pezzo di carta in mano che non vale più niente!!! Per essere assunti dalla COOP, per dire, basta poco, molto poco; con una laurea in farmacia, in questo modo, si va a fare compagnia all'addetto al banco frigo, o alla panetteria, che magari non hanno.... quello per cui abbiamo tanto lottato per 5 lunghissimi anni(PS è ovvio che non ho niente contro i suddeti)
6 luglio 2006 0:00 - giobbe
per samantha

Mi dispiace tanto per te... E come per te, per tutti quanti i dipendenti di farmacia e i farmacisti liberi che sono contenti ancora dell'operato di questo governo. Nel programma dell'UNIONE c'era tutto scritto... E voi l'avete votato, anzi avete detto: bene dai che ci tutela... E invece tutela la COOP (di cui utilizza i guadagni e con cui scambia i vertici) e le multinazionali ( che hanno pagato la campagna d'elezione)... Ma dai!!!! Popolo di allocchi... Ma fannno bene loro, con la loro poltrona da 20000 Euro al mese ben salda sotto al culo... Con i loro attici (anzi nostri, perchè di proprietà dello Stato) a 1000 Euro al mese al Parioli... Fanno bene finchè c'è gente che non vede al di là del suo naso... E allora è giusto l'appellativo di Berlusca... COGLIONI tutti quanti (e per certe cose mi ci metto anche io)
6 luglio 2006 0:00 - samantha
Sono disgustata da questa proposta,i farmaci sop e otc non vanno A INCIDERE FORTEMENTE SULLA SPESA DI UNA FAMIGLIA. se uno compra un integratore per tirarsi su è segno che ha soldi da buttar via...... acquistare il multicentrum, essaven, cebion, sono soldi buttati via,,,,,,,,,,,,,,,,, se una persona non arriva in fondo al mese non è certo a casa dei sop e otc, ma degli altri medicinali in fascia c.
Il caro ministro nohn ha poi pensato achi come me lavora in una farmacia privata e rischia in tal modo il licenziamento....................................
E' solo uno specchietto per le allodole.................... Caro Governo ti auguro di cadere il prima possibile, anche se sono stata una di quelli che ti ha votato
5 luglio 2006 0:00 - blaster
+1 per veronica, concordo a pieno

x Dora: si è una cosa pazzesca, ma come al solito ci sono interessi economici che interessano i "pezzi grossi" (tralascio di che cosa per buon gusto). Liberalizzando la apertura di farmacie però non risolvi il problema, anzi lo amplifichi: le società che già purtroppo ci sono (vedi SPEM a Milano, per esempio) attraverso prestanomi e trucchetti vari potrebbero aprire intere catene di farmacie dove vogliono, schiacciando di fatto tutte le piccole farmacie e i possibili professionisti che vorrebbero aprirne una. altro che concorrenza, sarebbe un monopolio!!
La cosa migliore è secondo me tenere una pianta organica, magari aprendo nuove sedi in zone dove ci sono poche farmacie; queste nuove sedi come già avviene andrebbero a concorso e assegnate quindi ai più meritevoli.
E riguardo ai prezzi folli di alcuni farmaci (è giusto ammetterlo), alcune pomate per esempio, il problema nasce all'origine, non vedo perchè bisogna buttare la colpa sempre su noi farmacisti e non sulle case farmaceutiche

5 luglio 2006 0:00 - Dora
Sono pienamente d'accordo per la liberalizzazione della vendita di SOP e OTC ma sempre dietro consiglio del farmacista ,l'unico vero professionista del farmaco,fino a prova contraria.
Sono disgustata invece per il provvedimento che consente l'acquisizione della titolarità di più farmacie addiritura a non farmacisti.E' il colmo !
La vera concorrenza si farebbe liberalizzando,una volta per tutte, l'apertura delle farmacie,dando a tutti i professionisti la libertà di scegliere.
3 luglio 2006 0:00 - veronica
Non capisco perchè tutti parlino dei farmaci al supermercato e nessuno cita il fatto che questo decreto da la possibilità di acquistare più farmacie in sedi differenti, cosa che prima non era possibile. Il risultato? Chi ha soldi avrà al possibilità di creare delle catene che poi verranno inevitabilmente acquistate dai grossi gruppi tedeschi e francesi (che non possono farlo a casa loro e giustamente lo fanno da noi), i poveretti quelli per intenderci delle farmacie rurali moriranno. Praticamente tra breve esisteranno solo i dipendenti pubblici ( che non fanno nulla e vengono pagati fior di quattrini vedi professori universitari), chi davvero lavora come i liberi professionisti faranno una brutta fine! Mi dispiace che la gente caschi in questi trucchetti. E soprattutto mi chiedo perchè non si sia pensato di toccare le multinazionali produttrici dei farmaci.
3 luglio 2006 0:00 - blaster
i SOP e gli OTC nei banchi del supermercato sono solo uno specchietto per le allodole, fatto dal governo (probabilmente con qualche favore in cambio da parte dei supermercati) per far credere alla gente di risparmiare.... il vero problema sono tutti i farmaci che il SSN (servizio sanitario nazionale) non rimborsa e che quindi sono a carico del cittadino. ci sono in effetti farmaci che costano 15-20-25 euro e anche di più. Credo che una scatola del farmaco generico di Aspirina comprata in farmacia a 2,80euro non arricchisca nè il farmacista, nè fa cadere in depressione il povero paziente che apre il portafoglio.
e poi come verranno venduti questi farmaci nel supermercato? qualcuno ha proposto il farmacista che può consigliare nella Coop? bhe ma allora che differenza c'è tra andare in farmacia e comprare al supermercato? nessuna, con l'aggiunta che l'angolo "farmaci da banco" con il farmacista diventerebbe una piccola farmacia illegale considerando che ci sono leggi che vietano l'apertura di farmacie dove cavolo si voglia.

La verità è che la Coop dopo aver visto che in media in un anno c'è più gente che frequenta le farmacie dei supermercati, ha pensato bene di accaparrarsi anche questa fetta di mercato per aumentare i propri profitti, alla faccia della salute del cittadino. Le motivazioni del risparmio sono patetiche perchè i prezzi della grande maggioranza degli OTC sono accessibili a tutti, il vero motivo è il PROFITTO, l'unica legge che vale nella grande distribuzione.

ah ultima cosa, i supermercati faranno anche il turno di notte, garantendo un servizio 24ore su 24, 7 giorni su 7, vero?!?
2 luglio 2006 0:00 - farmacista
la lattuga viene venduta in tutti i centri commerciali e nei negozi, c'è il libero mercato
Per i farmaci no. Come possiamo confrontare due realtà diverse?
Applichiamo il vero liberismo e poi vedremo.

Gli esempi della benzina sono fuori luogo, la benzina è gravata da moltissime tasse ed il margine del gestore è ridottissimo anche perchè le compagnie petrolifere sono poche e fanno cartello; inoltre non c'è assolutamente libertà di aprire nuovi punti di distribuzione. Non c'è confronto.
2 luglio 2006 0:00 - Francescofra
Tanto per chiarire, alla COOP vendo le buste di lattuga lavate e tagliate da loro da 7 a 13 euro al chilo, questo perchè se la coop sei tu è giusto che paghi, poi, quando si è liberalizato il prezzo della benzina è sceso vero? e delle assicurazioni ? cosa ne vogliamo dire? voi pensate che una catena commerciale, qualunque, una volta assunto un farmacista non lo costringerà a segure le sue regole di mercato, voi credete alla befana vero?
1 luglio 2006 0:00 - matteo
Sono pienamente d'accordo. Era ora. Ma vorrei anche richiamare l'attenzione sui tantissimi giovani laureati in farmacia, abilitati e iscritti negli albi professionali a cui è impedito l'esercizio della libera professione per favorire il perpetuarsi del privilegio dei soli attuali titolari. Con l'auspicata riforma sui 50.000 farmacisti esistenti i circa 30.000 giovani verrebbero sottratti dal vergognoso giogo dei "notabili dei titolari delle farmacie" e dall'associazione sindacale di questi, mentre il mercato riceverebbe una ventata di professionalità e di nuove e vigorose energie che mancano in molti di quelli che hanno la certezza del "feudo garantito".
1 luglio 2006 0:00 - nicola
Un' altra cosa. Questa proposta inoltre non tutela i cittadini, ma secondo me è solo un un modo per la grande distribuzione di conquistare un mercato di cui è essai golosa...
Ricordo che non ci sono solo gli otc e i sop, ma anche i farmaci di fascia C, a totale carico dei pazienti che non andranno al supermercato. Ci sono pensionati che spendono centinaia di euro al mese per tali farmaci non mutaubili, che hanno prezzi elevati (gonfiati e + cari che nel resto d' europa). Chi aiuta queste persone? Per ora nessuno
1 luglio 2006 0:00 - nicola
nessuno pensa ai farmacisti dipendenti che vivono con 1100-1200 euro al mese che probabilmente saranno licenziati dai loro titolari(che sono quelli, che fanno i soldi!!!): io spero che tutti loro trovino lavoro nei supermercati. Comunque se la vendita dei farmaci nei supermercati viene svolta sotto controllo di un farmacista si aprono nuove opportunità di lavoro per tale categoria.
I prezzi dei farmaci in italia sono già più elevati alla fonte rispetto agli altri paesi (perchè?).
Ricordo poi che i farmaci non sono un giocattolo, non vorrei che per fare risparmiare qualche euro all' anno ai cittadini, non si dovesse aumentare la spesa sanitaria per curare i danni provocati da un abuso o errato uso dei farmaci stessi. Un' altra cosa: sembra che l' unico problema dell' italia siano i farmaci e che risolto tale problema tutti i problemi economici dei cittadini saranno risolti. Perchè non si interviene ulle parcelle dei medici, dei dentisti, che pesano molto molto molto di più sull' economia delle famiglie italiane: ma si sà in italia i medici hanno un potere enorme, sono come degli dei in terra.
1 luglio 2006 0:00 - Alex
Alessandra evidentente preferisce pagare di più i medicinali e, se li vende, venderci lei direttamente quelli cinesi, magari ai prezzi di oggi.
La professionalità non si capisce perchè non debba essere garantita con una libera vendita, anzi dovrà contare ancora di più.
Che c'entra poi questa proposta con i prodotti cinesi?
Si tratta solo di aumentare la concorrenza.. cosa che ovviamente spaventa chi vive di rendite di posizione.
30 giugno 2006 0:00 - ALESSANDRA
IO SONO ASSOLUTAMENTE CONTRARIA ALLA VENDITA DEI FARMACI AL SUPERMERCATO! DISTRUGGIAMO LE PROFESSIONI!!!! BRAVI!!!! TRA QUALCHE ANNO SARANNO I CINESI A VENDERCELE...COME GIA'ACCADE IN ALTRI SETTORI!!!!
30 giugno 2006 0:00 - stefano
Ora che le farmacie vendono anche i "vibratori", oltre ai preservativi e vari oggetti del genere (vedi il servizio di LE IENE), e vendono saponette, dentifrici, pannoloni, scarpe, pasta, pane, etc.. sarebbe anche ora che i supermercati vendessero le medicine da banco, alla presenza di un laureato in farmacia. Lo sapete che in America i francobolli si vendono in farmacia e non perché le farmacie possono vendere tutto (anche le prese elettriche etc.), ma perché lì le farmacie sno semplici supermercati? Allora viva i farmaci in supermercato, basta con le rendite di posizione e con i privilegi ottocenteschi! Cominciamo con le farmacie, poi passiamo ai notai (neppure questi esistono in america). Ma é possibile che dai paesi più evoluti copiamo solamente le cose peggiori e mai le migliori? Ciao
25 giugno 2006 0:00 - Giusi
Magari si decidessero. Ora hanno anche chiuso la possibilità di comprare su internet anche farmaci semplici come colliri a base di erbe e cose del genere.
Altro che democrazia, libero mercato e liberalizzazione. Ecco perché in Italia si fa di tutto per impedire Internet
2 luglio 2006 0:00 - Alberto
Questo decreto è una cambiale che paga il governo alle cooperative. Siete tanto no-global poi fate leggi a favore della grande distribuzione.I consumatori sono solo una maschera dietro cui si celano i poteri forti che con questo decreto hanno allargato il loro mercato...Poveri scemi!! Cmq GLI ANTITUMORALI LI AVREMO SEMPRE E SOLTANTO NOI!! SIETE L'ITALIA CHE INVIDIA E CHE ODIA
23 giugno 2006 0:00 - antonio
Attualmente le farmacie sono un vero e proprio ipermercato:prodotti di bellezza,scarpe e indumenti,erbette varie per dimagrire in un lampo,detergenti d'ogni tipo e giochini per bambini etc.. etc. A prescindere dal fatto che la maggior parte degli "integratori" sono una vera presa in giro che il Dott. Farmacista "laureato" fa a scapito del suo "paziente" cliente..Credo che la levata di scudi per un "servizio" che servizio non è, visto che nelle festività, di sabato,domenica e in estate non si trova una farmacia a volte per km e km.. sia solo l'allarme per un possibile ridimenzionamento dei guadagni di una categoria protetta da troppi vincoli pretestuosi e superati: dove sono oggi le farmacie laboratorio galenico? Tutto viene proposto e a caro prezzo dall'industria dell' " HAI sempre qualcosa da curarti, POLLO!" Perchè non lasciare allopra che il "POLLO" possa spendere di meno con una sana concorrenza?
16 giugno 2006 0:00 - paolo
sarebbe veramente ora...adesso BASTA con i privilegi delle varie corporazioni a scapito dei cittadini.
fate prestooooo....
15 giugno 2006 0:00 - .g.e.o.
Aggiungo alla discussione alcune mie riflessioni.
1) Mi sembra ci si stia dimenticando il principale argomento a favore della liberalizzazone (della vendita di farmaci OTC e SP): la libertà individuale. Io come cittadino di uno Stato di diritto PRETENDO di poter comprare dove mi torna meglio. Non c'è bisogno di costruire esempi più o meno estremi, tipo "sto guidando in autostrada e mi viene mal di testa": se il farmacista di paese o di quartiere mi sta antipatico, PRETENDO di poter trovare i prodotti che cerco al negozio accanto al suo; PRETENDO la libertà di scelta. Tutto il resto, tutte le discussioni sull'opportunità economica o sul pericolo, viene dopo il diritto, mio e dell'imprenditore che vuole vendere OTC/SP, di cittadini di uno Stato libero. NON DOVREBBE SERVIRE ALTRO.
2) I farmacisti ed i produttori/distributori di farmaci non hanno alcuna voce in capitolo. L'interesse da tutelare è quello PUBBLICO, non certo quello di, ordini corporazioni, associazioni o altro. È stupefacente vedere come i soggetti suindicati vengano invece sistematicamente coinvolti dalle autorità di governo in questo dibattito. Occorre prendere la decisione che tutela maggiormente l'interesse generale, A PRESCINDERE da eventuali conseguenze su categorie identificate che hanno ovviamente interessi particolari. Tali interessi particolari dovrebbero restare subordinati a quello generale. Portatori dell'interesse generale sono i cittadini comuni, non certo i rappresentanti o gli appartenenti a categorie identificate.
13 giugno 2006 0:00 - Alex
E chi ama i clienti?
Telecom? I notai? l'Aci? I Farmacisti? I promotori finanziari?

