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Ora legale. Fa risparmiare? Interrogazione
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Iniziativa 
27 marzo 2009 0:00
 
Interrogazione dei senatori Donatella e Marco Perduca ai Ministri - dell'Economia e delle Finanze
- dell'Ambiente e tutela del territorio e del mare.
 
Premesso che:
 
-domenica 29 marzo prossima, alle due di mattina, dovremo spostare in avanti di un'ora i nostri orologi, orario che dovremo mantenere fino alla ore tre del 25 ottobre 2009;
 
-Il Governo, con apposito decreto dello scorso settembre 2008 ha stabilito, in ottemperanza alla direttiva dell’Unione Europea 2000/84/CE, l'introduzione dell'ora legale nel periodo primaverile, estivo e parte di quello autunnale. L'obiettivo e' offrire un consistente risparmio di energia elettrica (stimato circa dell'1%) in quelle ore in piu' di luce naturale la sera che tarderebbero l'accensione della luce;
 
-un recente studio della Universita' della California mette in dubbio questo risparmio di energia, sostenendo che, insieme al minore impatto provocato sull'ambiente non sussisterebbero, ma al contrario si assisterebbe a un maggior uso di corrente nei periodi di "Daylight saving time";
 
- i ricercatori per tre anni hanno valutato i dati dei contatori di oltre sette milioni di abitazioni nello Stato statunitense dell'Indiana, dove il cambio d'orario (introdotto nel 2006 su tutto il proprio territorio) ha di fatto incrementato i consumi annuali delle utenze domestiche tra l'1% e il 4%, per una spesa aggiuntiva di 8,6 milioni di Usd l'anno (quasi 6 milioni di euro). Per i costi che hanno inciso sull'inquinamento, il calcolo parla di 1,6/5,3 milioni di dollari l'anno (1,1/3,6 milioni di euro). L'analisi indica che "in primavera si verifica un leggero risparmio, abbondantemente vanificato nell'estate inoltrata e in autunno".  All'inizio della primavera e in autunno infatti vi sarebbe la necessita' di accendere il riscaldamento la mattina presto, e nei caldi pomeriggi e sere d'estate un maggior uso di aria condizionata;
 
- sempre l'Universita' della California ha condotto un altro studio basato sull'osservazione di quanto accaduto nel continente australiano nel 2000, dove, per facilitare lo svolgimento dei giochi olimpici di Sydney, lo Stato del Victoria aveva esteso l'ora legale anticipandola di due mesi. I ricercatori hanno combinato i dati del consumo energetico (sulla base di ogni mezz'ora di utilizzo), i dati climatici e i costi in questo Stato con quelli del confinante South Australia dove l'estensione non era stata applicata. Nei due stati australiani, pur con i dovuti accorgimenti per evitare di considerare nei calcoli i consumi eccezionali dovuti ai giochi olimpici, hanno rilevato piu' alti picchi di consumo nello stato del Victoria nelle mattine dopo il cambio d'orario, al punto da eguagliare, e in alcuni casi superare, il risparmio energetico che si otterrebbe nelle ore serali.
 
Considerato che
- l'Aduc (Associazione per i diritti degli utenti e consumatori) ha rilevato -pur con le dovute differenze di clima con Indiana e i due Stati del Sud dell'Australia- come probabile che, anche da noi, si verifichi un'accensione dei riscaldamenti ancora prima in primavera e in autunno, nonche' l'accensione prolungata nelle serate estive dell'aria condizionata, soprattutto in seguito ai cambiamenti climatici che negli ultimi anni interessano il pianeta.
 
Per sapere:
se i Ministri non ritengano opportuno verificare se vi siano dei reali vantaggi dall'utilizzo dell'ora legale.
 
 
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS