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Conversione Lire in Euro. Interrogazione parlamentare
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Notizia 
25 febbraio 2016 13:46
 
 La vicenda della conversione delle Lire in Euro si arricchisce di un nuovo tassello: l'interrogazione al ministero dell'Economia e Finanze da parte dell'on. Sara Moretto, del Partito Democratico e membro della commissione Finanze della Camera.
L'interrogazione, ricostruisce la vicenda che l'Aduc ha sviluppato dopo la recente sentenza (novembre 2015) della corte Costituzionale che ha dichiarato illegittima l'anticipazione della scadenza della conversione Lire/Euro legiferata dal Governo Monti del 2011. Iniziativa con cui abbiamo invitato tutti i possessori di Lire a formalizzare una propria richiesta di cambio a Bankitalia (oltre 5.000 persone vi hanno aderito). E Bankitalia ha risposto, in pratica, che non ha intenzione di cambiare neanche una Lira se non per coloro che, a suo tempo, avevano in qualche modo formalizzato un richiesta in merito; risposta che abbiamo contestato per il fatto che, anticipata la scadenza per la conversione, i possessori di valuta non si sono piu' recati agli sportelli Bankitalia per i cambi, oltre al fatto che molti, pur recatisi a questi sportelli, venivano respinti in virtu' della nuova legge che aveva anticipato la scadenza, e questo senza fosse rilasciato loro niente che certificasse questo loro rifiuto (certificazione che oggi Bankitalia invece pretende). In pratica, Bankitalia, braccio armato del ministero dell'Economia, ha detto che non ha intenzione di onorare nessun cambio (1).
L'interrogazione dell'on. Moretto chiede “quali siano gli sviluppi degli approfondimenti che il Ministero sta effettuando per garantire i soggetti in buona fede che non possono dimostrare l’avvenuta presentazione della richiesta di cambio delle lire in euro, ferma restando l’esigenza di salvaguardia degli equilibri finanziari”.
Aspettiamo fiduciosi una risposta in merito. Che se dovesse essere negativa o elusiva, a quel punto non avremmo alternative alla via giudiziaria.
Qui il testo completo dell'interrogazione

(1) cambio che, per esempio, avviene senza nessuna formalita' e scadenza, ancora oggi in Paesi come la Germania rispetto ai possessori dei vecchi marchi tedeschi… ma il nostro Paese, difficilmente amico dei cittadini e dei risparmiatori, sarebbe strano avrebbe potuto fare altrimenti, foss'anche imitare i loro principali alleati comunitari d'oltralpe. Qui l'ultimo nostro comunicato in merito che ricostruisce la vicenda
 
 
 
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