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SCUOLE MATERNE VIETATE PER I FIGLI DEGLI IMMIGRATI NON REGOLARI. VIOLATE LE NORME?
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Iniziativa 
22 dicembre 2007 0:00
 

Interrogazione dell'on Donatella Poretti parlamentare radicale della Rnp, segretaria della Commissione Affari Sociali e componente delle commissione bicamerale per l'Infanzia, ai ministri della Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni, e della Solidarieta' Sociale, Paolo Ferrero.


Premesso che

- con circolare n.20 del 17-12-2007 il Comune di Milano ha vietato l'iscrizione nelle scuole di infanzia ai bambini i cui genitori non siano in regola con il soggiorno;

- tale provvedimento viola gravemente le norme nazionali ed internazionali sui diritti della tutela dei minori, negando ai bambini stranieri figli di clandestini i diritti di accesso ai servizi educativi;

- l'articolo 28 comma 3 del decreto legislativo 296 del 1998 (testo unico in materia di immigrazione) espressamente impone che in tutti i procedimenti amministrativi riguardanti i minori, il superiore interesse del fanciullo sia preso in considerazione con caratteri di priorirta' anche per le scelte amministrative, politiche gestionali locali e nazionali;

- lo stesso decreto legislativo all'art.38, riconosce ai minori stranieri il diritto all'istruzione alla educazione interculturale, stabilendo che "ad essi si applicano tutte le disposizioni vigenti in materia di diritto all'istruzione, di accesso ai servizi educativi, di partecipazione alla vita della comunita' scolastica";

- ancora, l'art.45 dpr 394 del 1999 riconosce ai minori stranieri presenti sul territorio italiano il diritto all'istruzione indipendentemente dalla regolarita' di posizione in ordine al loro soggiorno, nelle forme e nei modi previsti per i cittadini italiani;

- la normativa nazionale in materia si rifa' alla convenzione sui diritti del fanciullo del 20 novembre 1989 eseguita in Italia con legge 176 del 1991, nella quale gli Stati si impegnano ad assicurare al fanciullo la protezione e le cure necessarie al suo sviluppo, per prepararlo pienamente ad avere una sua vita individuale nella societa', in uno spirito di pace, dignita', tolleranza, liberta', uguaglianza e solidarieta' e riconoscono il diritto del fanciullo all'educazione quale strumento per raggiungere queste finalita';

- impedire a questi minori l'accesso ai servizi essenziali educativi, negando loro scolarizzazione, socializzazione, istruzione ed educazione significa costringerli ad ereditare le "colpe dei padri" e ad essere puniti per esse;

- nonostante la palese illegittimita' della circolare del Sindaco di Milano, plausibilmente nessuno degli interessati promuovera' un'azione giudiziaria innanzi al Tar per sentirne dichiarare l'illegittimita', poiche' cio' significherebbe al contempo autodenunciare la propria presenza in Italia


per sapere
se intendano intervenire e con quali modalita'
 
 
 
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