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Talidomide di nuovo in circolazione? E i vecchi rimborsi? Interrogazione
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Iniziativa 
19 giugno 2008 0:00
 
Interrogazione della senatrice Donatella Poretti e del senatore Marco Perduca
-al Ministro del lavoro, salute, politiche sociali
- al Ministro dell'Economia e delle Finanze
- al Ministro per la Semplificazione normativa


- Premesso che:
in Germania si è concluso con un accordo di risarcimento l'affaire Contergan, farmaco a base di talidomide assunto negli anni '50 e '60 da donne incinte contro dolori e nausee, rivelatosi poi causa di malformazioni del feto; ?in Italia si stimano 600/700 vittime, ma un censimento ufficiale non è mai stato fatto. Nel 1962 il Ministero della Sanità ne ordinò il divieto del commercio ed il ritiro dal mercato con un ritardo di 6 mesi rispetto agli altri Paesi europei. Per il mancato risarcimento si è dovuto attendere il 2006, quando il decreto-legge 5 dicembre 2005, n. 250, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 febbraio 2006, n. 27, all'articolo 3 prevedeva il riconoscimento giuridico della malattia ma il decreto ministeriale attuativo non è mai stato emanato; ?la legge finanziaria per il 2008 ha stanziato alcuni fondi (ad avviso dell'interrogante insufficienti) in merito. Quanto al risarcimento relativo ai danni da trasfusioni, vaccini e talidomide, sono stati stanziati 180 milioni di euro annui a partire dal 2008 (che si aggiungo ai 100 già previsti per il 2007);

un atto di sindacato ispettivo a prima firma dell'interrogante presentato nel novembre 2007 alla Camera (A.C. 5-01777), grazie alla collaborazione dell'associazione TAI Onlus e della Cellula Coscioni di Milano, non ha mai avuto risposta;

l'Associazione per i diritti degli utenti e consumatori (Aduc) ha fatto presente che il Brasile registra la terza generazione di vittime del talidomide. A seguito dell'affaire Contergan, nel 1962 quel Paese ha bandito il talidomide, ma pare che sia circolato ancora fino al 1965. A ciò s'aggiunga che nel 1964 il dermatologo israeliano Jacob Sheskin scoprì l'efficacia del talidomide contro la lebbra. Da allora, migliaia di lebbrosi brasiliani sono stati curati con Talidomida, la pasticca a basso costo prodotta in America Latina, che nel frattempo viene prescritta anche contro Aids e cancro; ?il Brasile non è l'unico Paese ad autorizzarla. È presente anche in altri Stati da quando, dieci anni fa, la statunitense Food and Drug Administration diede il via libera, sotto strettissima vigilanza, a Thalomid dell'azienda Celgene per trattare malattie del midollo spinale. In Europa il principio attivo, utilizzabile nella cura del mieloma multiplo, è in fase di autorizzazione. E comunque, il suo parente stretto, Lenalidomid, è già in vendita dal 2007 sotto il nome commerciale di Revlimid (prodotto da Celgene). E su questo, sempre l'Aduc ha sollecitato il Ministero ad intervenire;

inoltre, la legge 24 dicembre 2007, n. 244 (Finanziaria 2008), all'articolo 2, comma 363 stabilisce il riconoscimento ai soggetti affetti da sindrome da talidomide dell' "indennizzo di cui all'articolo 1 della legge 29 ottobre 2005, n. 229";

a sua volta, nell'art.1, comma 1, della legge 229 del 29 ottobre 2005, è stabilito "un ulteriore indennizzo" consistente in "un assegno mensile vitalizio, di importo pari a sei volte la somma percepita dal danneggiato ai sensi dell'articolo 2 della legge 25 febbraio 1992, n. 210, per le categorie dalla prima alla quarta della tabella A annessa al testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 23 dicembre 1978, n. 915, e successive modificazioni, a cinque volte per le categorie quinta e sesta, e a quattro volte per le categorie settima e ottava."; l'articolo 2 della legge 25 febbraio 1992, n. 210 rimanda all'articolo 1 della stessa legge per l'individuazione dei soggetti aventi diritto a un indennizzo da parte dello Stato. Tra questi non è però possibile comprendere, ai termini di legge, i soggetti affetti da sindrome da talidomide;


si chiede di sapere

se in Italia la circolazione di farmaci con questo principio attivo sia in corso o lo sarà a breve; ?quali precauzioni siano in corso o saranno prese per evitare il ripetersi di quanto già avvenuto in Italia e negli altri Paesi;

se, così come formulata, la norma di cui all'articolo 2, comma 363 della legge Finanziaria 2008 (n. 244, 24 dicembre 2007), attribuisca effettivamente il diritto ai soggetti affetti da sindrome da talidomide ad accedere agli indennizzi previsti dalla legge n. 210 del 25 febbraio 1992 per le vittime di vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni da sangue e emoderivati infetti, e quindi agli ulteriori indennizzi previsti dalla legge n. 229 del 29 ottobre 2005;

se, considerata la complessità della normativa vigente al fine di determinare l'ammontare degli indennizzi, tale da rendere necessaria la consultazione di almeno sei differenti fonti tra articoli di legge, successive modifiche e tabelle, e considerato altresì il ricorso per analogia a fonti riguardanti la legislazione in merito alla regolamentazione degli indennizzi per le invalidità di guerra, non si intenda dare una sistemazione più organica e semplificata all'intera materia.
 
 
 
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