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CONVEGNO "Cellule Staminali e Progenitori Emopoietici Circolanti"
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Notizia 
26 maggio 2006 0:00
 
Sintesi dell'intervento di Donatella Poretti, deputata della Rosa nel Pugno, alla Tavola Rotonda "Cellule staminali: tra scienza e bioetica"

Donatella Poretti, deputata della Rosa nel Pugno, ha partecipato oggi alla Tavola Rotonda "Cellule staminali: tra scienza e bioetica"*, tenutasi presso il Grand Hotel Parco dei Principi (Roma), nell'ambito del del V° Convegno Nazionale "Cellule Staminali e Progenitori Emopoietici Circolanti".
Nel suo intervento, Poretti ha parlato della legge 40 sulla fecondazione assistita, oggetto della consultazione referendaria dello scorso anno invalidata per non essere stato raggiunto il quorum. Poretti ha annunciato di aver depositato in Parlamento una proposta di legge per modificare la norma attuale, impegnandosi fin da subito affinche', insieme alle altre proposte di legge, si giunga presto alla discussione in aula.
Riferendosi al divieto dell'analisi preimpianto, Poretti ha ribadito che negare l'accesso a questa tecnica -sia per far nascere figli sani, sia per far nascere bambini sani e compatibili per salvare i fratellini malati grazie alle staminali del cordone ombelicale (i baby designer)- e' umiliante per i nostri ricercatori e medici, ed e' devastante per chi queste tecniche vorrebbe utilizzarle ma non ha i mezzi economici per andare in quei Paesi dove tutto cio' e' legale. Poretti ha anche fortemente criticato il divieto sulla ricerca con le cellule staminali embrionali, divieto che non dovrebbe essere stato introdotto in una legge che riguarda un argomento diverso quale la fecondazione assistita. Questo divieto limita fortemente la liberta' di ricerca, sovrapponendo il fatto ideologico e religioso a quello medico e scientifico.
Il divieto di questo tipo di ricerca si traduce nella massiccia emigrazione dei nostri scienziati all'estero, dove la scienza continua a progredire dinanzi ai nostri occhi. In particolare, e' necessario osservare quello che e' accaduto negli Stati Uniti, dove scienziati, politici e cittadini hanno vissuto (e in parte stanno ancora vivendo) una situazione non cosi' dissimile da quella italiana. Nel 2001 il presidente George W. Bush -che aveva vinto le elezioni anche grazie all'apporto di numerosi gruppi religiosi molto influenti- pose forti limiti alla ricerca con le cellule staminali embrionali per onorare la sua base elettorale piu' conservatrice. Allora, nonostante le critiche di alcuni esponenti del mondo politico, scientifico e dello spettacolo, il tema appariva ai piu' astratto e distante; i vertici del Partito Repubblicano, sostenuti da un Partito Democratico in cerca di voti moderati, decisero che questa era un'area con la quale accontentare i propri fedeli e alleati religiosi, senza incorrere nelle ire di un elettorato che pensava a ben altro.
Ma negli anni, il timido scontro fra coloro che sostenevano la ricerca con le cellule staminali embrionali e coloro che invece si opponevano "senza se e senza ma" si e' trasformato in un tema centrale di ogni campagna elettorale, da quelle nazionali a quelle locali. I democratici hanno cominciato a cavalcare la posizione della liberta' di ricerca, mentre moltissimi repubblicani sono stati costretti a clamorosi dietrofront per non essere travolti da un'opinione pubblica che nel frattempo aveva preso coscienza dell'importanza del tema (basti pensare che un sondaggio di qualche giorno fa ha rivelato che il 73% degli americani e' favorevole alla ricerca con le cellule staminali embrionali). Nuove possibilita' di cura per alcune delle piu' mortali malattie che affliggono l'uomo, e l'attrazione di capitali ed investimenti nella ricerca con conseguente creazione di nuovi posti di lavoro, sono i due temi che hanno convinto l'elettorato americano a sostenere il progresso della scienza.
Lo stesso e' avvenuto nella Spagna del popolare e cattolico Jose' Maria Aznar (predecessore di Zapatero) dove la fuga a Singapore di un famoso scienziato, Bernat Soria, ha costretto il Governo a rivedere la propria politica proibizionista a furor di popolo.
Questi esempi, ha concluso Poretti, dovrebbero far riflettere il legislatore, che prima o poi dovra' confrontarsi con il degrado sempre piu' pronunciato della nostra ricerca, degrado che non potra' non causare sofferenza e morte altrove curabile.

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*Alla Tavola Rotonda, oltre all'on. Poretti, hanno partecipato anche Cesare Peschle, Direttore Dip. di Ematologia ISS, Francesco Marabotto (Agenzia ANSA), Luigi Agostini (Direttore Fondazione CESPE), Vincenzo Paglia (Vescovo di Terni e Presidente della Commissione Ecumenismo e Dialogo della CEI), Riccardo Di Segni (Rabbino Capo di Roma), Filomena Gallo (Presidente Ass. Amica Cicogna), Ignazio Marino (Parlamentare Indipendente).
 
 
 
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