testata ADUC
Interrogazione a risposta immediata sulla liberalizzazione dei farmaci da banco
Scarica e stampa il PDF
Iniziativa 
31 maggio 2006 0:00
 
(Iniziative volte a consentire la liberalizzazione del mercato dei farmaci - n. 3-00021)
PRESIDENTE. L'onorevole Poretti ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00021 (vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 11) per un minuto.

DONATELLA PORETTI. Signor Vicepresidente del Consiglio dei ministri, onorevoli colleghi, il programma del Governo prevede la liberalizzazione dei prodotti e dei servizi in attuazione delle direttive comunitarie.
Particolare rilevanza assume il mercato dei farmaci che, attualmente, è gestito in condizioni di monopolio dal sistema farmaceutico, anche per quanto riguarda la vendita dei farmaci senza obbligo di ricetta e di quelli da banco che - ricordiamolo - rappresentano poco più del 10 per cento del mercato.
Questo monopolio impedisce, di fatto, la concorrenza fra più distributori, con riflessi negativi sui prezzi; basti, ad esempio, il raffronto con il mercato degli Stati Uniti dove, da anni, questi farmaci si possono acquistare pressoché ovunque.
Negli Stati Uniti un'aspirina costa 0,016 euro, mentre in Italia la stessa aspirina costa 0,45 euro, circa il 2.700 per cento in più.
Si chiede perciò come il Governo intenda affrontare la questione, anche in risposta alle segnalazioni dell'antitrust, al fine di consentire l'acquisto di tali farmaci in altri canali, a tutto vantaggio del consumatore sia per un miglior servizio sia per un prezzo più basso.

PRESIDENTE. Il Vicepresidente del Consiglio dei ministri ha facoltà di rispondere per un minuto.

FRANCESCO RUTELLI, Vicepresidente del Consiglio dei ministri. Signor Presidente, è utile riassumere, a beneficio dell'Assemblea di Montecitorio e anche dei cittadini che ascoltano questo confronto in sede parlamentare, il quadro, i numeri del mercato farmaceutico, che in Italia è pari a circa 18 miliardi di euro; ciò, sulla base dei dati forniti dall'Osservatorio nazionale sull'impiego dei medicinali, dell'AIFA, relativi all'esercizio 2005.
Di questi danari complessivi, tredici miliardi sono pagati dal Servizio sanitario nazionale per i farmaci di fascia A ed erogati tramite le farmacie. Tre miliardi di euro sono spesi dal cittadino per i farmaci di fascia C, che possono essere acquistati in farmacia con l'obbligo della ricetta medica, e 2 miliardi di euro derivano dai farmaci di automedicazione che il cittadino può liberamente acquistare in farmacia senza obbligo di prescrizione. Di conseguenza, quando si parla di consentire la distribuzione dei medicinali nei supermercati - per favorire l'abbattimento dei prezzi ed una maggiore concorrenza - ci si riferisce, nei fatti, solo al segmento dell'automedicazione.
Colleghi, in altri termini il Servizio sanitario nazionale garantisce la copertura di oltre il 70 per cento della spesa farmaceutica, una copertura che risulta la più elevata in Europa e che assicura l'accesso e la gratuità di tutti i farmaci necessari per il trattamento delle malattie gravi e croniche.
I farmaci di automedicazione, invece, si riferiscono a condizioni lievi e transitorie, al di fuori delle patologie gravi e croniche. È necessario allora affrontare questo problema in una logica complessiva, coniugare rigore nei controlli, appropriatezza delle prescrizioni, contenimento della spesa pubblica e dei costi a carico dei cittadini, miglioramento delle condizioni concorrenziali. Per questo il Governo si impegna, onorevole Poretti, ad aprire al più presto un luogo di confronto congiunto con il ministro della salute e il ministro dello sviluppo economico, prevedendo altresì la partecipazione di tutti gli attori del sistema farmaceutico: regioni, operatori sanitari, industrie, farmacie, distributori farmaceutici intermedi e finali e grande distribuzione, oltreché - e credo che questo debba essere un impegno che il Governo deve assumere per tutti i negoziati sociali ed economici - le associazioni che rappresentano consumatori e cittadinanza.
In questo senso, lavoreremo in collaborazione con il Parlamento per migliorare le condizioni concorrenziali e, allo stesso tempo, per garantire la certezza della qualità e della tutela del cittadino in quanto utente del Servizio sanitario nazionale, specialmente degli ammalati e di chi si trova in una condizione di difficoltà.

PRESIDENTE. L'onorevole Poretti ha facoltà di replicare per due minuti.

DONATELLA PORETTI. Signor Vicepresidente, mi dichiaro soddisfatta per metà, per il principio espresso, cioè quello che va nella dimensione auspicata. Temo infatti che quanto da lei prospettato sposti una soluzione molto semplice a tempi indefiniti, il che di fatto si tradurrebbe poi in un tentativo di «narcotizzare» la questione: s'ingarbuglia, vi sono pastoie burocratiche, tavoli infiniti, dove poi, alla fine, gli unici penalizzati potrebbero essere i consumatori. Penalizzati sia nel prezzo - come ricordavamo poc'anzi -, primo effetto in mancanza di concorrenza, sia nel servizio, costretti cioè a rincorrere farmacie di turno, in particolare nei giorni festivi.
Ricordo che in Gran Bretagna, dopo quattro anni dall'apertura del mercato, il prezzo dei farmaci da banco è diminuito del 30 per cento. Nella segnalazione che aveva fatto l'autorità antitrust, relativa a possibili distorsioni della concorrenza, si era fra l'altro ritenuta «improcrastinabile» la liberalizzazione della vendita dei farmaci di automedicazione, consentendone la commercializzazione anche presso i punti vendita della distribuzione organizzata. Questa è una soluzione che ci si augura venga adottata nei tempi più rapidi possibili, come fortemente auspicato dai deputati del gruppo de La Rosa nel Pugno.


 
 
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS