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Giustizia in vacanza ad agosto. Interrogazione
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Notizia di Irene Testa
30 luglio 2009 0:00
 
La sospensione dei termini processuali nel periodo feriale va dal 1 agosto al 15 settembre, un periodo in cui la giustizia civile e' sospesa e tutte le udeinze e gli atti sono rinviati. Sembra paradossale visto che nel nostro Paese la giustizia, soprattutto civile, e' intasata al limite della "sopravvivenza" stessa del funzionamento dell'intero sistema. La carenza di personale, il gravissimo malfunzionamento delle cancellerie, i ritardi paradossali nell'esame della cause -che possono slittare anche di cinque anni (!), pena la stessa sopravvivenza degli interessati, soprattutto se anziani- l'accumulo del lavoro per i magistrati, impossibile da smaltire in tempi ragionevoli, rendono la gestione della giustizia estremamente difficoltosa per gli addetti ai lavori e frustrante per i cittadini che si trovano quotidianamente ad esserne vittime. Tant'e' che le sentenze definitive si hanno dopo un periodo non inferiore di 5-10 anni e parlare di giustizia denegata e grande dispendio economico, non mi sembra tanto fuoriluogo.
Un problema che e' anche sentito nella societa' civile, tant'e' che associazioni come l'Aduc (associazione per i diritti degli utenti e consumatori) sono anni che, inascoltata pone il problema del superamento di questo gap (1).
Non solo, ma anche il ministero della Giustizia ne e' consapevole, tant'e' che la riduzione da 45 a 30 giorni fu inserita nel pacchetto Finanziaria 2009 (Ddl 1441/08, art. 62) ma poi stralciata.
Un mese di sola vacanza sarebbe comunque una boccata di ossigeno per recuperare la funzionalita' del servizio, ma sembra che il Governo si limiti paradossalmente a prendere atto di una situazione inaccettabile e irrisolvibile.
Per questo, i senatori Donatella Poretti e Marco Perduca, hanno presentato un'interrogazione al ministero della Giustizia per sapere se ritenga opportuno adottare tutte le misure necessarie in merito, nella consapevolezza che la riduzione ad un mese del tempo di chiusura dei tribunali rappresenterebbe, per il sistema giustizia, non certo la panacea di tutti i mali, ma una risposta razionale a ritardi ed inefficienze.

Qui il testo integrale dell'interrogazione:
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