Condivido la possibiltà di poter manifestare
anticipatamente ed in modo vincolante la propria volontà
circa itrattamenti sanitari cui sottoporsi. Tali scelte
rientrano nella sfera individuale del soggetto e come tali
devono essere rispettate.La sofferenza appartiene al
soggetto che la patisce e per questo motivo la persona ha il
diritto di scegliere come gestire in modo lecito la propria
patologia, senza ingerenze limitative della legge.La legge,
per sua natura, ha carattere generale ed astratto e mal si
presta a regolare situazioni strettamente personali.
27 febbraio 2009 0:00 - erme
......."Ogni medico,in assenza di un diniego
formulato e sottoscritto al momento,deve curare il paziente
fino all'ultimo,preoccupandosi di lenirgli le
sofferenze....GIURAMENTO DI IPPOCRATE......"
Passarelli dr.Ermenegildo POZZILLI (Isernia)
25 febbraio 2009 8.03
11 febbraio 2009 0:00 - Aldo Flora
La possibilità di ricorrere ad un testamento biologico che
mi garantisca una "buon morte" (qualora decidessi
in tal senso PESONALMENTE o DELEGANDO), mi sembra
costituisca una sorta di "minimo
sindacale/decisionale", in grado di dare un senso
compiuto a due irrinunciabili vocaboli della lingua
italiana: CIVILTA' e LIBERTA'.