30 giugno 2009 0:00 - Instituto europeo dei diritti dell'uomo
Salve, sono il Présidente dell'instituto europeo dei
diritti dell'uomo. Ho letto il disegno de ligge per
modificare l'articolo UNO, penso ché non spétta al
parlamento décidé poiché la carta costituzionale é un
fatto del popolo per il popolo é dungué spetta al popolo
décidé del conténuto della costituzionale. Quindi un
appello non laschiaté ché di una buona costituzione si
faccia una mezza ed innutile atto guiridico senza anima é
cuore.
22 gennaio 2009 0:00 - francesco
L'idea è decisamente buona,anche se bisogna vedere cosa
si intende per rispetto per la persona, e cosa si intende
per persona. Sicuramente "fondata sul lavoro " è
un'espressione speciosa, che non vuol dire assolutamente
nulla. Ma credete che col cambiare un articolo della
costituzione si traduca in atto quello che c'è scritto
? Non vedete quante leggi , molto piu chiare, vengono
violate alla luce del sole , e nessuno ci trova nulla di
strano? E non vedete che alcuni articoli della Costituzione
sono in contrasto con altri ? "la legge è uguale
per tutti " : è scritto in tutti i tribunali, ma come
voi sapete di fatto non è vero. Beh a me sembra assurdo che
per tutti i secoli dei secoli i parlamenti eletti dalla
popolazione del momento siano inibiti nella loro azione da
un pezzo di carta stilato 60 anni fa e , se è vero quanto
mi raccontano, da padri costituenti non eletti. Con la
stessa filosofia saremmo ancora alle leggi di Hammurabi. In
tema di costituzione io abolirei il secondo comma
dell'articolo 4 : se eredito una cifra milionaria, o se
vinco al superenalotto, non ho diritto a non lavorare ? E se
il lavoro è un diritto e un dovere, perchè lo stato non ha
mai fatto nulla per far lavorare le persone ? Chi non aveva
santi in paradiso se lo è dovuto sudare , un lavoro. E poi
è urgente abrogare il barbaro articolo 52.
7 maggio 2008 0:00 - FABRIZIO
Prima viene il lavoro !!! Poi tutto il resto (libertà
compresa).
Senza lavoro non si mangia e quindi
non si campa !
Senza libertà si può anche
campare e mangiare !
In Unione Sovietica la gente
ha mangiato e campato per 70 anni eppure non era neppure
libera di comprarsi una automobile, neppure se aveva i soldi
!
E come giustamente dice DEpravato, attenzione a
parlare troppo di libertà facile, dovuta e scontata !
La libertà uno se la deve guadagnare, da solo, un
pezzetto alla volta e nessuno ve la darà mai gratis.
Ma a volerne troppa si rischia di farne indigestione e
scivolare nell'anarchia senza regole e senza legge.
Un paese dove la libertà regni indiscriminata
scivolerà piano piano nel caos.
Rispettare
precise regole e leggi significa anche ridurre la propria
libertà al fine di consentire che altri ne possano avere un
pò, anche loro !!
Pensiamoci bene !
7 maggio 2008 0:00 - DE pravato
Non va bene la sua proposta, Onorevole Poretti. Perché
in uno Stato, cioè una comunità di persone, la libertà
non è un valore assoluto ma relativo, ed anzi esistono
"molte" libertà, come Lei ci insegna. Anzi
moltissime, assai diverse l'una dall'altra ma...
"a stretto contatto di gomito"! e finché non ne
vengono stabiliti i limiti precisi, tutte queste
"libertà" non potranno far altro che appunto...
"sgomitarsi"!...
Non le sembra ovvio,
Onorevole Deputata del Parlamento Italiano?...
E
lei va a proporre per "articolo uno" della
Costituzione, così tanto significativo, come bene dice in
altra parte del suo discorso, già viziato da equivoco ed
incertezza?...
No, no, no... gentilissima
Signorina! meglio la vecchia dizione!... almeno una
gran parte di noi lo sa bene, cosa significhi lavoro, e
così ci intendiamo!
Almeno sull'articolo
primo della nostra Costituzione!
