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Pillola del giorno dopo e RU486. Interrogazione
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Iniziativa 
22 maggio 2008 0:00
 

Interrogazione della sen. Donatella Poretti al Ministro del Lavoro, Salute e politiche sociali

Premesso che:

30 anni fa veniva approvata la Legge 194 che consentiva per la prima volta in Italia l'aborto legale, pubblico e gratuito;

tale legge ha consentito negli anni una notevole riduzione degli aborti, regolarizzando un fenomeno che era altrimenti praticato in clandestinità senza alcuna sorveglianza medica, o all'estero;

la legge 194 non è al momento pienamente applicata per quelle parti che riguardano l'aggiornamento delle tecniche abortive. In particolare, la possibilità di abortire per intervento farmacologico attraverso la somministrazione della Ru486, è oggi praticabile solo in alcune aziende ospedaliere del Piemonte, della Toscana e dell'Emilia Romagna;

il ricorso a tecniche di aborto farmacologico è indicato nello stesso dettato della legge 194, risultando queste il "metodo abortivo meno traumatico per la donna" (art. 15) rispetto all'invasività del metodo chirurgico comunemente praticato;

come già succede da anni in altri Paesi, il ricorso alle tecniche abortive può essere ulteriormente ridotto quasi del tutto, grazie alla diffusione e alla facilitazione all'accesso delle tecniche di contraccezione d'emergenza per via
farmacologica, entro le 72 ore successive al rapporto;

in Italia il ricorso alla contraccezione di emergenza con la pillola del giorno dopo è di fatto dissuaso e limitato dall'obbligo di prescrizione medica, non sempre ottenibile con facilità, soprattutto nei periodi delle feste e nei fine settimana, e dalla scarsa informazione che di questo metodo contraccettivo è data, soprattutto tra quelle classi sociali, come le immigrate, che risultano maggiormente esposte al rischio di gravidanze non desiderate;

l'accesso alla prescrizione medica dei farmaci per la contraccezione di emergenza risulta, soprattutto, essere spesso negato dall'autorità medica, in ordine a convincimenti religiosi che niente hanno a che vedere con la loro funzione medica e scientifica;

simili condotte comportano una grave lesione del diritto e delle libertà personali della donna;

fatti come quello accaduto ultimamente a Pisa, dove si sarebbe verificata una grave interruzione del pubblico servizio, per la quale è in corso al riguardo un'inchiesta della Procura, dove in un ambulatorio di guardia medica sarebbe stato addirittura indicato in un cartello affisso che non si effettuavano prescrizioni per la pillola del giorno dopo, denunciano una situazione diffusa in tutto il Paese, contro la quale è necessario e urgente intervenire con idonee misure;

sono anni che associazioni come l'Aduc (associazione per i diritti degli utenti e consumatori) e associazione Luca Coscioni per la liberta' di ricerca scientifica, stanno perorando l'abolizione dell'obbligo di ricetta medica per l'acquisto della pillola del giorno dopo, cosi' come avviene in molti altri Paesi europei e nordamericani. In Gran Bretagna, oltre ad essere distribuita dal Sistema Sanitario Nazionale gratuitamente, puo' essere acquistata in farmacia da chiunque, in Francia la gratuita' c'e' anche in farmacia ma solo per le minorenni. Negli Usa questa pillola puo' essere acquistata senza ricetta dalle maggiorenni solo in farmacia e nei centri autorizzati, mentre per le minorenni sara' necessaria la prescrizione medica.

Per sapere

come intenda agire, e quali provvedimenti a riguardo intenda adottare il Governo, per garantire la piena applicazione della Legge 194 dando più diffuso accesso alle tecniche meno traumatiche per la salute della donna con il ricorso all'interruzione di gravidanza per via farmacologica;

se, e con quali misure, il Governo intenda promuovere la riduzione del ricorso all'interruzione di gravidanza, attraverso la tutela del diritto all'accesso e l'informazione sulle tecniche di contraccezione di emergenza, nonche' l'abolizione dell'obbligo di ricetta per la pillola del giorno dopo.

 
 
 
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