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Carceri in stato di abbandono. A quando il nuovo piano carceri?
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Iniziativa 
20 maggio 2009 0:00
 
Interrogazione dei senatori Donatella Poretti e Marco Perduca al ministro della Giustizia

Premesso che:
- la presenza di detenuti negli istituti di pena italiani registra in questi giorni un sovraffollamento senza precedenti, superando le 62.000 unità su una capienza massima regolamentare di circa 43 mila;

- nei 206 istituti di pena funzionanti distribuiti nel territorio italiano ogni mese si registrano ulteriori 1000 nuovi ingressi;

- il Ministro della Giustizia Angelino Alfano in più occasioni ha dichiarato di volersi occupare di questa emergenza con un apposito "Piano carceri" affidato al capo del Dipartimento amministrazione penitenziaria (Dap) Franco Ionta, dove è prevista la costruzione di nuovi edifici carcerari per un totale di più di 17 mila nuovi posti disponibili a partire dai prossimi cinque anni, con l'utilizzo perfino di navi e piattaforme marine per ospitare i detenuti;

- a riguardo il Segretario generale del Sindacato autonomo di Polizia Penitenziaria (Sappe), Donato Capece, denuncia che ci sono più di 40 carceri, edificate con la legge del 1980 come case mandamentali, che vengono attualmente utilizzate esclusivamente come deposito o sono in completo stato di abbandono;

- il Segretario del Sappe sostiene, inoltre, che presentando il piano carceri il Ministro e il Dap non parlino "affatto di assumere nuovo Personale di Polizia penitenziaria, Corpo oggi sotto organico di ben 5mila e 500 unità", a fronte della maggiore capienza di detenuti che si vuole soddisfare con i massicci interventi di edilizia penitenziaria annunciati;

- il 14 maggio scorso la trasmissione televisiva "Striscia la notizia" di Mediaset denunciava il caso di un carcere nella provincia di Lecce che non ha detenuti ma solo il personale. Analoga situazione era stata denunciata, dalla medesima trasmissione, due anni fa per un carcere nuovo in Basilicata, quello di Irsina, costato 3,5 miliardi di lire e non operativo;

