testata ADUC
RSA: IN ARRIVO IL DDL DEL GOVERNO MA CHI PAGA LE RETTE? INTERROGAZIONE AL MINISTRO FERRERO
Scarica e stampa il PDF
Iniziativa 
7 novembre 2007 0:00
 

Interrogazione a risposta immediata in XII Commissione al Ministro per la Soliderieta' Sociale presentata dai deputati radicali della Rosa nel Pugno Donatella Poretti, Marco Beltrandi, Sergio D'Elia, Bruno Mellano, Maurizio Turco

premesso che:

- lo scorso aprile ho rivolto al ministro Ferrero un interrogazione riguardo le Rette di permanenza nelle residenze sanitarie assistenziale (RSA) (atto camera n. 5-00952) per chiedere spiegazione sulla spesa relativa al loro pagamento per soggetti con handicap permanente grave o ultra-sessantacinquenni non autosufficienti. Secondo la vigente normativa questa spesa e' ripartita per il 50% a carico del S.S.N. (Servizio Sanitario Nazionale) e per il restante 50% a carico dei Comuni, con l'eventuale compartecipazione dell'utente secondo i regolamenti regionali o comunali. Di fatto e come piu' volte segnalato anche dall'Aduc (associazione per i diritti degli utenti e consumatori),numerose famiglie che devono far soggiornare un proprio congiunto in una RSA, sono costrette illegittimamente a pagare l'intera spesa richiesta o a vedersi negato il rimborso di quanto indebitamente pagato nonostante la legge 328/2000 preveda che i Comuni possano chiedere un contributo percentuale secondo i parametri ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) riferiti alla "situazione economica del solo assistito". I Comuni, al contrario, richiedono il pagamento dell'intero 50% della retta, che per legge dovrebbe essere da loro pagata, giustificandosi con i motivi piu' assurdi, come l'assenza dei regolamenti comunali finalizzati ad individuare la situazione economica dell'assistito o la mancata adozione di un d.p.c.m. (decreto del Presidente del Consiglio dei ministri) finalizzato ad "evidenziare la situazione economica del solo assistito";

- in risposta all'interrogazione, il sottosegretario alla Solidarieta' Sociale aveva affermato che: "il Ministero della solidarieta' sociale ha comunicato che la normativa relativa alla valutazione della situazione economica dei disabili sara' affrontata entro breve termine e riesaminata, in particolare al fine della elaborazione di un disegno di legge (probabilmente legge delega, attualmente gia' in fase di predisposizione da parte di detto Ministero) che conterra' anche la individuazione e definizione dei livelli essenziali per la non autosufficienza", concludendo che: "Questo Governo intende, pertanto, superare detti ostacoli, presentatisi in passato, risolvendo la questione attraverso un provvedimento organico, di ampio respiro, nell'ambito del quale e' gia' previsto che verra' espressamente affrontata anche la problematica del calcolo degli indicatori della situazione economica equivalente (ISEE)";

- il ministero della solidarieta' sociale ha predisposto detto disegno di legge delega il cui fine e' quello di far gravare le rette RSA sui congiunti dell'assistito inserendo nel calcolo ISEE non piu' i redditi di quest'ultimo ma anche quelli dei familiari. In buona sostanza, la degenza della persona anziana non autosufficiente e non in grado di far fronte alle ingenti somme richieste nelle case di cura e' completamente scaricata dalle spalle dei comuni su quelle delle famiglie. Nel disegno di legge si prevede infatti che: la "revisione delle modalita' di calcolo dell'indicatore ISEE e l'individuazione del nucleo familiare con riferimento alle prestazioni per i non autosufficienti, individuando le modalita' con cui, per specifiche prestazioni, possono rilevare nella compartecipazione anche le condizioni economiche dei soli parenti in linea retta di primo grado";

considerato che:

- se il disegno di legge delega sopraccitato fosse approvato, il Ministero della Solidarieta' sociale escluderebbe dall'ambito del proprio intervento le categorie piu' deboli e bisognose, cedendo alle pressioni e agli interessi economici dei Comuni e legittimando con un disegno di legge una prassi che fino ad ora era stata illegittima;

- il 10 settembre 2007 su ricorso dell'Aduc, il Tar Toscana ha deciso cautelativamente che le rette di ricovero in Residenze Sanitarie Assistenziali devono essere calcolate con esclusivo riferimento al reddito dell'assistito e i Comuni e le ASL non possono richiedere somme di denaro ai parenti
(clicca qui);

- esistono anche casi positivi in cui la legislazione sulle RSA e' rispettata come nei Comuni del Piemonte. Grazie ad una delibera regionale questi si sono visti erogare contributi, per una somma annua di 5 milioni di euro, "qualora i loro provvedimenti stabiliscano che il pagamento della quota alberghiera di ricovero di anziani cronici non autosufficienti venga calcolata esclusivamente sulla base delle personali risorse economiche degli assistiti, senza alcun onere per i parenti compresi quelli conviventi";

per sapere:
se le intenzioni del Ministero della Solidareta' Sociale siano effettivamente quelle previste nel disegno di legge delega al governo in materia di Rsa, gia' preannunciato nella citata risposta all'interrogazione (5-00952), e cioe' di far pagare i familiari degli anziani attingendo al reddito del nucleo familiare e non del solo assistito.
 
 
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS