Dichiarazione dell'on. Donatella Poretti, deputata Rosa nel Pugno

Il ministro dell'Universita' e della Ricerca, Fabio Mussi, ha dichiarato di aver ritirato il sostegno che l'Italia aveva finora dato alla dichiarazione congiunta di alcuni Paesi dell'Ue sulla ricerca con le cellule staminali. Sei Paesi dell'Unione europea (Italia, Austria, Germania, Malta, Polonia e Slovacchia) si erano opposti con forza a eventuali finanziamenti Ue di progetti di ricerca con le cellule staminali embrionali in una dichiarazione congiunta diffusa al termine del Consiglio Competitivita' tenutosi a Bruxelles il 28 novembre 2005. Di fatto, il veto di questi sei Paesi ha impedito che i fondi Ue fossero destinati ai progetti di ricerca con le cellule staminali embrionali, anche in quei Paesi dove questa ricerca era ammessa. In altre parole, si voleva imporre la legislazione e l'ideologia dei pochi Paesi al resto dell'Europa. Per questo, ho apprezzato la decisione del ministro Mussi.
Ma questo e' solo un punto di partenza.
In Italia il divieto per la ricerca con le staminali embrionali e' ancora in vigore, il che continua a spingere il nostro Paese nell'arretratezza scientifica e i nostri scienziati ad emigrare all'estero.
Spero vivamente che l'incoraggiante segnale dato oggi dal nostro ministro si traduca da subito in azioni concrete per la nostra ricerca, abrogando l'attuale divieto.
Se il ministro teme l'opposizione dei sostenitori dell'attuale legge, non ha da far altro che informare i cittadini sull'argomento. Come e' avvenuto altrove (vedi gli Usa), anche i legislatori piu' conservatori sono stati costretti a ritornare sui propri passi per non perdere i voti di un elettorato che, informato e preparato, sostiene con percentuali a dir poco bulgare la liberta' di ricerca.
Per conto mio continuero' a farlo con il "Notiziario Cellule Staminali" da me curato per l'Aduc (associazione per i diritti utenti e consumatori) clicca qui oltre che, ovviamente, con la mia attivita' parlamentare.