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LA PUBBLICITA' DELL'ENEL SONO SOLDI PUBBLICI SPERPERATI?
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Iniziativa 
21 giugno 2006 0:00
 
Firenze, 21 giugno 2006
Interrogazione dell'on. Donatella Poretti, deputata Rosa nel Pugno

Interrogazione

Ministro dell'Economia e Finanze

Per sapere, premesso che:

- l'Enel ha attuato una massiccia campagna pubblicitaria sui maggiori organi di informazione nazionali, della quale, peraltro, l'utente non riceve alcun beneficio in termini di informazione e di ulteriori prestazioni;
- il ministero dell'Economia e delle Finanze partecipa al capitale azionario dell'Enel, direttamente e indirettamente, con una quota del 31,1%;
- il costo unitario del kWh e' tra i piu' alti nella Unione europea;
- l'Aduc (Associazione per i diritti degli utenti e consumatori) ha piu' volte evidenziato, in questa e in altre occasioni, l'assurdita' di tali campagne pubblicitarie;

se il Governo e' a conoscenza dei costi di questa imponente campagna pubblicitaria e la distribuzione percentuale per settori mediatici e per societa';

e se non ritiene di dover esercitare le prerogative di maggior azionista dell'ente al fine di evitare questo sperpero di denaro del contribuente.

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Questa la risposta, in data 3 ottobre 2006, da parte del sottosegretario Massimo Tononi:

Si risponde all'interrogazione indicata in oggetto, concernente la campagna pubblicitaria effettuata dall'Enel sui maggiori organi di informazione nazionali.
Al riguardo, sentita la Societa', si fa presente che l'Enel, il cui capitale azionario e' detenuto per il 21,4 dal ministero dell'Economia e delle Finanze, per il 10,2% dalla Cassa Depositi e Prestiti (partecipata dallo stesso ministero dell'Economia) e per la restante parte da investitori istituzionali e individuali, e' un'azienda che opera in un regime competitivo, in forte evoluzione.
Enel, al pari delle societa' quotate in Borsa, per conseguire le proprie finalita', ottenendo il consenso degli azionisti e del mercato, deve rassicurare il raggiungimento degli obiettivi di consolidamento, redditivita' e crescita.
La pubblicita' viene considerata una leva commerciale che contribuisce al raggiungimento della propria "mission". Infatti le sempre piu' numerose indagini di opinione evidenziano che la réclame non e' percepita dai consumatori come elemento invasivo, subito passivamente, ma come fonte di informazione e scambio tra azienda e cliente.
Pertanto, essa rappresenta un investimento, che favorisce l'accesso a nuovi clienti e crea le condizioni per ottenere il consenso del pubblico sulle scelte strategiche e l'operativita' quotidiana dell'azienda.
Nel 2005, l'Enel ha investito in pubblicita' lo 0,11 del proprio fatturato, una quota contenuta rispetto ad altre aziende, che tendenzialmente dedicano dall'1,5 al 3%.
Con riferimento, infine, al costo della bolletta, che viene considerato tra i piu' alti dell'Unione Europea, si ricorda che le tariffe dell'elettricita' e del gas non sono fissate arbitrariamente dai distributori, ma da un'Autorita' indipendente, sorta proprio per garantire ai consumatori la corrispondenza tra il pagamento del servizio e i costi sostenuti dal produttore e dal distributore, tenuto conto che gli aumenti del costo per kWh dipendono quasi esclusivamente dall'incremento del prezzo del combustibile.
Si soggiunge, infine, che in tutto il mondo il 70% dell'elettricita' e' prodotta utilizzando carbone e centrali nucleari, mentre in Italia la stessa percentuale si produce con gas e petrolio, fonti, peraltro, fortemente sensibili a fattori geopolitici.
Rientra in tale ottica la politica di riconversione a carbone di alcune centrali Enel, che consente di adottare tecnologie altamente avanzate nella "pulizia" dei fumi e, a parita' di prodotto, una riduzione del carbone di oltre il 20% rispetto ai dati attuali.
Nel 2010, dopo aver completato le opere di riconversione, si prevede che i prezzi medi potranno essere piu' bassi del 20-25% e, quindi, allineati a quelli europei.
 
 
 
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