Non facciamo proposte demagogiche, si va avanti vendendo e facendo utili.
Ma c'è modo e modo di farlo, ad esempio facendo risparmiare i clienti grazie ad un libero mercato.
In un libero mercato chi non tutela i propri clienti viene punito.

Di quello che fanno le ipercoop (ma ci sono tante altre catene, sembra quasi che la legge riguardi solo le coop!) non mi interessa se operano in un regime di libero mercato. Sarà il mercato a dire che fine dovranno fare.
13 giugno 2006 0:00 - Luca
Io di categorie che pensano al bene dei cittadini conosco solo quelle dove si considera il cliente come DATORE di lavoro nel vero senso della parola.
Non facciamoci impressionare.. le ipercoop venderanno farmaci per fare il loro capitalistico interesse, mica perche' amano i clienti.... e la sua liberta'...
13 giugno 2006 0:00 - Alex
Siamo d'accordo, gli ordini professionali vanno rivisti completamente.
Il mondo va avanti, non possiamo rimanere ancora con situazioni previste da regi decreti!!!
13 giugno 2006 0:00 - giovanni
La dott . Poretti e' meglio che faccia la calza, con questa proposta cosi' assurda evidenzia che non capisce niente di farmaci e farmacie o ha tutto il vantaggio a fare un'altra legge devastante
13 giugno 2006 0:00 - renza
ALEX scusi se non ho letto bene, pero' vorrei dirle che non e' con il farmacista al supermercato che si ottiene qualcosa ma con la liberta' ai singoli individui, quindi e' liberta' di professione che so che anche Lei auspica, io a quasi 50 anni sono cosi' arrabbiata di questo sistema di oppressori che forse non riesco piu' a leggere
12 giugno 2006 0:00 - Alex
Renza evidentemente lei non ha letto con attenzione quello che ho scritto, infatti ho espresso l'esatto opposto di quello che lei mi attribuisce.
Praticamente stiamo dicendo la stessa cosa!!
Inoltre io con le farmacie c'entro come i cavoli a merenda.
Davvero a volte non capisco perchè non leggiate con la dovuta attenzione gli interventi altrui prima di replicare.
12 giugno 2006 0:00 - renza
Al sig. Alex vorrei dire che noi DIPENDENTI di farmacia di privilegi non ne asbbiamo avuti non so lei visto che sara' titolare......quindi la legge e' dalla sua come si puo' vedere e visto che le tasse le pago anch'io, vorrei almeno la legge uguale per tutti quindi viva la liberalizzazione e vinca il migliore e non il piu' furbo
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