Roma, 27 luglio 2006. Come si dice a Roma "nun gliene po' frega' de meno", vale a dire che la questione non interessa. Stiamo parlando della nomina del presidente delle Ferrovie dello Stato, e relative appendici, che vede uno scontro tra diversi esponenti politici. Prima la tessera di partito, ovviamente, poi le competenze! In questo modo i diritti degli utenti sono l'ultimo pensiero che possa attraversare la mente di questo o quel politico di turno. Cosa e' cambiato rispetto alla vituperata "prima Repubblica"? Per gli utenti poco o niente: i treni hanno le pulci, arrivano in ritardo, sono sporchi, ecc. A proposito di sporcizia c'e' voluta una societa' esterna a Trenitalia per verificare che il personale addetto alle pulizie non effettuava le.... pulizie. Ma dove vivono i vertici delle Ferrovie?
Si parla di Mauro Moretti alla presidenza e di un "bilanciamento", visto che Moretti viene considerato vicino ai Ds, con altra carica attribuita a persona contigua alla Margherita. Degli obiettivi da raggiungere non se ne parla, degli utenti nemmeno. Giorni fa ha suscitato scalpore la liquidazione milionaria (10 milioni di euro, pari a circa 20 miliardi di lire) del presidente delle Fs, Elio Catania. Suggeriamo un metodo: fissare gli obiettivi e legare gli emolumenti (a parte una quota base) della dirigenza al raggiungimento degli stessi. Cosa ne dicono i nostri lottizzatori?
Una interpellanza in tal senso e' stata presentata al ministro dei Trasporti dalla on. Donatella Poretti della Rosa nel Pugno: clicca qui
Primo Mastrantoni, segretario Aduc.