Dichiarazione dell'on. Donatella Poretti, deputata della Rosa nel Pugno

Firenze, 1 Luglio 2006. Le liberalizzazioni decise dal Governo sono un buon punto di partenza, in attuazione degli impegni presi dalla coalizione di Governo verso gli elettori e, in particolare, dalla Rosa nel Pugno.
Nelle scorse settimane ho presentato due progetti di legge in concerto con l'Aduc (associazione per i diritti degli utenti e consumatori) che trattano materie che fanno parte di questa iniziativa del ministro Pierluigi Bersani:
- liberalizzazione della vendita dei farmaci da banco (clicca qui) che, a differenza del progetto governativo, prevede le vendita anche in promozione e senza l'obbligo della presenza di un farmacista iscritto all'ordine professionale. Non mi sembra che acquistare un'aspirina preveda chissa' quale pericolo rispetto, per esempio, all'acquisto di tre bottiglie di whisky al prezzo di due.
- obbligo di comunicazione delle variazioni delle condizioni dei conti correnti bancari (clicca qui), recepito in toto dall'iniziativa governativa.
Perche' quanto previsto dal Governo divenga realta' normativa, pero', bisogna tenere alta la guardia. Il nostro Paese non sarebbe nuovo a impegni che poi, nella definizione, vengono stemperati fino alla loro snaturazione.
Perche' questo non accada rivolgo un invito ai parlamentari di tutti i gruppi perche' aggiungano la loro firma a questi progetti. Si' da rafforzare l'ipotesi piu' liberalizzatoria per quanto riguarda i farmaci e, sui conti correnti, per impedire che il potere delle banche smonti in qualche modo il piano di trasparenza del Governo.
Queste sono materie che a mio avviso non sono patrimonio di uno schieramento o di una altro, ma di una cultura -quella del mercato e della concorrenza- che, se applicata puo' solo portare un bene alla politica, all'economia e ai cittadini tutti.