6 maggio 2008 0:00 - Passante
"La Repubblica italiana e' uno Stato democratico di
diritto fondato sulla liberta' e sul rispetto della
persona"
E con questo abbiamo risolto i
problemi urgenti di cui ha giustamente detto Fabrizio?
Che implicazioni pratiche avrebbero queste paroline, dato
che già oggi non riusciamo ad applicare un principio come
"la legge è uguale per tutti"?
E'
giusto che si filosofeggi un po', ma poi le famiglie per
tirare a fine mese devono aprire il portafogli, non leggere
il primo articolo della Costituzione, col quale non si
sfamano.
6 maggio 2008 0:00 - FABRIZIO
Con tutto il rispetto dovuto all'on. Poretti, ritengo
che il paese abbia altre priorità che non il cambiare
qualche parola della costituzione.
Tanta energia
e tanto impegno li vedrei meglio utilizzati alla ricerca di
una soluzione ai nostri problemi principali che sono:
1) Il Debito astronomico 2) Una dipendenza
energetica inaudita 3) La mancanza di sicurezza nelle
città 4) E la gente che fa fatica a comprarsi il pane
(non il caviale !)
Poi, risolti questi problemi,
se avanzerà tempo, potremo anche sbizzarrirci a cambiare
qualche frase e qualche parola della nostra costituzione
che, a parer mio, va bene così !
6 maggio 2008 0:00 - DE pravato
solo un piccolo intervento sulle prime righe del papiello.
Per il resto poi vediamo.
La
"mediazione" di Fanfani fu cosa buona rispetto
alle altre proposte:
La "Repubblica dei
lavoratori" proposta da Togliatti infatti era zoppa,
escludendo automaticamente i cittadini che lavoratori non
sono ma cittadini si. I bambini, gli studenti, i
pensionati... ed i soldati!
Peggio ancora quella
di La Malfa e Martino, "fondata sui diritti delle
libertà e i diritti del lavoro" perché prescindeva
del tutto, non nominandoli affatto i "doveri" che
ovviamente ai diritti sono condizionati,
condizionandoli, ed inoltre introducendo un concetto di
"libertà" tutto da definire a parte!... insomma
una vera schifezza di proposta.
Pensateci, poi
forse ne riparliamo ed andiamo avanti... se ne avrò voglia!
5 maggio 2008 0:00 - Non-mi-fregate!
Questa è buona, l'Italia dunque non è più fondata sul
lavoro? Su cosa allora?! Il crimine, il parassitismo, le
infinite fregature della casta partitocratica?!... Non
potendo più garantire a tutti il lavoro, lo stato italiano
alza bandiera bianca e cambia l'articolo primo della
costituzione?... Ma facciomola finita con
quest'aria fritta!!... Per la libertà e il rispetto del
cittadino ci sono già tutti gli altri articoli, se proprio
vogliamo cambiarne uno, cominciamo a modificare
l'undicesimo, in questo modo: "L'Italia
ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà
degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle
controversie internazionali; l'impiego delle forze
armate, commisurato alla gravità del pericolo, è
consentito per la sola difesa dello stato e dei suoi
cittadini ed entro i confini nazionali, salvo i casi di
soccorso a paesi terzi. Qualsiasi patto o convenzione
contrari a questi princìpi è da considerarsi
nullo" Con buona pace dei guerrafondai e grossi
risparmi per tutti gli italiani...
5 maggio 2008 0:00 - Francesco Mangascià
On sentarice Donatella Poretti se è al 1 Comma che
L'Italia è una Repubblica democratica, fondata
sul lavoro. al 2 c'è questo, La sovranità
appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei
limiti della Costituzione. In virtù del 2 comma
dell'articolo 1° della nostra Costituzione, io sono
dell'opinione che se la sovranità appartiene al popolo,
la Costituzione, la dovrebbe poter emendare solo il popolo
attraverso consultazione referendaria.
5 maggio 2008 0:00 - Giovanni Beni
Era ora!! finalmente qualcuno ha fatto qualcosa, da che
mondo è mondo, in ogni religione della terra il lavoro è
la condanna inflitta all'uomo dal divino non un valore
come invece sono la libertà o l'uguaglianza, avere una
repubblica fondata sul lavoro è come avere una repubblica
fondata su qualcosa di negativo