- un'inchiesta pubblicata sul quotidiano "Il Giornale" il 12 ottobre del 2007 con il titolo "Le carceri ci sono ma ospitano abusivi e mucche", riportava una mappa dettagliata degli sprechi e disservizi nella gestione del patrimonio carcerario, evidenziando che:
"1) a Udine i sindacati denunciano la chiusura della sezione femminile del penitenziario;
2) a Gorizia è inagibile un intero piano della galera;
3) chiusure parziali anche in Veneto, dove la capacità ricettiva è ridotta 50 unità sia a Venezia che a Vicenza;
4) a Pinerolo il carcere è chiuso da dieci anni e di quello nuovo c'è solo il terreno, non il cantiere;
5) nella provincia mantovana, a Revere, dopo 17 anni il carcere da 90 detenuti (costo 5 miliardi) è ancora incompleto. I lavori sono fermi dal 2000, ma i locali costati più di 2,5 milioni di euro sono già stati saccheggiati;
6) in provincia di Ferrara, a Codigoro, c'è un carcere che nel 2001, dopo lunghi lavori, sembrava pronto all'uso e invece è ancora chiuso;
7) Bologna si segnala per lo sperpero di milioni di euro (3,5) per la costruzione di un centro sportivo, destinati ai secondini, finito e abbandonato;
8) in Toscana, a Pescia, il Ministero ha soppresso la casa mandamentale e a Pontremoli, carcere femminile inaugurato nel '93; c'è posto per 30 detenute, ma in media le "ospiti" -rivela l'OSAPP- sono meno di 4 e da un mese e mezzo è sbarrato;
9) ad Ancona-Barcaglione con il carcere di 180 posti inaugurato nel 2005, nonostante le spese di mantenimento della struttura vuota ammontassero a mezzo milione di euro l'anno, gli ospiti non sono mai stati più di 20, i dipendenti 50;
10) in Umbria con la chiusura del vecchio carcere di Perugia-centro si è inaugurata la nuova struttura di Capanne. Ma un intero padiglione, con celle per 150 detenuti, risulta inutilizzato. Eppure nel vicino carcere di Terni un anno fa sono stati appaltati lavori per costruirne uno nuovo;
11) in Abruzzo, nel penitenziario di San Valentino, costruito da 15 anni, non c'è detenuto che vi abbia alloggiato: nella struttura le guardie raccontano di aver visto girare cani, pecore e mucche;
12) in Campania il carcere di Gragnano è stato inaugurato, funzionante e chiuso. Idem Frigento. Morcone, a due passi da Benevento, 45 chilometri da Ceppaloni, è pronto ma non parte;
13) in Puglia nel barese oltre a Minervino Murge (mai entrata in funzione, ma finita) c'è il giallo di Casamassima: per il SAPPE il mandamentale sarebbe già condannato all'oblio da un decreto del Dap, ma il sindaco, Vito De Tommaso, dice: "Non ne so nulla, c'è solo una trattativa col ministero". A Monopoli, nell'ex carcere mai inaugurato, non ci sono detenuti ma sfrattati che hanno occupato abusivamente le celle abbandonate da 30 anni. Ad Altamura si aspetta ancora l'inaugurazione di una delle tre sezioni della prigione;
14) in Capitanata non sono stati mai aperti i mandamentali di Volturara Appula (45 posti, incompiuto) e Castelnuovo della Daunia (già arredato da 15 anni);
15) sempre nel foggiano tre casi emblematici: Accadia (prigione consegnata nel ‘93, ora del Comune, inutilizzata), Bovino (una struttura da 120 posti, già pronta, chiusa da sempre) e Orsara;
16) a Spinazzola il carcere chiuso per anni è finalmente in funzione;
17) in Basilicata il carcere di Irsina, vicino a Matera, costato 3,5 miliardi negli anni '80 ha funzionato un anno, oggi è un deposito del Comune;
18) in Calabria nella mappa delle celle inutili oltre a Mileto c'è Squillace (ristrutturato e chiuso), Propani (ci abita un custode comunale), le carceri di Arena, Soriano Calabro, Petilia Policastro e Cropalati (quest'ultimo già convertito a legnaia) sono state soppresse;
19) a Reggio nel nuovo carcere di Arghilà, che doveva aprire due anni fa, i lavori vanno a rilento: alla fine costerà 25 milioni di euro;
20) in Sicilia c'è lo scandalo di Gela: carcere enorme, nuovo di zecca, mai aperto; a Villalba, Caltanissetta, vent'anni fa hanno inaugurato una prigione per 140 detenuti costata all'epoca 8 miliardi di lire, dal '90 è chiusa, recentemente ne hanno fatto un centro polifunzionale. Licata è off limit per 25 detenuti, ad Agrigento solo sei detenute occupano i 100 posti della sezione femminile;
21) in Sardegna, mandate in pensione le case mandamentali di Terralba, Sanluri, Santavi, Carbonia, Bono, Ales, Ghilarza e, soprattutto, Busachi (5 miliardi di lire mai inaugurata), c'è la storia del penitenziario "la Rotonda" di Tempio Pausania, ristrutturato e riadattato, mai riaperto. Di case di reclusione-lavoro sull'isola ce ne sono tre (Mamone, Is Arenas, e Isili) con grandi potenzialità ricettive per detenuti da reinserire. Solo a Mamone, negli anni '70, c'erano 1.500 ospiti. Ora 50".

- come rilevato recentemente anche dall'Aduc (Associazione per i diritti degli utenti e consumatori), tali segnalazioni testimoniano come, "mentre si stanziano fondi per nuove strutture, non si attivano quelle esistenti e il cittadino contribuente continua a pagare tasse salate per mantenere in piedi uno Stato inefficiente e spendaccione".

Per sapere:
- quali provvedimenti siano previsti nel "piano carceri" formulato dal Ministro e dal Dap, per sanare la situazione esposta in premessa e per impedire che ulteriore danaro pubblico sia speso inutilmente;

- se il Ministro non intenda adottare opportuni provvedimenti al fine di armonizzare l'impiego degli Agenti di Polizia penitenziaria e del personale in servizio con le esigenze contingenti dell'attuale distribuzione della popolazione detenuta nelle carceri sul territorio nazionale, e se non preveda di aumentare gli organici di tali figure professionali e in che numero;

- quali provvedimenti il Ministro intende adottare per rimediare all'insostenibile sovraffollamento carcerario attuale, fino all'entrata in funzione degli istituti di pena previsti dal nuovo piano carceri;    

- quali spiegazioni può dare il Ministro a proposito dello stato di ogni singolo carcere segnalato dall'articolo de "il Giornale" citato in premessa, e se siano in corso o non si intenda avviare opportune azioni civili o penali nei confronti di eventuali responsabili degli sprechi e disservizi denunciati.
 
 
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS